31 octobre 2009

Incontro con Taguchi Randy (parte 1)


Come ci era poi stato annunciato alla fine della conferenza di ieri sera, anche stamattina sarebbe stato possibile proseguire il lavoro con la Taguchi mediante un piccolo incontro presso la libreria Cabral, uno degli enti che ha contribuito ad organizzare il ciclo di conferenze "Bodytracing" di cui faceva parte la conferenza di ieri.
Ovviamente ho partecipato e ne è valsa la pena: oltre alla Taguchi, al suo fedele interprete, la mia prof. di letteratura e il traduttore di cui parlavo, eravamo si e no in una scarsa decina di partecipanti. Difatti ci siamo seduti tutti intorno ad un grande tavolo...! La Taguchi, munita di lavagna, ci ha parlato del 香道 kodo:
In Giappone si da' molta importanza all'udito e all'olfatto, a volte dimenticati, nonchè alle arti marziali quali quella che in Mosaico il nonno di Mimi le insegna. Innanzitutto ci ha fatto notare che nel kanji di 聴くkiku (ascoltare), c'è 耳mimi (orecchio) ma che si usa questo primo ideogramma quando si vuole sottolineare che uno tende l'orecchio, mentre 聞く kiku è piu' generalmente "sentire". Notare che in Giappone si dice
香りをきくascoltare (non sentire) un profumo, oppure 酒の味をきくascoltare (non assaggiare) il sapore del sake. Esiste anche l'espressione 体の声をきく, ascoltare la voce del corpo, ossia il proprio corpo. Andando avanti, il ミmi di 耳mimi ricorda l'acqua e la chiave dell'acqua negli ideogrammi. Vedendo questo katakana di mi, cosa fa venire in mente? 3. Tra l'altro uno dei modi di dire 3 è mitsu. E sembra una battuta ma a forma di 3 si possono disegnare anche le orecchie. Tutto quello che ha a che vedere con l'acqua contiene il mi (池 stagno, 海 mare). Questo esprime una sorta di scambio di energia. Un po' come nel sasso-carta-forbice (?). L'energia li' è stabile e identica all'infinito.
Vi siete mai interrogati sul perchè le stagioni in giapponese si dicono come si dicono?
Bisogna sapere che i nomi delle stagioni non sono stati messi a caso: quando ancora non si usavano gli ideogrammi, i giapponesi attribuivano grande importanza ai suoni, spesso onomatopeici. E infatti è cosi' anche per i nomi delle stagioni [...].
Avete poi mai pensato cosa si ottiene unendo 水acqua e 火fuoco? 神Divinità. E vi siete mai chiesti come mai gli ideogrammi di 神divinità e 紙carta si leggano entrambi allo stesso modo? Ebbene, la carta è fatta dagli alberi, quindi da un essere vivente. Della stessa materia sono fatte le corde che troviamo nei templi, e questo sin dall'Era Jomon. In passato si credeva nel 言霊kotodama, cioè nel fatto che se pronunciavi una parola, essa diventava realtà (se auguravi a qualcuno di morire schiantato, succedeva, e se dicevi il nome di una persona, quella persona diventava tua, e simili e affini). E queste parole si possono scrivere sulla carta. A dare permanenza ai kotodama era il fatto di metterli su carta. La carta diventa divinità. Non solo. Esiste in Giappone il 書道shodo, letteralmente la via della scrittura, ossia l'arte della calligrafia. Per esercitare quest'arte si usavano un pennello, carta e inchiostro. L'inchiostro era ottenuto da carbone (炭sumi), cioè albero bruciato, diluito nell'acqua (notare la ricorrenza degli elementi naturali precedentemente citati ossia 水acqua, 火fuoco e 木albero). Il carbone e l'acqua (= inchiostro) vengono messi sulla carta. Nel caso soprattutto della carta giapponese, essa assorbe e fa evaporare l'acqua. Quindi cio' che avviene è come un corpo che muore: siccome è costituito al 70% da acqua, questa si evapora. Il shodo non è semplicemente scrivere ideogrammi. Quel che vi avviene è lo stesso processo che avviene alla morte di qualcuno. Per questo al nome di quest'arte è stato aggiunto l'ideogramma di via, strada. In tutto questo, a rappresentare il mutamento dell'acqua è il mi. Per tutti questi motivi, ho dato alla protagonista di Mosaico il nome Mimi.
A questo punto potevamo fare domande. Ricollegandomi a tutto cio' che era appena stato detto, ho chiesto chiarimenti ulteriori riguardo al nome della protagonista. Infatti nel romanzo viene spiegato che il nome l'aveva chiamata in quel modo per altri motivi, cioè perchè mi in giapponese puo' significare anche corpo, se stesso. E tra l'altro il passaggio dall'ideogramma di orecchio a quello di corpo è minimo: 耳 身.
Si provi a pensare alla differenza tra vedere e sentire. Gli organi usati sono ovviamente diversi. E qual è la piu' grande differenza tra occhi e orecchie? Che gli occhi hanno le palpebre, le orecchie no. Quindi, quando vogliamo possiamo chiudere gli occhi, e non vedere. Ma non è possibile lo stesso tipo di operazione con l'orecchio. Possiamo sempre sentire. In Giappone esiste una divinità che si chiama Kannon. Si scrive 観音 dove il primo ideogramma è vedere (di turismo ad esempio) e il secondo suono. La divinità Kannon salva tutti perchè ascolta la voce di tutti quelli che stanno male: le orecchie sono sempre aperte, non hanno palpebre. Anche il corpo, come le orecchie, è sempre aperto.
(Continua)

