23 novembre 2008

Giro domenicale, acquisti letterari

Sottotitolo: Gli otaku non sono una leggenda.
Ho preso la metro e sono scesa a Takebashi, a nord del palazzo imperiale.
Quando mi decidero' a visitare il museo d'arte moderna li a fianco, ne approfittero' anche per passeggiare nel Giardino Imperiale che anche solo per la parte aperta al pubblico è enorme. Ma oggi la meta era piu' a nord: giretto a Jimbocho (= libri usati), passando per Ochanomizu (= mistero), per finire ad Akihabara (= città elettrica).
Nei dintorni del palazzo imperiale ho potuto godere di una vista spettacolare, bisogna dire che il tempo in questi giorni è davvero bellissimo:

Poi camminando da qui verso nord sono passata nella zona dei negozi di libri di seconda mano, e salendo una collina mi sono trovata accanto alla Meiji University, che a prima vista mi sembrava la Rinascente in una versione piu' sobria, ma no, era un'università e non voglio sapere se è pubblica o privata perchè se scopro che pagano pure poco...anche se personalmente preferisco dove sono ora ^__^


Di fronte c'era una miriade di negozi di musica, soprattuto di negozi di chitarre, e ho visto anche un liutaio.
Arrivata in cima alla collina sulla sinistra c'era la stazione della metro di Ochanomizu, che significava che ero riuscita a non perdermi, di fronte c'era un'università di medicina di cui vi propongo la foto, che significa un sacco di cose (del tipo che in Europa siamo proprio dei poveracci a confronto, che qui i soldi 1 li hanno, 2 li spendono per l'educazione).
Al che mi sono imbucata in una viuzza simpatica sulla sinistra, e constatando che avevo fatto il tutto in meno di un'ora, mi sono decisa a guardare piu' nel dettaglio. E' cosi che sono finita a Maruzen, una catena gigante. Che vende libri.
Anche qui come in altre librerie, non c'è limite. Hanno un numero di riviste ad esempio, divise e ordinate per tema, che in Europa non ci sarà mai. Volevo fare una foto perchè è davvero impressionante. Pero' passare per la turista di turno non mi andava e quindi devo sforzarmi a descrivervelo a parole. Ah, trovato! Per quelli che conoscono la Feltrinelli International di Bologna, avete presente lo spazio dedicato alle riviste e ai giornali in lingua straniera che c'è li nella prima sala, dopo la roba di cancelleria? Uno spazio cosi è metà di quello che qui viene dedicato a un tema. Tipo: riviste per uomini, donne, adolescenti, riviste di sport, cucina, hobby, vita in casa, arredamento, turismo... e chi piu' ne ha piu' ne metta. Li tendo a non perdere tempo, le riviste graficamente mi attirano un sacco, ma non trovo mai nulla che mi convinca al 100%. A parte quelle di cucina, che sono le peggiori, perchè le compri e poi guardi le immagini, ma a cucinare non ti ci metti mai perchè sei troppo pigro per andare a comprare gli ingredienti necessari, che nel caso specifico del Giappone per me non sono cosi evidenti da trovare. E vabe, sezione successiva: pubblicazioni recenti. Non capisco i titoli ma dalle copertine è chiaro che si tatta di polizieschi, romanzi leggeri, letteratura di consumo in poche parole. Guardo oltre. Medicina ("non in questa vita"). Lingue straniere ("per carità. Basta cosi"). Carte e mappe ("non ne ho bisogno"). Libri per bambini ("mirerei piu in alto"). Comics ("ah! manga! vediamo un po'"). 3 ettari. Novabe adesso esagero ma la sezione manga era stratosferica. Molto rosa e molti colori vivi. Ci ho preso il primo episodio di Nana. Visto che l'ho letto in italiano (grazie Marti!) mi sarà pedagogicamente utile.
Poi ho iniziato seriamente a preoccuparmi e a chiedermi dove fosse la letteratura, quella vera, quella che avevo studiato all'uni, e se i giapponesi pur essendo cosi avidi di lettura non facessero altro che divorare gialli e romanzi rosa, ma per fortuna non è cosi ed è solo colpa mia che a meno di mettermi li non riesco a leggere i nomi degli autori...
E quindi la sezione che cercavo non aveva quasi libri presentati su un piano, ma erano tutti ordinati negli scaffali, cosi che l'illustrazione della copertina, che spesso contiene il nome in inglese, non poteva essermi d'aiuto e mi son dovuta mettere li a cercare, a casaccio...
La cosa ha dato i suoi frutti.
Vicini ho trovato Kitchen della Yoshimoto e un'opera di Mishima.
Continuando ho trovato Kobo Abe, Antena della Rando, Yukiguni di Kawabata, lettere da Mishima a Kawabata, persino Enchi Fumiko.
Certo sono stata allo scaffale per cosi tanto tempo che i cassieri, li vicini, m'avranno fatto lo scan e magari m'avranno pure presa un po' in giro...un'occidentale che fa finta di riuscire a leggere i titoli di opere letterarie giapponesi..ma figuriamoci....e in effetti è cosi, a malapena leggo titoli, pero' mi interessa troppo per venir smontata dalla mia stessa ignoranza.
Ho comprato Kitchin della Yoshimoto perchè riesco a leggicchiarlo.
E ho comprato Suna no Onna di Kobo perchè ne ho visto il film e letto il libro in italiano.
Avrei voluto comprare tutto, ma sarebbe stato controproducente. Iniziero' da queste cose "semplici", e quando saro' riuscita a decifrare libri di cui conosco gia' il contenuto, potro' passare a libri che in Europa non sono stati tradotti...
E' un mondo che si apre...stavo riflettendo sul fatto che sapere il Giapponese davvero mi permetterebbe di comunicare con 60 milioni di persone in piu' e di accedere ad uno dei campi editoriali piu' ricchi al mondo.

