19 décembre 2008

もう帰国する時間が来たのは信じられないの


Non riesco a credere che domani è già il 20 dicembre.

Qui non sembra per niente cosi. Non c'è nulla che ti faccia sentire che Natale si avvicina, anche se le pubblicità, persino le canzoni nei negozi, sono tutte natalizie. Pero' è diverso. 雰囲気が違う come si dice in giapponese. Finora dicembre è stato uguale a novembre, solo lievemente piu' freddo. E la vita un po' monotona di dicembre somigliava molto a quella di novembre, eccetto che ho iniziato a lavorare e che sono uscita di meno.
E cosi improvvisamente oggi è finita l'ultima settimana piena di lezioni. Questo week end lavoro, vedo un amico, se va tutto bene vado anche a Kamakura e cosi' non mi accorgero' del tempo che vola, lunedi ultima lezione, la sera festa di Natale in dormitorio con scambio di regali e Okonomiyaki al menu e martedi mattina già per le 8 a Shinjuku. Cosi non mi accorgero' neanche di essere già partita per casa.
Tutto mi travolge un po' ultimamente...
L'agenda è sempre fitta, c'è sempre qualcosa cui pensare. Sia per ora che per dopo.
Non vedo l'ora di essere sull'aereo...uscire da Tokyo per un po' mi farà bene.

17 décembre 2008

La cena di capodanno in Giappone

...è fondata su un concetto divertentissimo: il gioco di parole!たじゃれ!

Come mi ha spiegato oggi A., le pietanze particolari che ci si gode per il capodanno per nessun altro motivo sono scelte se non per la loro assonanza con parole come "buona fortuna", "augurio","essere felice"!
Il pasto del capodanno si chiama おせち料理(O sechi ryouri).
Di "particolare", nel senso che non sono cibi che vengono mangiati quotidianamente o che vengono solitamente cucinati in quel modo, si annoverano:
-こんぶ(konbu= un tipo di alga) perchè assomiglia a喜ぶ(yorokobu=essere felice).
-くる豆(kurumame= leguminosa nera) perchè neri si diventa quando si lavora tanto, ovviamente essendo una tradizione questa del gioco di parole associato ai cibi rimane il retaggio del passato per cui si lavorava fuori e ci si abbronzava 黒くなるまで働く
-田作り(tazukuri= cibo che non mi ricordo, il nome stesso pero' significa lavorare i campi, e quindi ancora un riferimento al lavoro)
- 鯛(tai= orata) perchè somiglia alla parola めでたい(medetai= lieto, augurio)
-赤いと白い蒲鉾(kamaboko, pasticcio di pesce in forma semicilindrica) rosso e bianco, che simbolizza la bandiera del Giappone.日本の旗
- 蓮根(nenkon=radice di loto) perchè ci sono buchi e si puo' vederci il futuro...quest'ultima cosa neanche io l'ho capita, ma va bè!将来が見えるから・・・かなXD





Intanto pero' i ringo vengono snaturati...

:P

08 décembre 2008

Topo Gigio e il catechismo


Oggi a lezione di ascolto sono morta dalle risate fatte con Cinzia..
Trattavasi di ascoltare sto documentario della tv giapponese su Oe Kenzaburo. Autore tuttora in vita, ha vinto il premio Nobel ed è famoso per aver tenuto un discorso sulle responsabilità del Giappone durante la guerra. Discorso che studiai per l'esame di letteratura...il suo è un punto di vista di tutto rispetto, perchè non credo esistano molti giappi che, in sostanza, affermino pubblicamente "mo' basta fare le vittime perchè c'è caduta addosso la bomba atomica, guardiamo un attimo anche alle nostre colpe"....
Ora, io amo la letteratura, specie quella giapponese, ma Oe proprio...a parte quel discorso del Nobel, non l'ho mai capito e oggi ho avuto conferma di un'altra cosa: quanto sia pesante.
Cioè il documentario in sostanza parla di questi giovani adolescenti giapponesi persi e infelici perchè non capiscono che senso ha la loro vita, e che senso ha andare a scuola, e che senso ha sopportare il bullismo e che senso ha stare al mondo ma per fortuna hanno letto le opere di Oe e sono rinati, sono diventati "persone nuove". E quindi ci sono queste scene dove, lui, che sembra davvero topo gigio guardate la foto e ditemi voi, è seduto a tavola con un gruppo di adolescenti che gli spiegano i loro problemi, a mo' di terapia di gruppo, e tutti che si tirano le paranoie proprio spudoratamente, senza vergognarsi di quello che dicono. (C'è gente che muore di fame nel mondo...) Al che irrompe sullo schermo l'immagine ravvicinata di un libro aperto in penombra, alcune frasi del quale sono illuminate da una luce divina che piove dall'alto. Sarà la bibbia? NOOO, è un'opera di Oe, ovviamente! Che dice che cosa? 「新しい人になって」"diventa una persona nuova", oppure「若者にとって取り返しのつかないことはない。だから、ある時間待ってみてください」"per i giovani non esiste nulla di irreparabile. Quindi provate ad aspettare un po'( se qualcosa va male)". Ma cosa vorrà dire esattamente? Per foruna la perspicace intervistatrice fa domande che portano a risposte rivelatrici. 「若い人っていうのは、そんなに簡単に変われるものですかね、しかし」"Ma i giovani pero' sono persone che cambiano facilmente? "(domanda retorica, intende che la risposta è no) 「基本的はね[・・・]この初年もね、自分が生き方が変わったと思ってるのは、そうじゃないですよ。あの、自分っていうね、ごたごたした物置を整理して、物事を、本なんか置き換えてみると、かなりすっきりした部屋になるってことがありますでしょ。そういうふうにね、自分自身がすっきりした形で捉えられたってわけですよ。」"Eh, fondamentalmente..(grazie per la risposta chiara N.d.T.). Anche quel ragazzo (riferendosi a un adolescente che gli aveva scritto una commuovente missiva in cui spiegava come le sue opere lo avessero illuminato), pensa di aver cambiato il proprio modo di vivere, ma non è cosi. Come dire..sè stesso no..quando si riordina una stanza incasinata e si prova a spostare la roba, ad esempio i libri, succede anche che si riveli essere una stanza ordinata. In questo stesso modo, si puo' giungere a capire chiaramente se stessi, un se stesso sotto una forma chiara." L'ho capito meglio di quanto l'ho tradotto, spero...
Insomma sembrava di stare a catechismo. Mancava solo la frase "Porgi l'altra guancia" e non c'erano piu' dubbi...
No beh adesso, sono molto critica e cattiva, ma a prescindere dall'essere d'accordo o meno col messaggio, sono stata contenta di arrivare a trattare contenuti del genere. Contenuti filosofici, un po' astratti, molto intimistici. Fine dell'era "il gatto è sul tavolo". (I nipponisti di Bologna sapranno cosa intendo dire...).
Dopo lezione, lavoro!
Ogni volta torno di miglior umore di quando vado. Sarà che sono fiera di guadagnarmi qualcosa da me, con le mie forze. Sarà che comunque è un ambiente tutto italiano, vivace, c'è sempre qualcuno che ha una parola gentile, una battuta da dire...e insegnare mi piace. La scuola dove insegno è a Shibuya. Uscita est della stazione:
Al ritorno, 4 pagine di "Kitchin" in metro e un bento al volo comprato al supermercato. Ogni tanto penso di essere entrata nel mondo degli adulti, che mi pare che per definizione debba essere solitario, ogni tanto invece realizzo di come questa sia ancora vita da studente, e molto fortuna per di piu'.

