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15 juillet 2011

La correzione dei post-umi dei computer. Vogliamo chiamarla post-edizione o post-revisione?

Ho sempre pensato, senza averci mai riflettuto, che quel che in inglese viene definito “MT post-editing” e in francese “post-édition de TA” si chiamasse “postedizione” in italiano. Scopro oggi che qualcuno la chiama “postrevisione”. Ecco alcune osservazioni (strettamente personali) sul perché si dovrebbe preferire il primo piuttosto che il secondo termine.

Osservazioni generali

In inglese, francese e persino giapponese, nessun dubbio: all'ETI ho seguito un corso di “post-édition”, sul mio contratto di tirocinio, redatto in inglese perché lavorerò per un'azienda americana, mi si definisce “post-editor” e i saggi sull'argomento letti finora in giapponese parlano tutti di 後編集 (gohenshuu). Tutta l'industria anglofona della traduzione e localizzazione parla di post-editing. Benché l'italiano possa permettersi di eliminare il trattino, come fa con “week end” e “cow boy”, forse deve riflettere sul da farsi con la stringa che segue “post”. Per quale motivo si dovrebbe slittare dall'“edizione” alla “revisione”?

Chi ha seguito un minimo le mie (a volte dis)avventure in traduzione sa bene che non sono a favore delle traduzioni letterali, ma visto che al Master ci hanno fatto una capa tanta sulla differenza tra la revisione e la “postedizione”, non capisco perché si sia pensato di definire quest'attività, che consiste nel correggere l'esito della traduzione automatica, una revisione. La revisione è per eccellenza umana: umano è chi la esegue (un traduttore “senior”), ma umano è anche chi ne fa l'oggetto, la traduzione (ad opera di un traduttore “junior”). Se traduzione vecchia maniera e traduzione in stile ventunesimo secolo devono continuare a far finta di essere incompatibili, tanto vale scavare il fosso delle differenze e sottolineare che da una parte vi è tutto quel è che umano, dunque traduzione e revisione, e dall'altra tutto quello che ha a che vedere con “le macchine” (o “i computer”), quindi traduzione automatica e postedizione. E anche se non devono far finta: postrevisione mi fa solo (eventualmente) pensare a quello che succede dopo la revisione (un traduttore senior che impreca contro il traduttore junior e la sua ingenuità). Che non c'entra nulla con quello che succede dopo che il computer ha tradotto automaticamente (un traduttore che impreca contro il software e la sua inadeguatezza).
Per giunta, se in francese “édition” può far pensare all'editoria, in italiano credo che il problema non sussista neanche.
Sarei quindi a favore di "postedizione", anche per semplicità.

Osservazioni "tecniche"

Vi ho detto cosa ne penso io, spazio ora a quello che ne pensano gli altri e ad alcuni risultati di ricerca sul net.

Word ne pensa che entrambi siano sbagliati, vedo delle bisce rosse.

Non ho nessun dizionario con me qui per verificare cosa ne pensano il Sabatini Coletti, De Mauro e Devoto Oli, tanto per citarne tre tra i migliori. Mea culpa. Penso che non esista nessun lemma per entrambi, ma la cosa va indagata.

Google (Search Engine google.it) ne pensa che postedizione da solo abbia 628 occorrenze, e postrevisione ben 3870, ma postedizione traduzione automatica e postrevisione traduzione automatica un centinaio scarso entrambi. Di sicuro se ne evince solamente che la terminologia nell'ambito della traduzione automatica non è ancora molto diffusa in italiano.

Le Università italiane invece, a guidicare dai piani di studio, non ne parlano (ho controllato solo Forlì e Trieste, ma visto l'esito ho lasciato perdere).