Conferenza con Taguchi Randy

Il trofeo di ieri sera è stato questo:

cioè l'autografo.
E il fatto di aver tutto sommato trovato quel che cercavo: sapere se potevo minimamente pensare di affontare la carriera di interprete, o se era meglio smettere di sognare ad occhi aperti e costruirmi castelli per aria.
La conferenza è iniziata con saluti e soliti convenevoli, in italiano, si vede che l'interprete della Taguchi intanto le interpretava tutto in simultanea, sottovoce (ma il mormorio è comunque stato captato un po' dai microfoni). Poi pero' a prendere la parola per tutto il tempo è stata la Taguchi, e non vi dico come mi sono sentita quando mi sono accorta che a parte alcune parole che mi sfuggivano capivo benissimo il discorso e avrei detto le stesse cose dell'interprete (senonchè in modo meno preciso e calmo). Tra l'altro lo devo contattare, quell'uomo spruzzava professionalità da tutti i pori e non ha vacillato un istante, nonostanze la durata della conferenza, 1ora e mezza abbondante. La prima parte è stata tutta sul Feng Shui, che sembra rivestire una grande importanza agli occhi della Taguchi. Ce ne ha spiegato il funzionamento e le implicazioni, discorso che io sentivo per la prima volta e che è stato rivelatore. Rivelatore perchè come chi di voi ha letto Mosaico sa, ad un certo punto Masaya si rifugia nel fiume sotterrano di Shibuya. La spiegazione delle implicazioni di questo ed altro ci viene data appunto dal Feng Shui. E il punto è che il lettore occidentale che non ha questo background si perde forse tante cose.
Rivelatore anche è stato il fatto che nonostante il traduttore della Taguchi, Gianluca Coci, le abbia chiaramente fatto una domanda in merito alla critica sociale che Mosaico propone del Giappone, ad esempio per quanto riguarda gli hikikomori, lei abbia risposto parlando di tutt altro. Segnale di un abisso culturale, nel modo di pensare e vedere le cose. Perchè noi occidentali dobbiamo tanto focalizzarci sugli hikikomori...? Per fare un paragone brutto malriuscito ma immediato, è come interrogarsi sul problema dei rifiuti di Napoli senza pensare mai alla mafia. Chi se ne intende non ti starà a spiegare dove sono i rifiuti, che fine stanno facendo, di che tipo sono e chi li produce, ma ti parlerà forse di tutt'altro, cioè di mafia etc etc etc.
Le domande poste in tutto sono state 3, nessuna risposta è stata, in apparenza, data: la Taguchi ha avuto un modo di rispondere prettamente giapponese, secondo me. Ossia ci ha fatto l'onore di prenderci per mano e spiegare tutto passo per passo, dalla A alla Z, senza arrivare subito al punto. Alla fine dando l'impressione ad alcuni di non esserci arrivata. Inoltre ho trovato il suo modo di parlare estremamente chiaro, ma non mi riferisco soltanto al contenuto,ma anche al tono della voce, al volume, e all'assenza di colloquialismi e riempitori tipo あの、えと、なんか、なんかこう・・che gli intellettualoidi e gli indecisi usano tanto (come i nostri cioè, cè, come dire, praticamente etc. che pero' in giapponese fanno una pessima impressione).