07 décembre 2008

Che week end

Sabato. Sveglia ore 9:30. Doccia. Salto al conbini per comprare la colazione. Caféoré (café au lait) che mi ricorda le elementari in Germania, per quell'imballaggio e quelle cannucce da infilare. 10:45 prendere la metro a Takadanobaba. 11:30 arrivo alla scuola di italiano, preparazione della lezione. 12:10-13:40 lezione. 13:40-14:00 servizio fotografico, discussione su contratto e simili e affini. 14:00-14:30 il tempo che mi ci volle per trovare un matsuya (gyudon-ya) a Shibuya e pranzare. 14:30-17:45 Shopping natalizio. 17:45-18:15 ritorno a casa in metro stavo per addormentarmi. 18:15-19:30 tempo di leggere le mail e sonnecchiare, preparazione per uscire. Col freddo cane che fa uno non sa piu' cosa inventarsi per vestirsi la sera. 20:00 metro per suidobashi. Io e Ci ci perdiamo. 21:05 arrivo a Suidobashi con mezza compagnia incazzata nera per il nostro ritardo. 21:05-22:00 siamo a Tokyo Dome e l'allegra compagnia preferisce dilettarsi a guardare le luci piuttosto che cercare quel cazzo di posto per cenare. 22:00 entriamo in un Izakaya dal nome En. 23:00 usciamo dall'Izakaya a pancia e tasche vuote. Non andate mai nella catena En, a meno di chiamarvi Bill Gates o essere anoressici. 23:30 circa io Ci e Marco andiamo al Mc. A mangiare un hamburgere. Cioe' non so se mi spiego quanto ci aveva saziati l'izakaya. 24:00 circa io e Ci al quinto piano del nostro studentato ci mangiamo pane e nutella per la depressione di aver speso cosi tanto per nulla proprio quando siamo sotto Natale e c'abbiam da prendere regali. 01:00 a letto.
Domenica ore 10:30 sveglia. 10:45 Presa di coscienza di nome, cognome, indirizzo, compiti da fare oggi. 10:50 breve bestemmia, mi chiamo S.D.R., sono a Tokyo e devo consegnare un report di minimo 4 pagine in giapponese entro stasera, studiare 200 kanji nuovi, fare il bucato. Ma cos'ho fatto di male? 11:00 bucato 11:10-12:30 report 12:30-12:45 pranzo a base di riso con uovo. 12:50-18:00 report....consegnato via mailing list alle 18:30. 4 pagine, di piu' non ce l'ho fatta. Kanji ancora non iniziati.
E domani si ricomincia la settimana. Per fortuna che al lavoro pagano bene e che ho degli amici e la nutella...

Per i nipponisti vi do' in pasto qui il mio report, magari qualcuno passa lo legge e mi dice "che bello!" salvandomi la giornata...:P
国籍、アイデンディディー、所属と私
1.はじめに
自分と一番強い関係があることを考えさせると、それは疑いなく国籍、アイデンディディーと所属することである。自分にとって、外語学はともかくして、私のアイデンディディーぐらい、大切なことはない。なぜかというと、子供の頃から、異常な生活をして、もしその生活の影響を受けなかったら、今の私は全然違うだろうと思うからだ。
スイス人の母と、イタリア系のフランス人の父から、私がスイスに生まれた。でも3歳の時から、父の仕事で3年ごと引越しさせられて、移住者として外国で、特にイタリア、住んでばかりいた。正確に、小学校にドイツとスイスとイタリアで通っていて、中学校にイタリアのボローニヤで通っていて、高校にだいたいイタリアのコーモで通っていた。そして、父の指摘とおり、高校の4年生の年度をアメリカで留学生として過ごした。それから、大学に入学する直前に、家族はまた再び引越しする必要があったから、いやでも私も家族とともにフランスへ移動して、ツウルーズ大学に入学した。その年が経って、父は急に仕事を変えて、母と妹とともに最終的にスイスへ帰国した。大学を進むために、イタリアに戻させてくれた。概括すれば、そういう良い面も、悪い面も付いている生活をしてきた。
自己紹介をする時いつも困る。「どこから来ましたか」と聞かれると、どうすれば正しく答えられるのか、悩んだり考えたりしまう。結局、「スイスに生まれて、イタリア人だ」とか「スイス系のイタリア人だ」と答えることにした。ただの「スイス人だ」という答えが事実でなくて足りないと感じているからである。「スイス人だ」と言ったら、相手が私について未完のイメージを作ってしまうと恐怖がある。必ずイタリアとのつながりも付け加えなければならない。

2.国籍とアイデンディデーとは何?
上述の言葉から、国籍とアイデンディデーの問題点があるに気付く。私の国籍は、私のアイデンディデーと違ったり、一致しなかったりすることが事実だ。私にとって、国籍とは客観的に、ただ生まれた場所と持っているパスポートである。でもアイデンディデーとはもっと複雑で個人的なことである。ライフスタイルと食事の習慣も思考形動も一番上手な言語も含めていると私は思う。だから、もっと詳しく考えてみれば、国籍はアイデンディデーほど重要なことではない。私はスイスに生まれて、スイスのパスポートを持っているから、私の国籍はスイスである。しかし、私のアイデンディデーはどうだろうか、これから述べてみたいと思う。

3.イタリアとのつながり
今まで、このレポートを書き終わるまで、スイス人よりイタリア人だと信じた。なぜ私のアイデンディデーは特にイタリアなのであろうについて述べてみれば、幼いと高校の頃まで戻らなければならない。イタリアは一番長い時間住んでいた国だけではなくて、学校を卒業した国も、教育を受けた国も、友人や友達がいる国もである。一番上手な言語はイタリア語だと思う。家でフランス語で話すが、イタリアの高校を卒業したから、フランス語より、イタリア語は専門的な話も、複雑な論文も、哲学や文学の内容についても準備せずに話せて、書けて、読める言葉だ。それだけではなくて、イタリアの文化に詳しいと言える。
アイデンディデーを作るための大切な事が、子供と思春期の頃の影響とある言語の能力であると確信している。つまり、子供と思春期の頃のよい思い出が忘れないほど印象を残した。私はその時、私の人生の一番幸せな時間を過ごした。あの時が今も懐かしいと感じるほど家族と一緒に住んでいて、イタリアで満足な生活をしていた時だった。自分のアイデンディデーが分かった時、まさにその時だった。
言語なら、ある言語が上手だったら、その言語を使う人たちのことがわかるようになると思う。だから、私にとって、一番わかりやすい思考形動がイタリア人のである。イタリア人のことが分かるので、イタリアでは「外人だ」と全然感じていないし、言われていない。
きっと、私の思考形動の変化の中では、一番面白いのが家族の大切さと役割についての意見である。それは、イタリアの影響を受けて意見を変えたということだ。
今、まるでイタリア人と同じように、家族を非常に大切にしたり、思ったりしている。家族とは、日常も将来も支援してくれる人たちだと考えるようになった。また、家族とは、安全な気持ちを感じさせてくれる人たちだと考えるようになった。それに対して、スイス人の考え方は全く違うと知っている。簡単に言えば、家族は負担のように思われる。できれば、一人で暮らすことができるようになると、すぐ家を出て、それ以来、両親と必要があれば、その時だけ、会うことにすると考えているスイス人が多い。両親から迷惑はないように、遠い所へ引越しする人たちもいると思う。この考え方を判断せずに、私にはあまり合わないと伝えたいだ。私の家族は典型的なスイスの家族で、親戚とあまり会わないし、親戚と時間を過ごさないし、子供を簡単に一人暮らしを始めさせてくれるし、皆はばらばらに自分の生活をしている。しかし、私はやりたいのが、典型的なイタリア人の家族を作ることである。スイスの家族に比べると、もっと親しい関係がある家族だ。その考え方を、自分の家族の教育からもらっていなくて、イタリアの環境とイタリア人の友達の家族の影響からもらった。
だから、今この思考形動を持っているのは、私が本当にほとんどイタリア人だというの代表的なことなのだ。
他に私に立派に合うイタリアの特徴が、仕事と人間関係のバランスのことである。私の知っている限りでは、イタリアでの生活の中で、仕事も家族も友達も遊びも付いていて、とても満足な生活である。他の面で、例えばサービスか経済、イタリアは素晴らしくない国だが、仕事と人間関係のバランスでは負けない。

4.スイスとのつながり
友達の話によると、そして自分の反省でも、私の性格はスイス人のような部分も付いていると分かっている。例えば、スイス人と同じように、締め切りとか時間とかルールを守る人だ。特に時間を守ることぐらい、スイス的なことはない。そして、本当に几帳面で、きちんと仕事をする傾向がある。そういう特徴が、スイスに住んだことはないから、どこ、だれからもらったのかな。ちょっと考えてみたところ、母の影響でそうなっただろうと思った。学校を出ると、家にいつもいるのは母だから、非常に一緒に長い時間を過ごす習慣があるので、母の影響をきっと受けたと思う。母は100パーセントスイス人だし、イタリアに対して別に悪い意見を持っていないし、彼女から私の性格のスイス人のような部分をもらった。
ところで、スイスに生まれたと分かると、人々がイタリアよりスイスのことが好きで、大切をすべきだと期待する。まず法律的に、何か問題があったら、守ってくれる国がもちろんスイスだし、そしてスイスでの生活レベールは高いし、スイスとのつながりがあるはずで、そのつながりを強調するほど大切にするはずだと思っている人々が多い。確かに、客観的に観察すれば、経済的にスイスの国の法が良い国だ。間違いはない守ってくれる国もスイスだ。しかし、理想な国とは何か、人々によって違うだろう。それから、スイスの国より、安全な気持ちを上げてくれたのがイタリア人の友達や彼氏の家族だ。
最近だんだん気付いたのは、自分のアイデンディデーがイタリアのだけではないということだ。つまり、80パーセントイタリア人、20パーセントスイス人だと考える傾向がある。なぜなら、自己紹介をする時、「イタリア人だ」だけ言わないし、スイスのことも含めていないと、何となく裏切りだと感じてしまうからだ。だから、スイスとつながりがある。でも弱いつながりで、所属している場所がスイスより、イタリアである。