Ho letto postrevisione in un articolo divulgativo pubblicato da TAUS. Come a dire: mica l'ultimo dei cretini in fatto di tecnologie per la traduzione. Certo, però era una traduzione (offerta da Qabiria) dell'originale, che è in inglese. Sicuramente chi ha tradotto si sarà posto la domanda del come rendere questo termine, nuovo e tecnico. Non riesco però a individuare i motivi dietro questa scelta traduttiva, anche se non vorrei dare l'idea che sto affermando di avere ragione, perché non si tratta di aver ragione o torto. Simplement, la question se pose, direbbe un francese.

Pensavo d'aver trovato una fonte attendibile che portasse l'acqua al mio mulino quando sono capitata su questo http://blog.gts-translation.com/language/it/2010/10/31/amta-2010-conference-opens-with-a-bang/ risultato di ricerca, ma anche qui, si tratta di una traduzione (automatica). E così per molti altri risultati...

Spero di non avervi dato l'impressione d'aver voluto disquisire del sesso degli angeli, ma io sono in seria crisi d'identità: insomma, sono una posteditrice o un postrevisore?

Risposta: sono una gohenshuusya. In attesa di meglio.

08 juin 2011

Wanna localize and translate Twitter?

Now you can. Yes you! You have been able to for a while already but I didn't know. I guess this is what they call crowdsourcing and collaborative translation: like it or not, any registered user can translate Twitter pages they want to by just accessing the Twitter Translation Center.


Only one question: who revises those translations?
Because someone has to...I don't think Twitter wants a badly localized website.


Crowdsourcing is considered to be beneficial for the open source community, and this is just another example. In Twitter's case I wonder if FR-DE-JP-IT pages were initially translated by translators (professionals) though. What is sure is that if they set up a Translation Center with all its features, which has probably required some serious IT work, it's because they calculated that it would be a better investment compared to hiring translators.


Brazilian portuguese has been added to Twitter today. The whole website was translated in 3 days after the language was added, they say. This is quite impressive.


Now I might get a Twitter Account just to access this Translation Center and see for myself how it works. I'm curious. Besides, they're looking for italian translators!


Just kidding.


I bet in a few years we'll have people writing master thesis on this kind of subjects (and I would be one of them if I weren't graduating in 12 months).


This new trend is growing (slowly?) but steadily, in a direction some professionals might dislike: see how in the video they speak of "localization" but not about "speaking more than just your mother tongue" or "having excellent writing skills in your mother tongue". After all, it's not just English that is condemned to becoming Globish - all other "big" (in terms of number of speakers) languages are at risk too, and maybe in 20 years, false friends and the like will not be false friends anymore because languages will have ev(inv)olved following these trends.

04 juin 2011

The future looks bright (to me)

Lately I feel like I have been sleeping through most of my life and am only waking up now. Well, hopefully I'll catch up soon.
I have been reading like mad ever since this "waking up": I found blogs and tweets and web sites about localization and all what goes with this industry and can't seem to get my eyes off them. It feels like addiction.
It's highly motivating&interesting to me, and although I fail to grasp everything, I'm learning day after day, post after post, comment after comment.

Here are some concepts learned thanks to the comment made on the piece of news that Google is shutting down its MT API:

- Well....API :D
- LSP
- Deprecation

Looking forward to learn more...

By the way, this is not the only reason why future looks bright to me this morning ;)
I received my "machine translation post-editor intern" contract from my supervisor yesterday. The kind of thing that gets you in a good mood. Moreover,he's invited me to participate to a conference on translation that takes place before my start date, which I'm really flattered and excited about. Add to that my discovery about a translation and localization services provider headquartered in my beloved Bologna and you get the picture. Oh yes, very bright.

03 juin 2011

Professionalism: give but don't expect to take too much

#1 Lesson learned - professionalism: give, but don't expect to take too much, you might be disappointed.

Je reviens vers vous, chers lecteurs, avec ma toute première anecdote sur les malheurs de la profession de traducteur! Faut dire qu'il me tardait de pouvoir me plaindre à juste titre des préjugés et torts que cette profession subit - je n'allais quand-même pas passer ma vie à raconter des histoires apprises en lisant, par ci par là, les expériences d'autre traducteurs....non! Là, je suis victime en première personne.