Passo ad un tentativo di riassunto:
La Taguchi ha voluto introdurci al Feng Shui (フウスイ fuusui*), un modo di pensare antico secondo il quale la distribuzione di correnti di alcuni elementi tali l'acqua ha influenza su un dato luogo. In base a questo si costruiscono case e si dispongono mobili in funzione del Feng Shui. Ad esempio non si dispone un letto con la testiera rivolta a nord perchè orientati a nord dormono i morti, oppure si mette la porta d'entrata a sud-est e i servizi a nord-ovest, mentre non si dovrebbe al secondo piano disporre una camera di letto in corrispondenza di un fornello (o sorgente di "fuoco") al primo piano.
Un altro aspetto è quello che l'acqua è conduttrice di elettricità, e lo scorrere di un fiume è percio' positivo, mentre lo ristagnare no. Collegati con questo elemento sono la posizione della stazione di Shibuya a Shibuya e il fatto che ci sia un fiume sotterraneo.
So che non è chiarissmo, ma non avendo preso appunti del contenuto, non mi ricordo piu' precisamente di cosi'.
Comunque questo discorso sembra essere collegato anche allo sviluppo dei telefonini e quindi delle onde elettromagnetiche: una corrente del genere, anche se minima, ha una cattiva influenza a livello psicologico sul cervello umano, e se crediamo agli insegnamenti del Feng Shui, non propriamente "scientifici" ma antichissimi, tutto sembrerebbe confermarlo.

In risposta a non so piu' quale domanda invece, la Taguchi ha interpretato il crimine commesso nel '97 da un ragazzino adolescente nei confronti di un bambino cosi: il motivo percui il bambino è stato proprio decapitato sembra essere legato al posto in cui il crimine è avvenuto. Infatti a Kobe non solo ci sono grandi terremoti ogni anno, ma anche un alto numero di incidenti abbastanza tragici. Questo dipenderebbe naturalmente da come è fatta li' la terra, facilmente scorrevole (di qui i terremoti). Non mi ricordo come questo fosse collegato alle malattie cosidette mentali, scusate. Il punto interessante che mi è rimasto impresso pero' è quello di spiegare la scelta della decapitazione (singolare per un semplice quattordicenne) seguita anche da esposizione davanti alla scuola come una regressione ad uno stato primitivo dell'uomo. Il ragazzino avrebbe agito cosi', difatti, perchè un tempo i barbari in battaglia decapitavano i loro nemici e costruivano le loro strade con le teste dei loro nemici. Non a caso l'ideogramma di strada道michi è composto anche da capo首kubi. Mentre sto scrivendo mi rendo conto che avrei dovuto prendere appunti...scusatemi ancora.