5.おわりに
子供の時、どこに所属していたのか分からなかったが、その時そのような問題ではなかった。しかし、時間が経つにつれて、周りの人たちの人生を見ると、私も親友が欲しいな、私も普通な生活が欲しいなと考えるようになった。つまり、所属する場所が欲しかった。どこのでも大丈夫だろうが、みんなにとってもちろん自分と一番強いつながりがる所のほうがよいだね。
結局、このクラスのおかげで国籍とアイデンディデーと所属することの違いがはっきり分かるようになった。その前は、区別できなくて、違いの存在の理解も全然できなかった。しかし、最近アイデンディデーと「所属」の違いが見えるようになった。どうやって分かったのか、最初に「イタリアに住みたい」という感じを伝えていても、やはりアイデンディデーと関係はないだろうに気付いた。アイデンディデーは自分の性格と行動と関係があるからだ。だから、どこかに住みたいと感じたら、どういう意味だろうかについて反省した。ただ気持ちであろうと思った。例えば、私にはふるさとはないが、ふるさとがある人たちはそこに所属していると私は想像した。そして、そのふるさとの親友のグループにも所属しているのが当たり前のことだろうと思った。だから、性格の問題ではなくて、自分の心はどこに残っているのかの問題であろう。

05 décembre 2008

もちつき大会


Al momento dovrei aver già iniziato a scrivere il mio fantastico report da 4-6 pagine (da consegnare entro domenica).
Anche perchè per aver tempo di finirlo (iniziarlo..) ho deciso di avvalermi del mio diritto a bigiare una santa volta, e sto saltando l'ultima lezione del venerdi pomeriggio, quella di "strutture grammaticali", la lezione piu' pallosa con la prof. piu' acida della settimana...
Ma al momento sono molto soddisfatta di come è andata la mia presentazione stamattina, sono riuscita a parlare per una decina di minuti facendo un discorso, wow...dio esiste...e quindi mi concedo questa pausa per fare un post sul mochitsuki taikai. Taikai è tipo riunione, mochi è un...cibo e tsuki è "l'atto del fare, cucinare". Quindi riunione della facenza di mochi, direi. Visto che il mio italiano è rimasto un italiano di qualità, da madrelingua istruita quasi laureata...insomma si dai avete capito no!!! Quello.
E' un rito tradizionale di "ringraziamento" (a chi, per cosa, di preciso non lo so, ma prendetelo per cosi' com'è: i giapponesi hanno la gratitudine genetica) durante il quale ci si riunisce per fare e poi mangiare i mochi. I mochi sono fatti di...provate a indovinare?? RISO!!
MA VA LA!!!
Gran sorpresa.
Pero', pero', non è il riso quello solito, è un pelo piu' appiccicoso, a detta dei giapponesi. Cioè sembra colla, a detta mia. E' un amalgama di pasta bianca che viene messa in un recipiente e presa a colpi di martelloni di legno dai sumo. Una volta formata questa pasta (quale sia la differenza tra il prima di prenderla a colpi di martello, e dopo, non lo so), la si condisce e mangia. I condimenti con cui l'ho mangiata io erano salsa di soia (grande new entry anche questa), oppure fagioli rossi (grande new entry 3), oppure una strana farina gialla.
Non cattivo, ma difficile da masticare persino per una che mangia la fonduta senza difficoltà. Poi no comment sulla digestione...un mattone...alla lezione che era subito dopo all'una mi stavo addormentando...
Pero' questa riunione aveva due grandi attrattive, una erano i sumo, l'altra era il momiji ossia il fatto di guardare le foglie autunnali.
Bene. Smetto perchè veramente il mio giapponese migliora proporzionalmente al peggioramento del mio italiano. E vi narro tutto a foto! Enjoy ^^


Foglie autunnali nel parco dell'uni
Dall'alto, mochi alla salsa di soia, coperto da alga, mochi alla farina, mochi ai fagioli rossi
I sumo in azione

03 décembre 2008

Già dicembre


Già dicembre.

Eh già.

Tra 20 giorni mi alzo all'alba per prendere il Narita Express. Che palle alzarsi all'alba. Ma per la prima volta da 3 mesi mi potro' alzare senza pensare a cosa dover fare...

Tra 21 giorni sono a casa!


(Vedo volti sorridenti, neve, odore di legno, la barba di Paul, la frenesia del ristorante, le mangiate di pizza in famiglia, e tanto altro, in un mondo diverso)

23 novembre 2008

Giro domenicale, acquisti letterari

Sottotitolo: Gli otaku non sono una leggenda.
Ho preso la metro e sono scesa a Takebashi, a nord del palazzo imperiale.
Quando mi decidero' a visitare il museo d'arte moderna li a fianco, ne approfittero' anche per passeggiare nel Giardino Imperiale che anche solo per la parte aperta al pubblico è enorme. Ma oggi la meta era piu' a nord: giretto a Jimbocho (= libri usati), passando per Ochanomizu (= mistero), per finire ad Akihabara (= città elettrica).
Nei dintorni del palazzo imperiale ho potuto godere di una vista spettacolare, bisogna dire che il tempo in questi giorni è davvero bellissimo:

Poi camminando da qui verso nord sono passata nella zona dei negozi di libri di seconda mano, e salendo una collina mi sono trovata accanto alla Meiji University, che a prima vista mi sembrava la Rinascente in una versione piu' sobria, ma no, era un'università e non voglio sapere se è pubblica o privata perchè se scopro che pagano pure poco...anche se personalmente preferisco dove sono ora ^__^