L'association A. (pour qui j'ai traduit bénévolement 20'000 mots de site web) a mis la version italienne en ligne il y a quelques jours. Hier j'y ai accédé pour la première fois. Après les premières secondes d'émotion (plutôt négative...parfois j'ai horreur de regarder le produit fini par peur de ne plus en être satisfaite, ou d'y trouver des erreurs, perfectionnisme oblige), j'ai commencé à naviguer et -horreur effectivement - trouvé des fautes. Grosses fautes de frappe. Des erreurs que l'on qualifierait de fatales dans l'industrie de la localisation, puisqu'elles se situaient au niveau de la home page, un peu comme si votre bouton "démarrer" dans Windows était écrit "dvémarrer". Pas très sérieux. Bref, je prends note pour informer l'informaticienne qui s'est chargée de convertir mon .doc en html. Je continue de naviguer pour vérifier que tout va bien. Et je tombe sur une phrase en gras (!), dans le formulaire de commande (!! attention argent!!), qui, malheur des malheurs, est fausse et surtout n'a PAS été traduite par moi. Bizarre, car c'est bien MON nom qu'ils ont mis à la fin de chaque page, pour dire que c'est moi qui ai offert la traduction. Avant de monter sur mes quatre chevaux, je reprends mon fichier qui contient la traduction envoyée à A., mais malencontreusement ctrl+F ne fait que confirmer mes suspicions: cette phrase agrammaticale, je ne l'ai pas écrite, elle a été ajoutée et traduite à posteriori.

J'écris donc à cette charmante personne en charge de la mise en ligne, et dont je pense qu'elle est la responsable de cette catastrophe (soit pour mon image que la leur) et fais remarquer, poliment, qu'outre des fautes de frappes qui se sont glissées au niveau de l'accueil, il semblerait y avoir des phrases non traduites par moi, donc si c'est vraiment le cas de me les envoyer pour relecture...

La charmante personne me répond en me remerciant de mon professionnalisme (je vous en prie; je ne peux, malheureusement, en dire autant de vous) et en disant que, oui effectivement, il y a quelques expressions "disons....traduites librement" qu'il faudra lui laisser le temps de rassembler (en plus!) avant de me les envoyer pour relecture...! (bin tiens...elle a pas de fichier, elle)
OUI, rien que ça. Où est le problème? Faut pas en rajouter, ce n'est qu'une informaticienne non italophone, qui peut très bien se charger de traduire des phrases pour les pages du site qui incitent les clients à acheter, le tout en faisant passer le boulot pour mon travail sans par ailleurs m'avertir! Non mais sans blague?!
Bref, du foutage de g**** dans le meilleur des styles. La pauvre ne s'est pas excusée. C'est, je trouve, révélateur.

Quoique, après m'avoir demandé 20'000 mots gratos, je comprends la difficulté de m'en redemander 100. Impossible effectivement, surtout après avoir constaté que je n'étais pas du tout disponible (j'ai terminé chaque e-mail par "n'hésitez pas en cas de besoin").
Figurez vous que j'ai même passé la phrase dans Google Translate (fr-> it) et qu'elle était juste. Dieux sait comment elle a fait à la traduire comme elle l'a fait...

Imaginez les conséquences si je n'étais pas allée naviguer sur le site...et vous aurez compris comment je me suis sentie hier soir.

Après mûre réflexion et m'être assurée après une recherche sur Google avec mon nom et prénom que le site d'A. ne figurait pas parmi les premiers résultats, j'ai décidé de ne rien répondre, par diplomatie, et d'attendre ces fameuses "expressions traduites librement".

Le professionalisme, il faut en faire preuve et ne pas trop en demander...