In risposta all'ultima domanda la Taguchi ha affermato interessarsi molto ai malati mentali e di avere molti amici affetti da tali problemi. Ha pero' sottolineato che la realtà è quella che proviamo...Una sua amica era innamoratissima di Koizumi e sosteneva di parlare al telefono con lui tutti i giorni. Ovviamente questo non era vero, pero' era la sua realtà, la realtà in cui viveva.

*Siccome, controllando poi in rete il significato di Feng Shui ho trovato che letteralmente sarebbe "vento e acqua" suppongo che in ideogrammi venga 風水, ma non sono certa

30 octobre 2009

Il mondo è piccolo e Taguchi Randy

Stasera a Bologna c'è una conferenza di letteratura giapponese che ha per tema il romanzo di Taguchi Randy "Mosaico". Sono emozionatissima, perchè la scrittrice in persona sarà presente, e questo significa che ci sarà anche un interprete. E potrò osservare dal vivo davvero per la prima volta una conferenza in giapponese interpretata in italiano. Sono davvero emozionata. Non sto nella pelle. Mi aspetto che questo evento mi dica molto.
E poi l'altro fatto che carica l'evento di suggestività è che oggi ho finito di leggere Mosaico, mi sono ridocumentata sull'autrice, e ricordandomi che era famosa per un blog che tiene da anni, sono andata a scovarlo e...in data 27 ottobre c'è un post che dice che verrà in Italia. Non so è stranissimo. Mi sembra di essere in un mondo piccolissimo. Questa rete che permette di comunicare. Io so che Taguchi Randy, che ascolterò in conferenza stasera, ha scritto sul suo blog che era stata in Italia un anno fa, le era piaciuto, aveva visto l'edizione italiana di un suo romanzo, mentre ora-spiega- è uscita l'edizione italiana di Mosaico, appunto, e le foto sue, e la didascalia alle foto quello é il mio interprete Giorgio...http://runday.exblog.jp/12758912/
Sto in fibrillazione.

Volevo dire: ho incontrato qui a Bologna, tramite annuncio in una bacheca, T., una ragazza giapponese che è venuta a studiare un anno in Italia. Ho scoperto che conosce un mio compagno della Waseda, M., e che era studentessa di italiano nella scuola dove insegnavo io a Shibuya; ho conosciuto anche una ragazza mezza italiana mezza giapponese, Y., tramite Facebook. Lei mi aveva notata per un post in una bacheca di una nostra conoscenza comune (forse perché ho il nome anche in katakana, che è da veri nerd effettivamente), e andando sul mio profilo aveva scoperto che ero io che scrivevo lapeppapolide, blog che conosceva e seguiva da tanto. E è stata a Tokyo quest'estate e studia qui a Bologna come me.

Una rete globale molto avanzata assumerà un giorno una propria autonomia. Gli uomini, in completa armonia, potranno allora cominciare a sintonizzarsi con il mondo grazie a quest'immensa rete. Gli abitanti della Terra risuoneranno finalmente insieme e saranno dunque questi uomini nuovi a purificare il mondo.
Tratto da Mosaico, Fazi Editore, p.309.

25 octobre 2009

I vantaggi dell'ora legale annullati automaticamente in Giappone

Nella notte fra ieri e oggi in Europa siamo passati all'ora invernale.
Oggi su Le Monde, noto quotidiano francese, leggevo un trafiletto che spiegava che a questa "forzatura", istituita nel 1976, c'era spiegazione: permette di risparmiare l'equivalente del consumo elettrico di una cittadina di 250 000 abitanti.
Caspita, mi son detta. Ma allora se il motivo è cosi' "ecologico" (ed economico), perchè i giapponesi non ci hanno pensato, o quantomeno non hanno aderito?
Semplice..probabilmente perchè con la quantità di conbini, karaoke e altre strutture e locali aperti di notte o 24 ore su 24, i benefici tratti dallo spostamento dell'ora legale verrebbero comunque annullati.