Di fronte c'era una miriade di negozi di musica, soprattuto di negozi di chitarre, e ho visto anche un liutaio.
Arrivata in cima alla collina sulla sinistra c'era la stazione della metro di Ochanomizu, che significava che ero riuscita a non perdermi, di fronte c'era un'università di medicina di cui vi propongo la foto, che significa un sacco di cose (del tipo che in Europa siamo proprio dei poveracci a confronto, che qui i soldi 1 li hanno, 2 li spendono per l'educazione).
Al che mi sono imbucata in una viuzza simpatica sulla sinistra, e constatando che avevo fatto il tutto in meno di un'ora, mi sono decisa a guardare piu' nel dettaglio. E' cosi che sono finita a Maruzen, una catena gigante. Che vende libri.
Anche qui come in altre librerie, non c'è limite. Hanno un numero di riviste ad esempio, divise e ordinate per tema, che in Europa non ci sarà mai. Volevo fare una foto perchè è davvero impressionante. Pero' passare per la turista di turno non mi andava e quindi devo sforzarmi a descrivervelo a parole. Ah, trovato! Per quelli che conoscono la Feltrinelli International di Bologna, avete presente lo spazio dedicato alle riviste e ai giornali in lingua straniera che c'è li nella prima sala, dopo la roba di cancelleria? Uno spazio cosi è metà di quello che qui viene dedicato a un tema. Tipo: riviste per uomini, donne, adolescenti, riviste di sport, cucina, hobby, vita in casa, arredamento, turismo... e chi piu' ne ha piu' ne metta. Li tendo a non perdere tempo, le riviste graficamente mi attirano un sacco, ma non trovo mai nulla che mi convinca al 100%. A parte quelle di cucina, che sono le peggiori, perchè le compri e poi guardi le immagini, ma a cucinare non ti ci metti mai perchè sei troppo pigro per andare a comprare gli ingredienti necessari, che nel caso specifico del Giappone per me non sono cosi evidenti da trovare. E vabe, sezione successiva: pubblicazioni recenti. Non capisco i titoli ma dalle copertine è chiaro che si tatta di polizieschi, romanzi leggeri, letteratura di consumo in poche parole. Guardo oltre. Medicina ("non in questa vita"). Lingue straniere ("per carità. Basta cosi"). Carte e mappe ("non ne ho bisogno"). Libri per bambini ("mirerei piu in alto"). Comics ("ah! manga! vediamo un po'"). 3 ettari. Novabe adesso esagero ma la sezione manga era stratosferica. Molto rosa e molti colori vivi. Ci ho preso il primo episodio di Nana. Visto che l'ho letto in italiano (grazie Marti!) mi sarà pedagogicamente utile.
Poi ho iniziato seriamente a preoccuparmi e a chiedermi dove fosse la letteratura, quella vera, quella che avevo studiato all'uni, e se i giapponesi pur essendo cosi avidi di lettura non facessero altro che divorare gialli e romanzi rosa, ma per fortuna non è cosi ed è solo colpa mia che a meno di mettermi li non riesco a leggere i nomi degli autori...
E quindi la sezione che cercavo non aveva quasi libri presentati su un piano, ma erano tutti ordinati negli scaffali, cosi che l'illustrazione della copertina, che spesso contiene il nome in inglese, non poteva essermi d'aiuto e mi son dovuta mettere li a cercare, a casaccio...
La cosa ha dato i suoi frutti.
Vicini ho trovato Kitchen della Yoshimoto e un'opera di Mishima.
Continuando ho trovato Kobo Abe, Antena della Rando, Yukiguni di Kawabata, lettere da Mishima a Kawabata, persino Enchi Fumiko.
Certo sono stata allo scaffale per cosi tanto tempo che i cassieri, li vicini, m'avranno fatto lo scan e magari m'avranno pure presa un po' in giro...un'occidentale che fa finta di riuscire a leggere i titoli di opere letterarie giapponesi..ma figuriamoci....e in effetti è cosi, a malapena leggo titoli, pero' mi interessa troppo per venir smontata dalla mia stessa ignoranza.
Ho comprato Kitchin della Yoshimoto perchè riesco a leggicchiarlo.
E ho comprato Suna no Onna di Kobo perchè ne ho visto il film e letto il libro in italiano.
Avrei voluto comprare tutto, ma sarebbe stato controproducente. Iniziero' da queste cose "semplici", e quando saro' riuscita a decifrare libri di cui conosco gia' il contenuto, potro' passare a libri che in Europa non sono stati tradotti...
E' un mondo che si apre...stavo riflettendo sul fatto che sapere il Giapponese davvero mi permetterebbe di comunicare con 60 milioni di persone in piu' e di accedere ad uno dei campi editoriali piu' ricchi al mondo.

Soddisfatta e contenta dei miei acquisti letterari, dunque, sono uscita da Maruzen e mi sono imbattuta in un bellissimo tempio shinto dal tetto verdissimo.


Tra l'altro per arrivarci ho attraversato un ponte da cui c'era una vista curiosa su Akihabara. O meglio, ad essere curiosa è Tokyo, non la vista. Perchè a Tokyo nel tuo campo visivo puoi contemplare di tutto: del moderno, dell'antico, un ponte, una stazione, un treno, chi aspetta il treno, un centro commerciale, un fiume, la natura e il cielo blu.


E da qui mi sono diretta ad Akihabara, dove ho visto il ponte che compare nel film e dorama Densha Otoko (...), e dove ho fatto un giro molto breve di negozi giusto per rendermi conto che era il casino che mi aspettavo (folla, volume degli annunci al massimo etc) e che gli otaku esistono...
Anche perchè ieri sera leggendo il Metropolis, rivista "giapponese" in inglese, ho scoperto che ora esiste un ANIME KENTEI ossia esame sugli anime, secondo l'autore dell'articolo "a standardized test to qualify anime fans"...sono sconvolta.
Ho cercato anche una macchina per cuocere il riso, per la cronaca, perchè sono convinta che sia una grande invenzione, ma costano piu' di 100 euro, fino ai 300. Ma vogliamo mettere con una pentola??
Pero' dai ce n'era una che costava sui 40 euro. E alcune sui 70, 90. Ci pensero'.
Al ritorno, sulla metro, ho inziato a leggere Kitchen. E' una gran soddisfazione riuscirci un po'. E anche se ho letto solo 3 pagine, in giapponese fa un tutt'altr'effetto. Soprattutto i dialoghi dei personaggi. In italiano sembrava tutto campato per aria, finto. In giapponese no.

22 novembre 2008


E' arrivato il tempo delle foglie gialle e rosse, del cielo blu intenso e del tè di pomeriggio per riscaldarsi ...
でもさ、最近、将来を前向きに考えられなくようになちゃった。どうやって落ち着いて、秋を幸せに過ごせるかな・・・

20 novembre 2008

Shoppiiiing


Si!!! Ebbene si!!! Ce l'ho fatta anche io a comprare qualcosa a Tokyo!! Qualcosa che non sia riso /libri per studiare! Per cancellare il mio venerdi' nero, sabato sono andata in quel di Shimo-kitazawa (odakyu line da Shinjuku) con alcuni amici di studentato a guardar vetrine e fare shopping.
C'era veramente di tutto, dalle boutique strambe, alle case di bambole, alle cose alternative...una piccola città strana all'interno di Tokyo...Niente grattacieli, quindi un certo fascino, perchè dove abito io è tutto piuttosto sul moderno. Era pieno di gente per strada e negozi, ma come puo' esserlo in Italia, non come Ginza che mi aveva lasciata un po' male...e quindi ho passato un pomeriggio rilassante, tra l'altro alle 6 mi pare siamo andati a cenare, come siamo diventati giapponesi...mangiare a qualsiasi ora..beh ma ancora non faccio parte dei clienti notturni dei gyudonya, ancora non sono irrecuperabile! E dopo degli ottimi ramen facendo ancora un giro siamo capitati in questo negozio strafigo, tutto verde fluorescente molto trendy, dove ho trovato quella maglietta per me e una per Leo. Ora, quando dico che ho trovato una maglietta per me significa che: la taglia piu' piccola era SSS, quella piu' grande SS. Che dilemma. Risultato: se non ho mangiato nelle 3 ore precedenti, posso metterla e respirare.



Ah, queste europee ciccione...