Soddisfatta e contenta dei miei acquisti letterari, dunque, sono uscita da Maruzen e mi sono imbattuta in un bellissimo tempio shinto dal tetto verdissimo.


Tra l'altro per arrivarci ho attraversato un ponte da cui c'era una vista curiosa su Akihabara. O meglio, ad essere curiosa è Tokyo, non la vista. Perchè a Tokyo nel tuo campo visivo puoi contemplare di tutto: del moderno, dell'antico, un ponte, una stazione, un treno, chi aspetta il treno, un centro commerciale, un fiume, la natura e il cielo blu.


E da qui mi sono diretta ad Akihabara, dove ho visto il ponte che compare nel film e dorama Densha Otoko (...), e dove ho fatto un giro molto breve di negozi giusto per rendermi conto che era il casino che mi aspettavo (folla, volume degli annunci al massimo etc) e che gli otaku esistono...
Anche perchè ieri sera leggendo il Metropolis, rivista "giapponese" in inglese, ho scoperto che ora esiste un ANIME KENTEI ossia esame sugli anime, secondo l'autore dell'articolo "a standardized test to qualify anime fans"...sono sconvolta.
Ho cercato anche una macchina per cuocere il riso, per la cronaca, perchè sono convinta che sia una grande invenzione, ma costano piu' di 100 euro, fino ai 300. Ma vogliamo mettere con una pentola??
Pero' dai ce n'era una che costava sui 40 euro. E alcune sui 70, 90. Ci pensero'.
Al ritorno, sulla metro, ho inziato a leggere Kitchen. E' una gran soddisfazione riuscirci un po'. E anche se ho letto solo 3 pagine, in giapponese fa un tutt'altr'effetto. Soprattutto i dialoghi dei personaggi. In italiano sembrava tutto campato per aria, finto. In giapponese no.

22 novembre 2008


E' arrivato il tempo delle foglie gialle e rosse, del cielo blu intenso e del tè di pomeriggio per riscaldarsi ...
でもさ、最近、将来を前向きに考えられなくようになちゃった。どうやって落ち着いて、秋を幸せに過ごせるかな・・・