Di qui la non partecipazione?
Ma tant'è: il fuso orario col Giappone di conseguenza è di 7 OPPURE 8 ore.


24 octobre 2009

Parole per il matrimonio&co

Tanto per fare un'analisi sociologica partendo dai termini esistenti e usati dal popolo giapponese...sapete come dicono divorzio?
Certo c'è il vocabolo corretto, the proper word mi verrebbe da dire in inglese, che è 離婚 rikon composto dagli ideogrammi di allontanarsi + il secondo ideogramma di 結婚 kekkon matrimonio. Ma c'è anche バツいち batsu ichi, che ad immagini potrebbe venire rappresentato tranquillamente da una croce seguita da un numero 1. Croce 1. Cioè sbaglio 1? Errore 1? Cosa andata a male 1?In giappone si segna la risposta giusta con un tondo, e quella sbagliata con una croce. E Vero e Falso si dice, appunto Maru e Batsu. Tondo e croce.
Per chi è divorziato per la seconda volta バツに batsu ni, cioè croce 2. E via dicendo.

Poi c'è il 結婚活動 kekkon katsudo abbreviato in 婚活 konkatsu. Consiste in diverse forme di dating finalizzate al matrimonio. Le agenzie prepostevi organizzano incontri a pagamento per trovare l'anima gemella. Un po' come lo speed dating. Simile è il 合コン go kon, che pero' a dedurre dal nome non è finalizzato al matrimonio ma solo a trovare qualcuno. Di solito il go kon è sotto forma di incontri informali di un numero pari di persone di entrambi i sessi in piccoli gruppi. Io una volta sono stata costretta a partecipare...Fu una cosa simile a quella che vedete all'inizio di questo video: un go kon di cucina http://dailymotion.virgilio.it/video/x9a4ok_1329002a_shortfilms ma forse alcuni di voi lo ricorderanno http://lapeppapolide.blogspot.com/2009/04/note-di-viaggio-parte-quinta.html
Per concludere con qualcosa di piu' tradizionale invece vi ricordo l'esistenza dell'Omiai お見合い che è invece l'incontro di due persone, spesso ad opera dei loro genitori, per un matrimonio combinato.

Interessante no? C'avrei potuto fare la tesi. Ma le buone idee vengono sempre troppo tardi.


Al momento sto guardando un dorama (serie televisiva) che ha per oggetto un konkatsu. Il titolo gioca sulla somiglianza di questa parola con とんかつ tonkatsu, cioè la carne impanata alla giapponese per intenderci. Il protagonista guarda caso deve fare konkatsu, e ha un padre che gestisce un negozio di tonkatsu. Ecco la "locandina", dove tutti i partecipanti al konkatsu mangiano tonkatsu.

Non faro' "l'analisi sociologica", perchè l'argomento richiede un po' di ricerche, ma questo è quello che ho imparato là sui termini e su certe pratiche inerenti al matrimonio.

16 octobre 2009

Esamificio

Ce l'avevano raccontato e noi un po' non ci avevamo creduto: in Giappone sin dalle elementari ci sono mille test e esami e classifiche, che servono a entrare nelle scuole piu' prestigiose. Ho scoperto stasera che è vero e molto piu' terrificante di quanto immaginassi:

https://www.yotsuyaotsuka.com/toitsutest/index.php

A questo link trovato la pagina che annuncia un test per i bimbi delle elementari. Non ho letto nel dettaglio, pero' da quello che ho capito io è un test che serve a valutare le capacità scolastiche dei bimbi e ne stila una classifica a livello nazionale.
Nazionale. Gia' questa parola è grave.
Poi, da quest anno, possono farlo anche quelli della seconda. Terrificante.
E la pubblicità che si alterna sullo schermo mi presenta visi di bellissime bambine, a volte con accanto un "lo faccio anche io" e a volte un piu' spaventoso "3 novembre. Testiamo il Giappone". Le prime righe di spiegazione che incontro recitano "non abbiamo futuro se ognuno dei nostri figli non cresce". Ah e dimenticavo, il test è gratuito.
Vi rendete conto di cosa organizza un governo e di quanta gente è coinvolta?!...