Ecco il sito della marca:
http://www.graniph.com/index.html




14 novembre 2008

Altro che venerdi 14,

la mia giornata è stata degna di un venerdi 13.
Sveglia all'alba per andare all'ufficio immigrazione a ritirare il permesso di lavoro part-time prima delle lezioni (e prima della scadenza per ritirarlo).
Dovete sapere che il suddetto ufficio immigrazione si trova a Shinagawa, che sta a sud di Tokyo, molto a sud. Partendo alle 7h45 da casa siamo (io e alcuni compagni di studentato) arrivati la alle 9, per un costo totale di 800 yen. Ebbene il permesso di lavoro non l'ho potuto ritirare perchè ci voleva il passaporto, che io avevo lasciato a casa.
800 yen ma soprattutto un 3 ore di preziosissimo sonno buttati nel cesso, per non parlare della sensazione di essere la persona piu' idiota sulla faccia della terra.
Riprendiamo la metro per tornare in tempo per lezione (che inizia alle 10h40) e gioiamo per aver trovato posto da sedere (all'andata NATURALMENTE era l'ora di punta che piu' punta non si puo' e ci siamo sorbiti 40 minuti di "spazio vitale questo sconosciuto") ma era troppo bello per essere vero. A Meguro o non so piu' dove ci annunciano che è l'utlima feramata (?!) e ci fanno scendere (?!) e insomma cambiamo treno non capendo un cazzo di quello che sta succedendo. La linea non l'avevamo sbagliata. Boh. Mistero. Ah ovviamente il treno che abbiamo dovuto prendere era pieno.
Arriviamo a lezione per tempo. Purtroppo. Se non ci fossi andata sarebbe stato meglio. Oggi trattavasi di un lavoro di gruppo a 3. In teoria i miei compagni M. e D. dovevano riassumere (oralmente) il mio tema scritto settimana scorsa e io dovevo esporre (oralmente) i cambiamenti e i commenti in merito al suddetto tema, davanti a tutta la classe. Beh, M. e D. hanno pensato bene di non venire stamattina...(e poi li ho visti a lezione di pomeriggio piu' tardi...grazie ragazzi!! vi voglio bene!!). Ergo anzichè farmi dire quello che era previsto, il prof., che già è uno che tende a mettermi parecchia soggezione, mi ha fatto una domanda inaspettata e per qualche motivo oscuro mi sono completamente bloccata e ho fatto la figura di merda del secolo. Non ho mai parlato cosi male in giapponese in tutta la mia vita. Probabilmente ho iniziato mille frasi senza concluderne una sola, e siccome non sapevo come rispondere alla domanda perchè sinceramente non avevo un'opinione (ancora) in merito, quello che ho detto è stato del tutto sconclusionato. Col prof. che sorrideva imbarazzato, incerto sul da farsi. Proprio il giorno in cui bisognava parlare davanti a tutti (18 paia di occhi che ti fissano con aria dubbiosa...e vi risparmio i commenti su un paio di compagni di classe poco amabili che altro che dubbiosi...se avessero potuto avrebbero sghignazzato apertamente)...e proprio il giorno in cui tutti se l'erano cavata magnificamente.
Yeah. Come sentirsi una nullità...
Vorrei non essermi svegliata...
Il pomeriggio ho dovuto chiamare una scuola di lingua per un'intervista di lavoro part time, ma la responsabile (italiana) con cui dovevo parlare per qualche motivo che ovviamente non sono riuscita a capire, non c'era, o non poteva venire al telefono, quindi mi sono ritrovata a fissare l'appuntamento con la segretaria giappa che parlava in perfetto keigo col perfetto tono di voce suave e flebile delle impiegate giapponesi. Per carità, gentilissima la tipa. Ma essendo che non avevo tempo di tornare a casa per fare la chiamata, e che dopo lezione sarebbe stato troppo tardi, ero per strada di fronte all'uni per fare la chiamata. Tra la voce flebile di lei, il casino delle macchine di fuori, e il mio fantastico giapponese di oggi, ho dovuto chiedere chiarimenti si e no ogni 1,7 secondi.
Come sentirsi idioti bis.
Alla fine sono riuscita a fissare l'appuntamento, anche se non ho capito se mi contattano per confermare o solo se ci sono problemi...
Questa la mia giornata...ora sto per andare a passare 2 ore con la mia partner di scambio linguistico che porta un racconto di 4 pagine di Kawabata. Mmmm facile. Dubito che la cosa mi aiuterà a riprendermi in fatto di self-esteem, ma sia...
Quantomeno sarà interessante.

09 novembre 2008

2 mesi in Giappone!


E quindi super mega post aggiornativo e riassuntivo!
2 mesi che sono qui...il tempo ha una consistenza strana, non capisco se mi sembri un eternità o due giorni.
Comunque fatto sta che sto finalmente iniziando ad ingranare...
Certo la quantità di studio ha dell'inverosimile, tant'è che per una settimana non ho fatto a tempo manco di caricare il video del Waseda-Sai che volevo aggiungere e mediamente vado a letto all'una e mezzo per poi alzarmi alle 8 o 9, pero' è una vita soddisfacente, appieno direi.

Ieri finalmente per la prima volta sono uscita in discoteca ad esempio...siamo andate a Shibuya, in ben due posti diversi! A parte che per spendere meno, prima di prendere la metro siamo passate dal conbini a comprare della smirnoff ice che abbiamo poi travasato in bottigliette d'acqua appositamente portate...chi me lo fa fare di spendere 900 anzichè 200 yen per lo stesso prodotto?! :P Quindi anche se sembravamo delle drogate abbiamo travasato la smirnoff nelle bottigliette d'acqua e siamo andate a Shibuya, appuntamento con una nostra amica giapponese davanti ad Hachiko ovviamente.
Il primo posto in cui siamo andate era da film, il quindicesimo piano di un grattacielo in piena Shibuya...la vista era fantastica. Tokyo non finisce piu'...non si vede dove finiscono le luci, se non all'orizzonte dove dopo la terra c'è il cielo, nero.

Posto di lusso, di solito è un ristorante ma per la serata è stato trasformato in discoteca. C'era un bar ovale luminoso con 3 barman impeccabili e quant altro.Purtroppo pero' facevano solo elettronica mista ad hip-hop, che per quanto sia ganza, è difficile da ballare, e dopo un paio d'ore, parecchio ripetitiva. Poi era pieno di americani, avevamo ricevuto l'invito via Facebook ma non ci andava di rimanere...quindi alle 2 ci siamo dirette ad un altro posto, praticamente a 20 metri da li, diametralmente opposto. Entri non vedi dove sei per il fumo. Piccolo, ma non pienissimo. Musica molto piu' ballabile, ci siamo scatenate, e la particolarità è che c'era di tutto: bianchi, neri, giapponesi ed ispanici. Addirittura la gente veniva li e si metteva a ballare con te, manco fossimo in Spagna...un ambiente che mi è piaciuto. E che aveva solo 2 difetti: il fumo e il fatto che bisognava per forza prendere da bere in continuazione, perchè non si paga l'entrata. Quindi quando ci siamo viste l'omone ispanico della security venirci a chiedere di ordinare qualcos'altro siamo scappate :D Solo che Tokyo ieri alle 3 di mattina proponeva solo 13 gradi, e ci siamo rifugiate nel primo fast food che ci è capitato, "freshness burger". Solo i giappi possono associare 2 idee come "hamburger" e "freschezza". Io ho preso un bel caffé-moka (che sapeva di cioccolata) caldo, le altre un panino. E poi abbiamo aspettato li il primo treno, delle 4h35. Viva la JR che ci porta a casa! Fino a quel momento in fatto di maschi-molestatori ero stata lasciata in pace, contrariamente alle mie amiche, ma è venuto anche il mio turno e il fatto di dover respingere un tizio che voleva il mio numero mi ha permesso di imparare a dire "ma a te che c**** frega?!" in giapponese, grazie ad una delle nostre amiche che sta qui da 3 anni e che era insieme a noi...Effetto dissipatore garantito!

Un'altra serata che ricordero' è stata quella volta che finita l'ora di italiano col mio amico A. siamo finiti a bere in un bar vero (nel senso che non è che ti dicono che c'è dell'alcool nel cocktail e invece era una presa in giro) alle 6 di sera, in modo del tutto improvvisato. Il motivo è che, stando diventando amici, l'ora di italiano-giapponese sta diventando sempre piu' l'ora del parliamo dei fatti nostri e delle nostre vite, e essendo andati settimana scorsa ad una festa di Halloween insieme, abbiamo inziato a parlarne..una volta saltato fuori che un amico di A. si era interessato a me lui è scoppiato a ridere e ha proposto di "parliamo d'amore bevendo alcol!". Va bene, se ti puo' far piacere! Allora siamo andati a "parlare d'amore bevendo alcol" e mi sono divertita come poche volte. Avevo sempre pensato che parlare di cose "personali" con i giappi fosse impossibile, e invece mi sono potuta ricredere. Altro che tabu e vergogne, ho potuto chiedere tutto quello che mi andava di chiedere sulle abitudini sociali qui. E non vi dico cosa è saltato fuori...di differenze ce ne sono a palate, e di grande dimensioni! Ad esempio ad un certo punto A. se ne è saltato fuori con "ma...il french kiss, lo fate?". Momento di sconcerto. Come sarebbe a dire se lo facciamo, baciarsi è baciarsi, ed è quello no, oppure mi sono persa un passaggio?! Insomma in Giappone ci sono coppie che non si baciano con la lingua. Bacetto bacetto con schiocco di labbra, tutto qui. E poi mi stupisco quando leggo che il 30% delle coppie non fa sesso...Insomma ma cosa pensano del contatto fisico?! Non si riesce a capire. Poi hanno un'idea della fedeltà abbastanza stramba. Tipo che un amico di A. era venuto alla festa "di nascosto dalla fidanzata con cui sta da 5 anni e con cui si sposa l'anno prossimo". Perchè di nascosto? "Perchè voleva divertirsi senza di lei." E divertirsi cosa significa? "Parlare con altre ragazze".....ah già, ma io già mi stavo dimenticando che non si bacianno con la lingua...idea del divertimento abbastanza diversa...al che insomma chiedo del perchè della necessità di nasconderlo dalla tipa, e semplicemente il motivo è "perchè lei se la sarebbe presa" , anche se parlare non è peccato nè nulla di male?, "si, anche in quel caso". Nessuno è andato a letto con nessuno, ma qualcuno ha fatto qualcosa di nascosto....2+2=3....XD....c'è qualcosa che non mi torna. Sembre su questo argomento il dibattito piu' grande è stato attorno al "baciarsi prima di dichiararsi, o dichiararsi prima di baciarsi" e sia secondo A. che secondo il barista -idolo, l'abbiamo fatto partecipare alla conversazione, anche se io il suo giapponese non lo capivo per niente- prima bisogna assolutameeeeeeeeeeeente dichiararsi, baciare qualcuno senza dichiararsi non esiste. E via di seguito....non penso che farete fatica a credermi se vi dico che abbiamo parlato li e di queste cose per 5 ore! Con tali differenze ci sarebbe da discutere una vita...