(Mise à jour 3/07/2011: ce n'était pas la secrétaire qui a traduit, mais le président de l'association...pour la suite, lire ce billet)


26 mai 2011

Serendipity will save me


Fin du 2ème semestre: je suis crevée mais je vais vite prendre le temps de mettre par écrit quelques réflexions générales sur ces derniers mois.

Aujourd'hui c'était mon dernier jeudi. Plus que 3 jours de cours, du lundi au mercredi, et j'ai terminé pour cette année! Suivront, bien sur, les examens, jusqu'au 15 juin. La rentrée est prévue le 19 septembre.


Je n'ai plus que deux traductions à faire, mais elles ne sont pas à rendre - une sur les hedge funds en trad.économique, et une sur l'affaire DSK en générale du français.

A ce jour, j'ai rendu tous mes travaux pratiques - 6 en traduction automatique 2, 4 en localisation dont LE gros projet et 4 en ingénierie linguistique...les styles et tables de matières en word, je maitrise.


Blagues à part, le semestre a été très intense..vous l'aurez peut-être remarqué car j'ai peu écrit sur ce blog.
Bilan très positif: en ingénierie linguistique j'ai fait de la reconnaissance vocale et de la TA (système indirect par transfert) avec une grammaire que j'ai moi-meme écrite; en traduction automatique 2 j'ai 6 de moyenne pour l'instant, comparer les systèmes (Reverso et Systran en l'occurrence) et évaluer l'impact des langages contrôlés, c'est ma tasse de té. Avec un TP sur le Boeing Simplified English Checker, qui coute 10'000 dollars, en prime...quelle chance nous avons de pouvoir tester ces programmes à l'ETI... Et enfin en localisation j'ai vu du project management à fond la caisse...et nos erreurs (du groupe ainsi que des managers) nous ont beaucoup appris...puis bien entendu il y a eu un exercice avec Passolo, ce programme très ludique qui vous permet de traduire les software et d'adapter les fenêtres des programmes à votre traduction et ainsi de suite...

Au mois de septembre je ne savais pas ce qu'était une mémoire de traduction; au mois de février je ne soupçonnais rien de l'existence de la localisation, pourtant présente dans beaucoup de grandes boites - notamment celle où je ferai mon stage. Ca me semble incroyable.

Le mot-clef serendipity dans le sous-titre de mon blog devient dès lors très approprié: cette année à l'ETI a ouvert mes horizons, en cherchant autre chose j'ai fait des découvertes inattendues (et enrichissantes).

Tiens, un exemple: en faisant des recherches bibliographiques pour un de mes TPs, j'ai découvert en quoi mon responsable de stage est un grand spécialiste... :P Je parcourais la liste d'un recueil de papers d'un meeting sur le technologies pour la traduction et, surprise surprise, j'ai aperçu son nom...du coup je suis partie photocopier tous les articles dans tous les recueils qui étaient de lui: je vais quand-meme pas me présenter au stage sans savoir qui il est et ce qu'il a fait.
Cela m'a boosté la motivation de voir que c'est un expert et qu'il a 15 ans de métier, qu'il applique ce que j'apprends ici au niveau d'une entreprise, donc dans le privé...d'un coté il m'impressionne déjà...je l'admire et il faudra me montrer sous mon meilleur jour, ne pas commettre la même faute deux fois de suite, être toujours préparée à tout...quel stress...mais de l'autre je me dis que je vais apprendre un tas de choses et que j'ai une chance inouïe de pouvoir côtoyer une personne d'une telle envergure dans mon domaine d'études.

Bref, je termine les cours, je passe mes exas, je pars une semaine en vacances, je reviens, je me prépare au stage, je révise du japonais, je commence le stage et...la fin de l'été sera vite là.

16 avril 2011

Mini contrats 仕事へ近づく道 Introduzione del tag "Lavoro" nel mio blog...

Sapevo di essere stata assente per un po', ma quando ho visto la data del mio ultimo post, mi sono sorpresa di me stessa...più di 2 settimane intere senza scrivere. Come avrete dedotto da questo silenzio, sono stata molto impegnata.