Sono abbastanza stupita...
E' la prima volta che mi imbatto concretamente in qualcosa del genere.
Le materie in esame: per quelli di seconda e terza solo matematica e giapponese, per i piu' grandicelli invece anche "società" e scienze.
In fondo alla pagina, improbabili commenti che suonano come
テスト自体はとても難しいですが 楽しく問題を解けたようです。結果も4年の時より上がったと喜び、自信もついたようです。結果が詳しく出るので 自分の苦手分野や得意分野が分かり、今後の勉強の参考になりました。次回も是非参加させたいと思っています。"il test in sè è molto difficile ma ho potuto rispondere alle domande divertendomi. Siccome il risultato era piu' alto rispetto al quarto anno sono stato contento e la mia autostima è aumentata. Poi visto che il risultati sono dettagliati si puo' capire i propri punti deboli e punti di forza, cosa che sarà utile come punto di riferimento per lo studio futuro. Penso di voler far partecipare anche la prossima volta". Firmato "protettore" (non riesco a tradurre altrimenti il 保護者
) , affiancato da un "4a elementare". Che sia il commento di un genitore?
Ad ogni modo sono allibita...XD

L'opinione dei lettori

L' Asahi Shinbun è uno dei quotidiani più letti in Giappone. (A parte questo non so molto...se ho capito bene è più di sinistra che di destra, ma son concetti relativi quindi che alla fine non dicono nulla...).
Al corso di "Leggere i quotidiani giapponesi" che avevo frequentato, spesso leggevamo un trafiletto dell' Asahi Shinbun che si chiamava 天声人語 "tensei jingo" e che avevo identificato come "le lettere dai lettori". Ora però che ho cercato di leggerlo anche online, ho trovato la traduzione per la versione inglese, che é Vox populi vox dei.
Interessante che questo concetto esista anche in giapponese: gli ideogrammi infatti sono proprio, in ordine, divinità, voce, persona, lingua.

Per chi fosse interessato: in fondo a questa pagina web http://www.asahi.com/english/

15 octobre 2009

Aria di cambiamenti...

...nella scena politica giapponese!

Ogni tanto è bene confrontarsi anche con questi argomenti...in fondo per la prima volta da 50 anni in Giappone ha vinto l'opposizione. Per l'occasione ho deciso di tradurre il commento di un mio amico (Anthony, studia relazioni internazionali) e riportarlo qui. La fonte è: http://anthony-le-conquerant.over-blog.com/article-36290588.html

"Ecco un momento storico, che farà voltar pagina al Giappone, e che ho pensato potesse giovarvi conoscere![…]
Infatti il Giappone finora non ha conosciuto alternanza a livello politico: il Partito Conservatore, chiamato Partito Liberal Democratico (PLD), si è sempre accaparrato la carica al Cabinetto, l’organo politico supremo del paese, che dipende dal risultato delle elezioni parlamentari, dal 1955 a oggi. Tuttavia, da diversi anni numerosi ministri del PLD sono stati destituiti uno dopo l’altro, ognuno prima della fine del proprio mandato, vuoi per motivi di frode, di mancanza di risultati o semplicemente per mancanza di popolarità. E così è stato anche per l’ultimo, Aso Taro, vittima del suo carattere di “looser”, delle sue goffezze diplomatiche, della sua incapacità di tenere testa a ministri troppo chiacchieroni, e di una polemica che lo faceva passare per illetterato manco capace a leggere gli ideogrammi più comuni. Gli elettori (l’elettorato?) giapponese ha quindi reagito con un forte messaggio di stanchezza all’occasione delle elezioni dello scorso 30 agosto, comportamento anche coraggioso, conoscendo la tendenza a seguire e mantenere le cose come stanno, sia in ambito elettorale che non.