20 novembre 2008

Shoppiiiing


Si!!! Ebbene si!!! Ce l'ho fatta anche io a comprare qualcosa a Tokyo!! Qualcosa che non sia riso /libri per studiare! Per cancellare il mio venerdi' nero, sabato sono andata in quel di Shimo-kitazawa (odakyu line da Shinjuku) con alcuni amici di studentato a guardar vetrine e fare shopping.
C'era veramente di tutto, dalle boutique strambe, alle case di bambole, alle cose alternative...una piccola città strana all'interno di Tokyo...Niente grattacieli, quindi un certo fascino, perchè dove abito io è tutto piuttosto sul moderno. Era pieno di gente per strada e negozi, ma come puo' esserlo in Italia, non come Ginza che mi aveva lasciata un po' male...e quindi ho passato un pomeriggio rilassante, tra l'altro alle 6 mi pare siamo andati a cenare, come siamo diventati giapponesi...mangiare a qualsiasi ora..beh ma ancora non faccio parte dei clienti notturni dei gyudonya, ancora non sono irrecuperabile! E dopo degli ottimi ramen facendo ancora un giro siamo capitati in questo negozio strafigo, tutto verde fluorescente molto trendy, dove ho trovato quella maglietta per me e una per Leo. Ora, quando dico che ho trovato una maglietta per me significa che: la taglia piu' piccola era SSS, quella piu' grande SS. Che dilemma. Risultato: se non ho mangiato nelle 3 ore precedenti, posso metterla e respirare.



Ah, queste europee ciccione...

Ecco il sito della marca:
http://www.graniph.com/index.html




14 novembre 2008

Altro che venerdi 14,

la mia giornata è stata degna di un venerdi 13.
Sveglia all'alba per andare all'ufficio immigrazione a ritirare il permesso di lavoro part-time prima delle lezioni (e prima della scadenza per ritirarlo).
Dovete sapere che il suddetto ufficio immigrazione si trova a Shinagawa, che sta a sud di Tokyo, molto a sud. Partendo alle 7h45 da casa siamo (io e alcuni compagni di studentato) arrivati la alle 9, per un costo totale di 800 yen. Ebbene il permesso di lavoro non l'ho potuto ritirare perchè ci voleva il passaporto, che io avevo lasciato a casa.
800 yen ma soprattutto un 3 ore di preziosissimo sonno buttati nel cesso, per non parlare della sensazione di essere la persona piu' idiota sulla faccia della terra.
Riprendiamo la metro per tornare in tempo per lezione (che inizia alle 10h40) e gioiamo per aver trovato posto da sedere (all'andata NATURALMENTE era l'ora di punta che piu' punta non si puo' e ci siamo sorbiti 40 minuti di "spazio vitale questo sconosciuto") ma era troppo bello per essere vero. A Meguro o non so piu' dove ci annunciano che è l'utlima feramata (?!) e ci fanno scendere (?!) e insomma cambiamo treno non capendo un cazzo di quello che sta succedendo. La linea non l'avevamo sbagliata. Boh. Mistero. Ah ovviamente il treno che abbiamo dovuto prendere era pieno.
Arriviamo a lezione per tempo. Purtroppo. Se non ci fossi andata sarebbe stato meglio. Oggi trattavasi di un lavoro di gruppo a 3. In teoria i miei compagni M. e D. dovevano riassumere (oralmente) il mio tema scritto settimana scorsa e io dovevo esporre (oralmente) i cambiamenti e i commenti in merito al suddetto tema, davanti a tutta la classe. Beh, M. e D. hanno pensato bene di non venire stamattina...(e poi li ho visti a lezione di pomeriggio piu' tardi...grazie ragazzi!! vi voglio bene!!). Ergo anzichè farmi dire quello che era previsto, il prof., che già è uno che tende a mettermi parecchia soggezione, mi ha fatto una domanda inaspettata e per qualche motivo oscuro mi sono completamente bloccata e ho fatto la figura di merda del secolo. Non ho mai parlato cosi male in giapponese in tutta la mia vita. Probabilmente ho iniziato mille frasi senza concluderne una sola, e siccome non sapevo come rispondere alla domanda perchè sinceramente non avevo un'opinione (ancora) in merito, quello che ho detto è stato del tutto sconclusionato. Col prof. che sorrideva imbarazzato, incerto sul da farsi. Proprio il giorno in cui bisognava parlare davanti a tutti (18 paia di occhi che ti fissano con aria dubbiosa...e vi risparmio i commenti su un paio di compagni di classe poco amabili che altro che dubbiosi...se avessero potuto avrebbero sghignazzato apertamente)...e proprio il giorno in cui tutti se l'erano cavata magnificamente.
Yeah. Come sentirsi una nullità...
Vorrei non essermi svegliata...
Il pomeriggio ho dovuto chiamare una scuola di lingua per un'intervista di lavoro part time, ma la responsabile (italiana) con cui dovevo parlare per qualche motivo che ovviamente non sono riuscita a capire, non c'era, o non poteva venire al telefono, quindi mi sono ritrovata a fissare l'appuntamento con la segretaria giappa che parlava in perfetto keigo col perfetto tono di voce suave e flebile delle impiegate giapponesi. Per carità, gentilissima la tipa. Ma essendo che non avevo tempo di tornare a casa per fare la chiamata, e che dopo lezione sarebbe stato troppo tardi, ero per strada di fronte all'uni per fare la chiamata. Tra la voce flebile di lei, il casino delle macchine di fuori, e il mio fantastico giapponese di oggi, ho dovuto chiedere chiarimenti si e no ogni 1,7 secondi.
Come sentirsi idioti bis.
Alla fine sono riuscita a fissare l'appuntamento, anche se non ho capito se mi contattano per confermare o solo se ci sono problemi...
Questa la mia giornata...ora sto per andare a passare 2 ore con la mia partner di scambio linguistico che porta un racconto di 4 pagine di Kawabata. Mmmm facile. Dubito che la cosa mi aiuterà a riprendermi in fatto di self-esteem, ma sia...
Quantomeno sarà interessante.