Tra l'altro A. è il primo giapponese che conosco che regge l'alcool, e non si è addormentato nè alterato in alcun modo. E' bello poter avere della compagnia su cui contare (in tutti i sensi)!

E per concludere con una nota diversa, ho mangiato il sushi qui!

Somiglia molto a tutto quello che avevo gia' provato in Italia, e continua a piacermi da matti. Ha solo un sapore un po' piu delicato direi. E soprattutto, ne ho mangiato a palate e non ho dovuto subire il solito effetto secondario "ho cenato ma ho ancora fame". Consigliato a tutti quelli che già amano il sushi in Italia quindi.


02 novembre 2008

Soran, soran, dokkoisho, dokkoisho!



早稲田キャンパスで、早稲田祭!Sopra una vista del campus oggi

Ve l'avevo promesso ed eccolo...il video della danza tradizionale giapponese che da un mese a questa parte ho imparato al ritmo di 3 prove di 2 ore ciascuna a settimana! Oggi e domani è il festival della nostra uni (Waseda-Sai) e ci siamo esibiti davanti al pubblico. Grazie alla mia conquilina, che è venuta e si è messa in prima fila per fare questo video, posso condividere tutto con voi! E' stato un momento davvero divertente ed intenso (non immaginate che fatica si faccia...!)...sono felice della giornata!

いよいよ早稲田祭!皆の前で本番です!ちょう楽しかった・・・メンバーの皆へありがとう!すごく楽しい時間過ごしたね・・日本生活の素晴らしい思い出、これ!心の中にあるね、忘れられない!



26 octobre 2008

忘れないように


注意!日本語が出来る人へ、コメントの中で他の言語の翻訳はだめ!あったら、コメントを公表してあげないから我慢してください。


実は個人な情報とか告白を書くこのはブロッグの目的じゃなくても今日よかった事件を忘れないように書いておこうと思ってるんですけど、両親はブロッグが見られるからちょっと遠慮して、日本語で書くことにしました。


先日は彼氏との話の流れの中で、本当に「あ、よかった!!」と思わせる事件があって幸せになったんだ!というのは、去年の意見の逆に、これから外国へ行きたいって言った。びっくりした!いままで必ずイタリアで住みたかったから・・・、まあ、本当によかったです・・安心した。これから一緒にどこでも暮らせるよ!

私にとってはイタリアとのつながりは強いだけど、イタリアで満足させる仕事が見つけられるかどうか自身がないし、彼氏と遠い場所で働くのもいやだから、一緒に外国で働くのは理想な状態だよ!できれば、どんなに嬉しいだろう!

25 octobre 2008

Supermercato


Il programma di stasera era mangiare qualcosina fuori, farci un giro oltre Takadanobaba e trovare un posto in cui andare a bere qualcosa. Piu' semplice di cosi..non si puo' sbagliare!direte voi. E invece si.
Abbiamo imparato la seguente cosa: in Giappone ci sono posti per 1) mangiare 2) bere 3) bere E STUZZICARE.

Quando pensate di entrare in un posto per mangiare, puo' capitare che in realtà si tratti di un posto per bere, dove è anche possibile ordinare stuzzichini da mangiare. Precisamente in questo tipo di posto siamo capitate... -.-

Risultato: portafoglio e stomaco sul vuoto andante.

Volevo rendervene partecipi, in Giappone ci si puo' assolutamente saziare per prezzi normali, il fatto che le guide o chi altro dica il contrario per me è dovuto a questo tipo di errore...nei suddetti posti del tipo 3 le porzioni sono ridotte, lo scopo essendo di ubriacarsi (-.-')

Comunque sia il giro e la bevuta siamo riusciti a farceli..
Essendo tutto aperto 24 su 24 abbiamo fatto un giro anche al supermercato, uno a destra dall'uscita est di Takadanobaba che ancora non avevamo mai visto.
Ha di tutto, anche la mozzarella. Ecco la foto, vi lascio fare il calcolo di quanto siano 900 yen... (soprattutto ora! Prima di partire l'euro era a 160 yen, ora circa 120 :/ )
Vi lascio ammirare le foto del supermercato...

22 octobre 2008

Non c'è l'equivalente di nulla qui


[conversazione su msn con una mia cara amica dei vecchi tempi]