Ma concretamente, che cosa cambia? Chiederselo è lecito, perché si sa che sia di destra che di sinistra i politici giapponesi sono uomini che hanno ereditato straordinarie fortune familiari costruitesi non grazie alla recente industrializzazione del territorio bensì nel periodo feudale del 17esimo secolo. Sono quindi tutti quanti ricchi, tutti quanti laureati della stessa università, la “Todai” (Università di Tokyo) e specializzati presso qualche famosa università americana come Stanford, Harvard, Columbia o britannica tipo Oxford.
Il nuovo primo ministro non fa eccezione alla regola, visto che non solo è laureato a Todai e Stanford, ma è tra i piu’ ricchi del paese: da parte della madre ha ereditato l’impero del pneumatico Bridgestone. Siccome poi il suo partito è stato eletto per la promessa di ridurre il gap tra le classi sociali, ci si chiede come possa lui aver capito queste problematiche…
Ciò di cui invece possiamo essere certi, come assicurato dallo studioso Jeffrey Kingston, è che il ministro ha scelto “alcuni tra i più talentuosi e sperimentati e li ha messi in posti chiave” . Così abbiamo Naoto Kan all’ufficio strategie nazionali e che avrà il duro compito di opporsi alla pesante burocrazia che finora aveva funzionato in perfetta simbiosi col PLD. Missione delicata anche per l’ex-funzionario del ministero delle finanze Katsuda Okada, che si vede attribuire le relazioni esterne, che comprendono tra l’altro i casi della presenza militare americana sul territorio nipponico (48 000 soldati), l’indipendenza diplomatica dagli Stati Uniti e le agitazioni in Nord Corea. Senza dimenticare Sakihito Ozawa, per l’ambiente, che dovrà occuparsi degli impegni nipponici per il protocollo di Kyoto ossia la riduzione dell’emissione di gas a effetto serra. Caso molto importante visto che il PLD si è decisamente allontanato dagli obiettivi: nel 2008 anziché diminuire del 6% sono aumentate del 2, 3%.

Infine, la politica sociale deve non solo concentrarsi su un miglioramento delle condizioni economiche e degli stipendi senza andare a gravare sulle famiglie con nuove imposte sui consumi, ma anche iniziare ad occuparsi di argomenti cari all’opposizione che improvvisamente si ritrova in pole position: questi argomenti sono le ineguaglianze tra uomo e donna, l’alimentazione, il tasso di natalità…e di cui si occuperà Mizuho Fukushima."

Flashback

Mi è venuto un flashback assurdo.
Quando avevo 3-4 anni io e i miei ci siamo trasferiti dalla Svizzera, dove sono nata, a Milano. L'italiano ovviamente prima di allora non lo parlavo perchè benchè mio padre sia bilingue, in casa mia si parla francese (o un linguaggio tutto nostro che è un mix improbabile di francese italianizzato, ma è una cosa abbastanza recente).
Ora, io mi ricordo perfettamente di aver imparato un sacco di italiano guardando la tv, e piu' precisamente i cartoni animati. Non chiedetemi il perchè: ne ho la certezza e basta. Mi ricordo l'essere tutta assorta e soddisfatta nel godermi il cartone e allo stesso tempo sentire quell'esaltazione che deriva dalla soddisfazione "intellettuale" del riuscire a decodificare e mettere tutti i tasselli a posto. Mi ricordo. Io ascoltavo, e man mano facevo 2+2. "Questo, in questo contesto, significa questo. Era una parola nuova, mai sentita, ma ora la so".
Tuttavia mi ricordo precisamente anche - e qui sta il flash- cche 'era una parola che invece poneva problema. La sentivo, riuscivo a distinguere i suoni di cui era fatta, la pronunciavo nella mia testa, ma non mi diceva nulla. Che cavolo voleva dire? Guardavo con antipatia e risentimento la protagonista del cartone, sta maledetta bimba che diceva "genitori". E "miei genitori".
Caspita voleva dire "genitori"?!?!
Ci ho messo un po'. Credo di averlo chiesto ai miei e di essermelo fatto spiegare: da sola non ci arrivavo.
"Genitori" in francese si dice "parents". Se avessi sentito "parenti" li avrei erroneamenti presi per "genitori" e alla fine sarei arrivata al significato esatto, penso.
La mia "intuizione", molto banale, che le lingue da piccoli si imparano in automatico perché (se e solo se?) assomigliano un po' alla nostra lingua madre, verrebbe confermata da questo episodio.
Molte parole italiane somigliano al francese, "genitori" no.