09 novembre 2008

2 mesi in Giappone!


E quindi super mega post aggiornativo e riassuntivo!
2 mesi che sono qui...il tempo ha una consistenza strana, non capisco se mi sembri un eternità o due giorni.
Comunque fatto sta che sto finalmente iniziando ad ingranare...
Certo la quantità di studio ha dell'inverosimile, tant'è che per una settimana non ho fatto a tempo manco di caricare il video del Waseda-Sai che volevo aggiungere e mediamente vado a letto all'una e mezzo per poi alzarmi alle 8 o 9, pero' è una vita soddisfacente, appieno direi.

Ieri finalmente per la prima volta sono uscita in discoteca ad esempio...siamo andate a Shibuya, in ben due posti diversi! A parte che per spendere meno, prima di prendere la metro siamo passate dal conbini a comprare della smirnoff ice che abbiamo poi travasato in bottigliette d'acqua appositamente portate...chi me lo fa fare di spendere 900 anzichè 200 yen per lo stesso prodotto?! :P Quindi anche se sembravamo delle drogate abbiamo travasato la smirnoff nelle bottigliette d'acqua e siamo andate a Shibuya, appuntamento con una nostra amica giapponese davanti ad Hachiko ovviamente.
Il primo posto in cui siamo andate era da film, il quindicesimo piano di un grattacielo in piena Shibuya...la vista era fantastica. Tokyo non finisce piu'...non si vede dove finiscono le luci, se non all'orizzonte dove dopo la terra c'è il cielo, nero.

Posto di lusso, di solito è un ristorante ma per la serata è stato trasformato in discoteca. C'era un bar ovale luminoso con 3 barman impeccabili e quant altro.Purtroppo pero' facevano solo elettronica mista ad hip-hop, che per quanto sia ganza, è difficile da ballare, e dopo un paio d'ore, parecchio ripetitiva. Poi era pieno di americani, avevamo ricevuto l'invito via Facebook ma non ci andava di rimanere...quindi alle 2 ci siamo dirette ad un altro posto, praticamente a 20 metri da li, diametralmente opposto. Entri non vedi dove sei per il fumo. Piccolo, ma non pienissimo. Musica molto piu' ballabile, ci siamo scatenate, e la particolarità è che c'era di tutto: bianchi, neri, giapponesi ed ispanici. Addirittura la gente veniva li e si metteva a ballare con te, manco fossimo in Spagna...un ambiente che mi è piaciuto. E che aveva solo 2 difetti: il fumo e il fatto che bisognava per forza prendere da bere in continuazione, perchè non si paga l'entrata. Quindi quando ci siamo viste l'omone ispanico della security venirci a chiedere di ordinare qualcos'altro siamo scappate :D Solo che Tokyo ieri alle 3 di mattina proponeva solo 13 gradi, e ci siamo rifugiate nel primo fast food che ci è capitato, "freshness burger". Solo i giappi possono associare 2 idee come "hamburger" e "freschezza". Io ho preso un bel caffé-moka (che sapeva di cioccolata) caldo, le altre un panino. E poi abbiamo aspettato li il primo treno, delle 4h35. Viva la JR che ci porta a casa! Fino a quel momento in fatto di maschi-molestatori ero stata lasciata in pace, contrariamente alle mie amiche, ma è venuto anche il mio turno e il fatto di dover respingere un tizio che voleva il mio numero mi ha permesso di imparare a dire "ma a te che c**** frega?!" in giapponese, grazie ad una delle nostre amiche che sta qui da 3 anni e che era insieme a noi...Effetto dissipatore garantito!