[...]
Marti scrive:
come ti trovi? che fai? com'è
Marti scrive:
?
Stephi scrive:
mi trovo bene
Stephi scrive:
ma indubbiamente le relazioni umane qui sono impostate su basi completamente diverse quindi
Stephi scrive:
a volte è un po' strano/difficile
Stephi scrive:
e vado all'uni tutti i giorni, ho lezione di giapponese e basta
Stephi scrive:
con una montagna di roba da studiare (te pareva)
Stephi scrive:
poi nel week end esco, faccio turismo..
Marti scrive:
ma ascolta.
Marti scrive:
in che senso le relazioni umane sono impostate su basi diverse?
Stephi scrive:
mmm
Stephi scrive:
non c'è l'equivalente di nulla qui XD
Stephi scrive:
non so come spiegare...
Marti scrive:
ah..
Stephi scrive:
innanzitutto se qcn è piu' grande di te, gli devi parlare col linguaggio onorifico ( O_O ) perchè gli devi rispetto etc.
Stephi scrive:
quindi c'è una gran distanza
Stephi scrive:
in italia la seconda volta che vedi qcn che ti sta simpa gia' si va sui discorsi personali etc
Marti scrive:
più grande anche solo di poco?
Stephi scrive:
si anche solo di un anno
Marti scrive:
usti!
Stephi scrive:
per fortuna se sei straniero la cosa non si applica
Stephi scrive:
ci prendono x deficienti che non ci arrivano ahah
Marti scrive:
uahauah
Stephi scrive:
eee ppooiii
Stephi scrive:
non si dicono mai le cose in modo diretto
Stephi scrive:
il che porta a mille equivoci
Stephi scrive:
secondo me
Stephi scrive:
per capire cosa pensa il tuo interlocutore ci vuole una laurea in "lettura fra le righe" -.-
Marti scrive:
parli in giapponese con loro?
Marti scrive:
uahau
Stephi scrive:
si me la cavicchio...
Stephi scrive:
ancora non come vorrei pero'
Stephi scrive:
il giapponese piu lo studi piu ti accorgi di non sapere dire correttamente nulla XDDDD
Marti scrive:
è tanto incasinato come grammatica?? e la dizione??
Stephi scrive:
grammatica è stronza perchè per ogni frase diversa c'è un modo particolare di dire
Stephi scrive:
dizione è fra le cose piu facili, non ci sono i toni come in cinese e
Stephi scrive:
tutti i suoni del giappo a parte "su" ce i abbiamo in italiano
Marti scrive:
ah!
Marti scrive:
sei soddisfatta ?
Stephi scrive:
mmm siii
Stephi scrive:
mi piace
Marti scrive:
voglio dire...ti piace quello che studi, quello che fai, dove sei...
Marti scrive:
vale la pena?
Stephi scrive:
si si assolutamente
Marti scrive:
che impressione hanno degli italiani laggiù da te??
Stephi scrive:
ma l'italia è apprezzatissima qui
Stephi scrive:
come meta turisitca
Marti scrive:
esatto
Stephi scrive:
i giappi non sanno di come funziona davvero
Stephi scrive:
qnd lo spiego ridono per mezzora
Stephi scrive:
ovvio che il cibo è buono, il tempo è bello, le città sono stupende e la gente calorosa
Marti scrive:
davvero???
Marti scrive:
beh, in effetti siamo troppo lontani
Stephi scrive:
ma oltre a questo non sanno della tragicommedia politica
Marti scrive:
per avere una percezione realistica dei rispettivi paesi
Stephi scrive:
nè delle varie disfunzioni, nè del problema nord-sud
Marti scrive:
tragicommedia è la parola giusta.-
Marti scrive:
e la politica in giappone?
Stephi scrive:
mah a quanto pare non è poi cosi esente da corruzione
Stephi scrive:
ma io ancora di politica non ho letto nè sentito niente..barriera linguistica
Marti scrive:
giusto
Stephi scrive:
pero' sicuramente la società giappa è da ammirare
Marti scrive:
perchè?
Stephi scrive:
funziona in un modo davvero invidiabile
Stephi scrive:
tipo che tutti si applicano a rispettare anche le piu piccole regole
Stephi scrive:
tipo raccolta differenziata dei rifiuti, per fare un es. banale
Marti scrive:
e questo è sempre un bene?
Stephi scrive:
ovviamente no
Stephi scrive:
sono rigidi
Stephi scrive:
pero' uno se è nel giusto e applica giustamente la regola, non rischia di...
Stephi scrive:
non rischia quelle cose che invece succedono in italia
Marti scrive:
ho capito
Stephi scrive:
dove anche se sei nel giusto rischi che ti vengano tolti i tuoi diritti
Stephi scrive:
poi va be ovvio che qui sn esagerati
Marti scrive:
già..
Stephi scrive:
al supermercato se nn tiri fuori i soldi per pagare in un nanosecondo ti senti l'essere piu inutile e inefficiente del pianeta
Stephi scrive:
e qst è troppo
Marti scrive:
però sono stra organizzatissimi?
Stephi scrive:
non so ma oggi per la prima volta sentivo la spiegazione da una giappa che diceva
Stephi scrive:
che essendo il Giappone un isola è assolutamente necessario andare d'accordo, perchè nn c'è posto dove andarsene senno.
Stephi scrive:
E per andare tutti d'accordo, tutti sn organizzati, seguono le regole etc etc
Stephi scrive:
armonia è la parola chiave...
Marti scrive:
ma secondo te..
Marti scrive:
questa armonia
Marti scrive:
è di superficie, è vera, o è così radicata nella loro cultura da essere diventata vera^
Marti scrive:
?
Stephi scrive:
è imposta, che forse è peggio
Stephi scrive:
è molto radicata ma
Stephi scrive:
lo fanno perchè cosi devono
Stephi scrive:
perchè se no diventano reietti della società
Stephi scrive:
etc etc
Stephi scrive:
è tt mlt estremo qua haha
Stephi scrive:
ogni tanto apprezzo qst tutto filare liscio
Stephi scrive:
ogni tanto penso "basta recitareeeeeeeeeeeeeeeeeeee"
perchè pur di mantenere l'armonia, i giappi usano una facciata
Marti scrive:
mi ha colpito quello che hai detto....che lì non c'è l'equivalente di nulla!
Stephi scrive:
=D
Stephi scrive:
¨è un altro pianeta
Stephi scrive:
e non è perchè sono "asiatici"
Stephi scrive:
ho conosciuto tanti coreani e vietnamiti per esempio
Stephi scrive:
che almeno per qnt riguarda l'espressione dei sentimetni o le relazioni umane sn un po' piu' vicini a noi europei
Stephi scrive:
ma i giappi proprio nn c'entrano niente. Forse davvero è perchè è un isola
Marti scrive:
hanno avuto pochi contatti culturali forse..
Stephi scrive:
si fino al 1850 circa non emigravano e gli immigrati non erano consentiti e non c'erano rapporti di commercio. erano autosufficienti e si facevano i cazzi proprio
Stephi scrive:
propri*
Stephi scrive:
quindi hanno sviluppato qst cultura particolare..
Marti scrive:
aaaah ecco!
Marti scrive:
bestiale!!
Stephi scrive:
finche...
Stephi scrive:
indovina un po' chi è arrivato
Stephi scrive:
e ha deciso
Stephi scrive:
perchè glia ndava di decidere cosi,
Stephi scrive:
che il giappone avrebbe dovuto aprirsi???
Stephi scrive:
l'americaaaaaaaaaa gran sorpresa ahahhahahaha
Marti scrive:
heheehe
Marti scrive:
e chi se no???
Stephi scrive:
si facessero mai i cazzi loro..
Stephi scrive:
si infatti
Marti scrive:
eh, anche qui ce ne sarebbero di cose da dire..
Stephi scrive:
si, la bibbia 2
Stephi scrive:
anzi la divina commedia 2

[...]
[grazie Marti per la chiaccherata ^^]

17 octobre 2008

Di tutto un po'...osservazioni dopo il primo mese.

Osservazione 1: Mai andare a Ginza da soli nel week end. Rischio di agorafobia.
Osservazione 2: Non contare sul tiramisu' per tirarsi su il morale. 250grammi di mascarpone costano 1100 yen (sui 7 euro).
Osservazione 3: Mai prendere la metro nell'ora di punta diretti a una stazione importante tipo Shinjuku. Mai. L'ho fatto una mattina e ed è stato uno shock, per usare un eufemismo. Dopo un mese di totale assenza di contatto sia oculare che fisico, ritrovarsi schiacciata corpo contro corpo con 4 persone diverse, nel silenzio totale, tutti sballottati e pigiati, è stata un esperienza tremenda. Con la signora accanto che nonostante la massa umana stava perdendo l'equilibro e non arrivava a nessun appiglio. Non capisco come facciano ad accettare una cosa del genere in una società dove tutto è cosi immacolato e distaccato...E' davvero come nei video su youtube: i binari sono affollati di gente e TUTTI nessuno eslcuso prenderanno il prossimo treno. No, anche se è pieno non saliranno su quello dopo. Credo di non rendere l'idea, ma è stato davvero tremendo.


Osservazione 4: Le relazioni umane qui non c'entrano niente con le nostre. a) Relazioni con impiegati (supermercato, bar etc etc). Si ha a che fare con robot programmati per dire la frase giusta al momento giusto alla velocità giusta. E per eseguire tutto impeccabilmente e velocemente. Tradotto in una descrizione: entri in un posto pubblico tipo bar o supermercato e ogni impiegato presente di dirà irasshaimase (benvenuto). Useranno il keigo, o linguaggio di rispetto, e saranno fin troppo ossequiosi. Se il negozio è affollato, diranno le loro frasi ad una velocità incredibile e diranno o matase itashimashita (lett.:l'ho fatta aspettare) se non hai dovuto aspettare tanto, ma taihen omatase itashimashita (lett.: l'ho fatta aspettare tanto) se hai dovuto aspettare piu' di 5 minuti. A quel punto, se non sei abbastanza rapido nel tirare fuori le monete per pagare ti sentirai l'essere piu' inutile e inefficiente di questa terra, perchè questa è una società dove tutto deve funzionare e tu devi essere efficiente.
b) Relazioni con conoscenze. Ancora non sono esperta, ma c'è gente che continua a dirmi ohayou gozaimasu (espressione formale) anzichè solo ohayou (espressione informale) nonostante ci vediamo tutti i santi giorni e abbiamo circa la stessa età.
c) Relazioni con "amici" e pari. La mia impressione è che quello che per noi è una insoddisfacente amicizia superficiale qui sia la norma. Altra impressione è che i giapponesi non amino parlare di cose "negative", o brutte in qualsiasi modo. In sostanza sembra non vogliano parlare di problemi o cose personali, ma solo divertirsi e fare finta che vada tutto bene...non so se sia uguale anche tra di loro, forse non amano parlare di quello che è "nel loro cuore", di quel che pensano nel piu' profondo, per qualche motivo a me sconosciuto. Inoltre le amicizie vanno a scompartimenti impermeabili, ci sono gli amici dell'uni, quelli dello studentato, quelli della mensa, quelli del "circolo"...con questi amici e loro soltanto si uscirà e si parlerà di cose inerenti a quel gruppo, a quelle attività, a quell'ambito. Con amici di altri gruppi si parla di altre cose, ma non si mischia troppo. L'obiettivo come sempre è l'armonia e il non mettere l'interlocutore in difficoltà. Ergo sto facendo abbastanza fatica...personalmente preferisco approfondire le conoscenze piuttosto che conoscere 1000 persone con cui parlero' sempre delle solite cose...superficiali. Chemmefrega a me del tempo di oggi?!