Poi mi sono trasferita in Germania, dove ho imparato il tedesco perchè sono stata presa e messa in 1a elementare in una scuola tedesca, e o imparavo, o imparavo: questione di sopravvivenza. Lì è stato il contesto ad essere decisivo. Se un tuo compagno ti dice "Ich will das!" e ti indica con insistenza un oggetto, ci arrivi che significa "voglio quello".
In futuro poi ho studiato inglese alle medie, e mi sono trovata facilitata: assomigliava al tedesco, e tutto mi sembrava ovvio. Tranne "verbo in ing". Non ci arrivavo. Fissavo la pagina del libro che presentava questo argomento, di nuovo con astio, chiedendomi che cavolo potesse significare. La spiegazione della prof. è stata un sollievo.
Con giapponese, se vogliamo chiudere il discorso, è un'altra storia: non somiglia a nulla.
E lì è stato lo studio e il contesto ad essere determinanti.
Chissà se ci sono teorie di un qualche studioso che confermano tutto questo.

Ad ogni modo, "genitori" ha un'etimologia alquanto raffinata.

14 octobre 2009

Tesi 卒論

Magica parola.
Non é la causa per la quale non scrivo piu': a risucchiarmi tutto il tempo é il tirocinio curriculare, che davvero mi sta sfinendo. Torno a casa la sera ,stanca, e mi ritrovo con troppe cose da fare: tesi, studio per il proficiency di giapponese, studio per l'esame d'ammissione a scuola interpreti...che puntualmente non riesco a fare.
Per fortuna da novembre sto a casa, e sono sicura che avro' anche modo di scrivere.
La tesi sarà su Hoshi Shinichi 星新一, lo scrittore che ho scoperto primavera scorsa e che mi é tanto piaciuto. Uno che scrive roba accessibile e godibile. (No, non é scontato. Avete mai provato a leggere Murakami Haruki o Yoshimoto Banana in giapponese?). Accessibile e godibile perché i racconti sono brevi (viene chiamato ショウートショウートの神様 il "Dio delle Short Stories"), scritti in uno stile assolutamente semplice, con pochi se non zero riferimenti culturali forti che ostacolino una comprensione immediata. Storielle col finale a sorpresa, che ti fanno riflettere ma anche sognare perché sembrano un po' delle fiabe.

Ho previsto di tradurre qualche racconto, che verrà puntualmente pubblicato qui...una cosa da prendere con le pinze, ovviamente, ma che sono sicura vi potra' distrarre e divertire - e per me costituirà magari un imput maggiore a impegnarmi a fare una "bella" traduzione.

(Che traduttori non ci si improvvisa, ma io mi butto).

03 octobre 2009

Il sottotitolo

I piu' accorti tra di voi avranno notato che ho cambiato la parte giapponese del sottotitolo di questo blog. Da ここだけの話 (koko dake no hanashi, tra me e te) a 放浪記 (horoki, diario di una vagabonda).
E' un esplicito riferimento al titolo di un'opera della scrittrice Hayashi Fumiko (1903-1951). Non l'ho letta, ma mi attira molto. I punti in comune sono tanti: donna, vagabonda, marginale, libera, sola.