Però qui all'ETI continua tutto ad andare molto bene.
Sto imparando molto durante questo semestre. Tipo come e con che software si traducono file HTML, cosa utile assai...

A tenermi così occupata però non è solo lo studio: sto per firmare il mio primo mini contratto di lavoro di traduzione.

La prof. che mi aveva trovato il tirocinio per quest'estate, e che in quanto direttrice del dipartimento di nuove tecnologie per la traduzione dirige/svolge vari progetti di ricerca, mi ha chiesto se poteva assumermi (fa strano sentirselo dire) per tradurre dal francese all'italiano. E a quanto pare mi farà firmare un contratto, in questo modo è come se fossi assunta dall'uni.

Come sempre questo non è tutto: quello che devo tradurre servirebbe per un progetto di ricerca, il quale viene svolto in collaborazione con...? IL CILTA DI BOLOGNA dove ho fatto il tirocinio prima di laurearmi alla triennale!
Quando me l'ha detto non ci potevo credere...è davvero troppo piccolo il mondo. Anzi, la persona di contatto della mia attuale prof. è quella professoressa di Bologna che 1) era presidentessa della commissione che ha valutato il mio passaggio da Tolosa a Bologna 2) era direttrice della struttura dove ho fatto il tirocinio 3) era l'insegnante di un corso che ho seguito per un po' come per interesse mio...lei non si ricorderà di me, ma io so benissimo chi è. Sbalorditivo.

Ovviamente sono anche molto entusiasta. La traduzione che devo fare in sè non ha nulla di esaltante, ma il progetto sì - non so se posso svelare dettagli, quindi nel dubbio non li svelo - e ancora una volta è coinvolto del giapponese, anche se io non avrò nulla a che farci.

E a proposito di giapponese non vedo l'ora di avere un po' di vacanza o tempo libero per ripassarlo onde evitare figuracce al tirocinio estivo...

Altra buona notizia, la signora dell'agenzia di traduzioni per la quale avevo tradotto quel famoso sito web mi ha contattata in questi giorni per chiedermi se volevo fare una revisione, pagata stavolta :)

Queste notizie tutte in una volta poi mi hanno fatto pensare che "elles tombent du ciel", anche se in realtà non è così, sono piuttosto io che mi chino a raccogliere quel che ho seminato, ma che due persone del mondo lavorativo abbiano pensato a ME per tradurre/fare revisioni verso l'italiano mi rende semplicemente felice.

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Franchement je pensais pas ne pas avoir écrit pendant si longtemps, 2 semaines de silence, ça ne me ressemble pas...

Mais je reviens avec des bonnes nouvelles :)

Deux petits mandats de travail me sont tombés du ciel presque en même temps: premièrement ma prof. et directrice du département TIM a eu la gentillesse de penser à moi pour la traduction vers l'italien de phrases dont elle a besoin pour un projet de recherche. Ce qui est vraiment incroyable est que ce projet de recherche se fait en collaboration avec le CILTA de l'Université de Bologne où j'avais fait mon stage.....le monde est vraiment petit. Donc pour ce travail-ci, je serai engagée par l'Université de Genève et je signerai bientôt le contrat. Je serai payée de l'heure.
Deuxièmement, la responsable d'une agence de traduction pour qui j'avais traduit gratuitement ce fameux site web m'a demandé de faire une révision et un peu de traduction pour l'un de ses clients, et là aussi je serai payée de l'heure.

J'en reviens pas, je suis très contente.