Osservazione 5: Per quanto riguarda "l'amore", sembra si vada da un estremo all'altro. O mesi e mesi di corteggiamento a mo' di studenti delle medie, o la prima sera in un love hotel. Provare per credere: un'amica di un'amica, italiana, ha detto in modo diretto e davanti a tutti "sei bello mi piaci" a un giappo, che è diventato viola e non ha risposto nulla. Ritrovatisi a quattr'occhi le ha chiesto, la sera stessa, di andare in un love hotel. Lei se l'è presa facendo quella che "non sono questo tipo di ragazza". Ma non ha capito una cippa secondo me. Il punto è che dopo una dichiarazione cosi inequivocabile, e non avendo vari pregiudizi sul sesso per via del cattolicesimo, la conclusione piu' chiara, nella mente di quel ragazzo giapponese, dev'essere stata press'appoco "ci piacciamo, lo sappiamo entrambi---> andiamo a letto, che aspettiamo?". Sempre su questa linea d'onda esiste una cosa simile allo speed dating, che si chiama 合コン, incontri organizzati in posti pubblici appositamente per single, che vanno li sapendo che tutti sono single e in cerca di qualcuno. VS il modo piu' "normale" di iniziare una relazione: assolutamente indispensabile la dichiarazione 告白, seguita da un certo tempo di riflessione, poi la decisione (si o no), e le prime uscite, dove ci si darà la manina e poi forse ci si darà il primo bacio, ma i tempi variano e vanno da una settimana a un mese, a quanto dicono le ragazze giapponesi a cui l'ho chiesto. Perchè tutto questo? Baciare senza la dichiarazione prima è visto male. Tipo se sei una tipa e baci uno senza prima avergli dichiarato il tuo amore, sei una bagasca. Quando io ho spiegato che in europa facevamo circa cosi, ma a 14 anni, e che verso i 20 ci si dichiarava con un bel bacio appassionato, di cui si capisce il gradimento secondo che segua uno schiaffo o un altro bacio, tutti hanno sgranato tanto d'occhi. Eh, tutte bagasce, in Europa.


Percio' insomma...difficile tirare delle conclusioni. Io vedo "solitudine"e rimedi "estremi", ma magari per loro non è cosi. E' un mistero, quel che pensano.




N.B. Ci tengo a ribadire che queste sono mie personali impressioni.

12 octobre 2008

Secondo voi, H&M

com'è?
Intendo dire...da poveracci, tipo "qualità zero prezzo simile"? Oppure.."cosi cosi"? Oppure.."puo' andare"?
Io personalmente ho sempre pensato che H&M in Italia fosse un po' cosi cosi. Brutto no, nè da fighettini 14enni, pero' insomma...non mi vestirei con solo roba di quella marca diciamo.



Ecco cosa ne pensano in Giappone, a Ginza.


Sono pazzi.

11 octobre 2008

Corso e lezioni...la mia università.




Ne ho parlato un po' con tutti ma ancora non vi ho dedicato un post: le lezioni all'università.

Magari a qualcuno interessa...

E magari qualcun altro verrà rimandato qui se per l'ennesima volta mi chiede cosa sto facendo da queste parti!

Dunque per andare in ordine, sono all' Università Waseda, che è considerata la seconda migliore università del paese in assoluto e la prima tra le università private. Il campus si trova a Shinjuku.

Sempre per gli amanti di statistiche e numeri, è l'università giapponese col maggior numero di stranieri (2800, tra iscritti a tutti gli effetti e studenti di scambio).

Io sono studente di scambio, ovviamente. Uguale: rimango un anno accademico e non mi laureo qui. Il mio corso si chiama Intensive Japanese Language Program, altresi' BEKKA in giapponese (abbreviato) e consiste di soli corsi di lingua giapponese insegnati in giapponese. In sostanza siamo cavie perchè apparteniamo al centro di ricerca sull'insegnamento della lingua giappo hihi.

Per completare il suddetto corso devo ottenere 13 crediti per semestre. Calmatevi: non c'entrano niente con i nostri crediti quindi non provate a paragonare i 60cfu bolognesi ai 26 wasedesi.

Ogni semestre ci sono 5 corsi obbligatori per un totale di 5 crediti e sono listening, writing, oral expression, reading, grammar. Come corso base, a scelta tra due ho preso quello di comunicazione che da solo vale 5 crediti ed è parecchio tosto. Come corsi a piacimento ho scelto imparare giapponese dai dorama (=serie televisiva, solitamente rosa), regole dello scritto (un approfondimento), kanji (ideogrammi. Che senno da sola non mi ci sarei mai messa), per 1 credito ciascuno.

Ho "solo" 13 lezioni di 90 minuti a settimana, ma sono invasa dai compiti e dalla roba da studiare.

Ogni giorno, ad ogni lezione, c'è un test, che conta per il voto finale chiaramente, e arrivare impreparati equivale a non capire una cippa di che si sta parlando. A volte anche se si arriva preparati è una lotta con dizionario elettronico e memoria per seguire cio' che dice il prof. Ma tutto questo è molto challenging e mi piace!


A listening abbiamo una prof. simpaticissima che sa sempre far esempi divertenti. Solitamente ci da' una lista di vocaboli nuovi, ce li spiega un attimo e poi ascoltiamo le news che contengono i vocaboli appena imparati.

In una lezione ho imparato a capire e dire "un individuo è stato arrestato dalla questura di Tokyo per violazione della legge sulla detenzione di stupefacenti, avendo clandestinamente portato 2, 3 chili di eroina per un valore di 10 milioni di yen" o qualcosa del genere. E non me le scordo piu' ste parole. Metodo impressionante.

La prof. di writing ha una parlantina dal ritmo variabile, ma il suo corso è comunque interessante. La foto degli appunti sotto mostra appunti presi a quella lezione. Ci insegna a evitare frasi che pur essendo corrette grammaticalmente suonano un po' ..bambinesche e strane, ecco.



Espressione orale sarà una goduria per tutti i timidi. Finora abbiamo guardato documentari TV per poi parlarne con frasi tipo insegnateci appositamente, ma pare che costruiremo un sondaggio per andare a fare interview per strada. Molte risate in prospettiva.



Non descrivero' qui pubblicamente le caratteristiche della prof. di reading per essere politicamente corretta. Dovendomi limitare a descrivere il suo corso direi che è forse quello con piu' studio individuale. A inizio lezione ci distribuisce una lista di vocaboli sconosciuti e oscuri alla maggioranza dei comuni mortali che come me studiano giappo da 3 anni e pretende che li impariamo all'istante per poi passare immediatamente a leggere ad alta voce davanti a tutti un articolo di giornale. Ci sono momenti in cui ti vorresti sotterrare. Ah e poi naturalmente bisogna rispondere a domande di contenuto sull'articolo. Beh naturale no? XD...Questo è un corso dove non capisco una cippa e rimando la comprensione al momento in cui mi siedero' alla scrivania per tradurre con calma l'articolo. Cosa che faro' dopo aver finito questo post : D


Grammatica. Utile, indispensabile, prof. severa. Pero' ci ha regalato il libro di testo. 3000 punti. Forse era per redimersi dall'averci detto "queste sono cose che gia' dovreste sapere, se non le capite tornatevene al livello 4" dopo un test riassuntivo del livello inferiore al nostro. Magari non è una frase grave, ma detta da una giappa che per giunta ti sghignazza in faccia non è il massimo della vita.

Comunicazione. L'ho scelto perchè non c'è libro di testo e siamo obbligati a parlare un sacco tutti i giorni. Inoltre è l'unico corso che non ha cadenza settimanale bensi' quotidiana. In una settimana ho gia' fatto progressi visibili, quindi non mi pento di averlo scelto, anzi. Sto anche facendomici degli amici. Il metodo è banale, scegliamo un tema e ne discutiamo in gruppi di 4 persone, curando la propria esposizione ovviamente ma anche la comprensione di cio' che dicono gli altri,poi riassumiamo il tutto per iscritto, aggiungendoci commenti. Ma cavolo se funziona.

Imparare giapponese dai dorama è il sogno di molti, non a caso siamo nell'aula magna. Guardiamo Orange Days, una puntata a lezione. Ludico e utilissimo per capire che caspita dicono quando parlano. Viva le differenza tra scritto e orale!

Regole dello scritto si focalizza sull'uso corretto dei connettori e su alcune particolarità della lingua che ci risultano ostiche, tipo l'omissione o meno del soggetto. La differenza tra ha e ga. Chiaro finalmente. Ci voleva un corso alla Waseda perchè qualcuno affrontasse la questione e me la spiegasse!

Infine kanji, che posso dire, uno mi obbligo a farli iscrivendomi a questo corso, due allo stesso tempo imparo parole nuove che posso usare anche negli altri corsi. Scelta obbligata.

E cosi!

Ora pero' vi pianto senza conclusione perchè i compiti mi stanno aspettando...per l'appunto!