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翻訳と校正の仕事頼まれた。今回契約も給料もある。一つ目を大学院の先生、二つ目は翻訳会社が任せた。
嬉しい :)

24 mars 2011

Chi semina raccoglie - You reap what you sow - Recueillir le fruit de ses efforts


(Italiano)
Oggi sono finalmente stata ricontattata dall'associazione per cui avevo tradotto gratuitamente un sito web. Dopo 3 settimane di silenzio, stavo iniziando a preoccuparmi. Per fortuna però sembra tutto a posto - la persona incaricata della messa in linea aveva una domanda, e ho potuto dedurne che tutto procedeva ma che c'erano lungaggini dovute a problemi tecnici.
Il punto è che nella mail che ho ricevuto, non so se all'insaputa del mittente, c'erano anche gli scambi tra la mia datrice di lavoro e il team di informatici..e praticamente la mia traduzione è stata mandata a questi ultimi con tanto di lodi sul lavoro etc. etc. ...una gran soddisfazione. Della famosa serie chi semina raccoglie...

In mattinata ho avuto il corso di ingegneria linguistica e mi è miracolosamente riuscito tutto a meraviglia. Il linguaggio di programmazione ed io siamo una coppia che funziona.

Prima invece leggevo un'intervista alla direttrice dell'ESIT che parlava di introdurre nella sezione traduzione le nuove tecnologie e materie inerenti ai nuovi sbocchi occupazionali in quell'area, e se devo essere sincera un po' ho pensato "tiè, non siete aggiornati, che non avete ancora quei corsi"....certo, senza nulla togliere alla qualità degli altri insegnamenti di quella scuola. E tra materie inerenti ai nuovi sbocchi lavorativi, veniva citata la per me ormai famosa localizzazione, dico famosa perché tutta ad un tratto è veramente entrata nel mio quotidiano: oggi a lezione, siccome ero, tanto per cambiare, l'unica italofona di tutta la classe, è stato deciso che sarei stata io a fare la project manager per il lavoro di gruppo. Il gruppo siamo noi 20 studenti del corso, intendiamoci...ciao team work, ciao! E di punto in bianco vedo cose da localizzare ovunque....le famose ossessioni di cui ci parla Hewson con grande autoironia, il traduttore che deve convivere con le sue deformazioni professionali, che gli impediscono di leggere e scrivere normalmente come fanno le altre persone...
Comunque questo semestre è bello stimolante, tra le traduzioni infattibili, la responsabilità del project management di un vero sito (real life), nuoto, aerobica, giocare a fare l'anoressica - sì perché la carne è troppo costosa, quindi faccio la vegetariana e ho l'impressione di non mangiare nulla - e il linguaggio di programmazione, non c'è un momento di tregua.



(Français) Quelle journée...

Aujourd'hui a commencé par un courriel de la part de l'association dont j'avais traduit bénévolement le site - il y a déjà 3 semaines de ça. Sans nouvelles pendant 24 jours, je m'étais un peu préoccupée..mais la personne responsable de la mise en ligne de la traduction m'a contactée pour une question et j'ai eu la confirmation que tout se passe bien, qu'effectivement ce n'est que question de difficultés techniques si ma traduction n'a pas encore été "publiée". Par ailleurs, le mail de cette personne contenait l'échange avec ma "commanditaire", qui a envoyé ma traduction aux informaticiens en l'accompagnant de propos bien flatteurs...intentionnel ou pas, cet "aperçu" m'a plu, cela va sans dire.

Puis j'ai eu cours d'ingénierie linguistique et tout est allé à merveille. Je dis cours, mais on était à la salle info pour avancer sur notre grammaire en langage de programmation (SICStus Prolog, anyone?). Après quelques difficultés, j'ai réussi à tout résoudre. Et de ce point de vue, travailler avec des machines et ce genre de langages, c'est comme faire des maths (en tout cas pour moi): ça a l'air franchement chiant au début, c'est difficile quelque part au milieu, mais à la fin, quand on a fini et qu'on a tout fait juste et qu'on le sait parce que ça joue, c'est carrément jouissif!

Tout à l'heure j'ai lu une interview à la directrice de l'ESIT. Elle parle de "faire découvrir aux étudiants les métiers dérivés de la traduction, par exemple le doublage, la localisation, le sur/sous titrage, l'audio description." Ce qui veut dire qu'il n'y a encore rien de tel à l'ESIT! Nous ne faisons pas de doublage non plus, mais à l'ETI nous avons des cours de TAO (mentionnés dans l'entretien aussi comme priorité pour la section traduction)...et pour ce qui est de la localisation, je viens d'avoir un cours aujourd'hui et figurez vous que je vais devoir faire la "project manager"...

La prof. a déniché un site multilingue mal traduit (avec Google Translate....et non ce n'est pas une blague) et peu localisé. Nous, classe de 20 personnes, devons l'évaluer, le localiser, le traduire et tout soumettre. Notre travail sera effectivement utilisé par l'entreprise du site. Sauf que ce travail, il va devoir être coordonné par une personne, et comme j'étais la seule italophone dans tout le groupe - comme pour changer - j'ai été d'office désignée comme project manager, avec une germanophone qui, heureusement pour moi, avait aussi envie de s'y essayer. Moi qui n'ai jamais aimé le travail de groupe, je suis servie! Mais je pense que ça va être une expérience enrichissante...

Ce semestre, je rigole moins... :p

今日は良い一日でした。
まず、一ヶ月ほど前に無料でボランテイアとしてウェッブサイトを翻訳してあげた。が、向こうから今日までは一つのメール以外にもう連絡はなかった。今朝向こうのITの人がメールを送ってくれたんだ。翻訳文をオンラインに載せるところで、質問あった。面白いと思うけど、メールの中で会社の人と交換していた文章もまだ残されていたんです。わざだとじゃ...
つまり、そのおかげで発見したのは、私の翻訳がちゃんとした仕事だと思われたことだ。
でも社会内のメール内容みせるなんて...しかもITの人だと、印象悪かったな。その人の質問にすぐ答えた、フォマールなメールで。今夜受信箱チェックしたら、返事が入っていた。挨拶もなければ、「返事がありがとう」もなかった。絵文字だらけ、まるで親しい友達同士みたいなメールでした。しかもちゃんと言葉を書かなくて、略ばっかり。ビックリした。変だな。あんまりいい印象与えないね。プロなら、そんな形避けたい。いや、知り合いでもあんなの書かないの、普通に。

でも、まあ、内容は良い内容でしたから。
そのメールを読んだ時、大学にいた。今日の授業で、情報科学に関する問題の解決が上達したことに気づいて、気持ちよかった。かなり久しぶりに笑顔で歩いていた。

フランス語版とイタリア語版と違うバーション書いてしまいました。
言語はそんなもんだね。

18 mars 2011

Materie tecnologiche del II semestre/ Cours technologies trad' II semestre

Tra una cosa e l'altra, non mi sembra di avervi ancora descritto i corsi di tecnologie della traduzione che seguo questo semestre.
Sono tre, e tutti non prevedono un esame ma la consegna di una serie di lavori pratici lungo il semestre che verranno valutati. In un corso è obbligatorio lavorare in gruppo, perché il lavoro di gruppo rispecchia l'effettiva pratica nella professione, negli altri due è consigliato ma facoltativo. Io, per gli impegni che ho, lavoro da sola tranne laddove è obbligatorio fare il contrario, questa volta.

Traduction automatique 2. Trattasi di un corso sui linguaggi controllati e traduzione tecnica. Avendo degli studi dimostrato che l'inefficienza dei traduttori automatici è spesso causata dall'ambiguità del testo in lingua originale, è nato un filone di ricerca il cui obiettivo è creare un linguaggio, o meglio, un modo di scrivere, artificiale e controllato. Attraverso questa scrittura dell'originale, retta da regole che riducono le ambiguità, la comprensione sia umana che automatica (da parte del computer) è migliore, e così anche il risultato della traduzione. Le regole sono del tipo "esplicitare i legami tra gruppi nominali composti da più di 3 sostantivi [inglese]" oppure a livello della frase "dare istruzioni in ordine logico, ovvero nell'ordine in cui bisogna effettivamente agire, evitando costruzioni del tipo prima di fare questo fai quello". I linguaggi controllati vengono usati per scrivere manuali tecnici. Nel primo lavoro pratico dobbiamo riscrivere un manuale di aeronautica in inglese secondo le regole dei linguaggi controllati.
Vi terrò aggiornati sul seguito.

Ingénierie linguistique. In questo corso, molto tecnico e perciò da me considerato il seguito di Traduction Automatique, con software complessi e lunghi manuali da imparare e esercizi da fare prima di arrivare ad una dimestichezza che tale si possa chiamare, programmeremo un software di ricognizione vocale e traduzione automatica. In sostanza è un programma al quale si parla in una lingua e si ottiene la traduzione orale di quello che si è detto in un'altra lingua. Abbastanza impressionante. La ricognizione vocale funziona in determinati modi, per cui bisogna indicare al computer, mediante una grammatica, cos'è una frase corretta e cosa no. Siccome, in effetti, il computer potrebbe "capire male" i suoni che gli arrivano, oppure per l'ambiguità intrinseca di alcune lingue quali il francese, bisogna dargli gli strumenti per selezionare frasi giuste e frasi sbagliate. Soprattutto in vista della traduzione automatica, che è quella che è, e che fa fatica a dare buoni risultati a volte anche quando la frase è giusta...! Un esempio, perchè altrimenti è difficile capire: Se dico al mio programma "Le chien court", potrebbe capire anche "Le chien cours" col verbo coniugato male o con court sostantivo anziché verbo. Per evitarlo si inserisce una grammatica (ed è la fase di programmazione con software astrusi) che gli dice che, di solito, non si hanno due sostantivi uno dopo l'altro (il che gli fa escludere court sostantivo) e che una frase ben formata è fatta da sostantivo, verbo accordati tra di loro (3a persona singolare del soggetto e del verbo). Noi ci occuperemo di un ambito molto ristretto che è quello delle prenotazioni di albergo. Per ora non vado in ulteriori dettagli perché potrei metterci ore, che purtroppo ora non ho.

Localisation et gestion de projet. Un corso molto interessante che si occupa di un nostro altro possibile sbocco occupazionale, quello del project manager e del responsabile di localizzazione. Il project manager, sapete anche voi, intuitivamente, che cos'è: un tizio a cui arrivano richieste di lavori di traduzione e che analizza la richiesta, fa un preventivo e, nel caso in cui venga accettato, coordina tutto il lavoro dalle risorse umane e tecniche al budget et tempo a disposizione. Tra i suoi compiti vi è anche quello di occuparsi della localizzazione. Cos'è la localizzazione? Andate tranquilli, l'ho scoperto anch'io quest'anno. Trattasi del procedimento con cui si rende un prodotto adatto e consumabile a diversi mercati. E' questo il corso che prevede il lavoro di gruppo. Anzitutto dovremo paragonare due siti web multilingue e decidere se sono stati localizzati bene. Poi dovremo fare noi stessi la localizzazione di siti web. Questo implica fattori linguistici, culturali ed extra-linguistici: se su un sito ho un'immagine, poniamo, e voglio farmi pubblicità o vendere il mio prodotto nel mondo attraverso il mio sito, devo chiedermi se quest'immagine è culturalmente accettabile ovunque. Esempio: un uomo e una donna in ufficio, lui seduto alla scrivania che guarda lo schermo del computer che lei, in piedi accanto a lui, gli sta indicando come se gli stesse mostrando o spiegando qualcosa (un software ad esempio): in Giappone non funzionerebbe per il ruolo che la donna ha nella società là. Se pensiamo che i camerieri si inginocchiano per prendere le ordinazioni al ristorante, ci rendiamo conto di quanto un'immagine del genere non possa funzionare. Quindi la cambiamo, e questo si chiama localizzare, grossomodo.
Per farvi un'idea migliore, ecco un sito che ci è stato consigliato.