Un'altra serata che ricordero' è stata quella volta che finita l'ora di italiano col mio amico A. siamo finiti a bere in un bar vero (nel senso che non è che ti dicono che c'è dell'alcool nel cocktail e invece era una presa in giro) alle 6 di sera, in modo del tutto improvvisato. Il motivo è che, stando diventando amici, l'ora di italiano-giapponese sta diventando sempre piu' l'ora del parliamo dei fatti nostri e delle nostre vite, e essendo andati settimana scorsa ad una festa di Halloween insieme, abbiamo inziato a parlarne..una volta saltato fuori che un amico di A. si era interessato a me lui è scoppiato a ridere e ha proposto di "parliamo d'amore bevendo alcol!". Va bene, se ti puo' far piacere! Allora siamo andati a "parlare d'amore bevendo alcol" e mi sono divertita come poche volte. Avevo sempre pensato che parlare di cose "personali" con i giappi fosse impossibile, e invece mi sono potuta ricredere. Altro che tabu e vergogne, ho potuto chiedere tutto quello che mi andava di chiedere sulle abitudini sociali qui. E non vi dico cosa è saltato fuori...di differenze ce ne sono a palate, e di grande dimensioni! Ad esempio ad un certo punto A. se ne è saltato fuori con "ma...il french kiss, lo fate?". Momento di sconcerto. Come sarebbe a dire se lo facciamo, baciarsi è baciarsi, ed è quello no, oppure mi sono persa un passaggio?! Insomma in Giappone ci sono coppie che non si baciano con la lingua. Bacetto bacetto con schiocco di labbra, tutto qui. E poi mi stupisco quando leggo che il 30% delle coppie non fa sesso...Insomma ma cosa pensano del contatto fisico?! Non si riesce a capire. Poi hanno un'idea della fedeltà abbastanza stramba. Tipo che un amico di A. era venuto alla festa "di nascosto dalla fidanzata con cui sta da 5 anni e con cui si sposa l'anno prossimo". Perchè di nascosto? "Perchè voleva divertirsi senza di lei." E divertirsi cosa significa? "Parlare con altre ragazze".....ah già, ma io già mi stavo dimenticando che non si bacianno con la lingua...idea del divertimento abbastanza diversa...al che insomma chiedo del perchè della necessità di nasconderlo dalla tipa, e semplicemente il motivo è "perchè lei se la sarebbe presa" , anche se parlare non è peccato nè nulla di male?, "si, anche in quel caso". Nessuno è andato a letto con nessuno, ma qualcuno ha fatto qualcosa di nascosto....2+2=3....XD....c'è qualcosa che non mi torna. Sembre su questo argomento il dibattito piu' grande è stato attorno al "baciarsi prima di dichiararsi, o dichiararsi prima di baciarsi" e sia secondo A. che secondo il barista -idolo, l'abbiamo fatto partecipare alla conversazione, anche se io il suo giapponese non lo capivo per niente- prima bisogna assolutameeeeeeeeeeeente dichiararsi, baciare qualcuno senza dichiararsi non esiste. E via di seguito....non penso che farete fatica a credermi se vi dico che abbiamo parlato li e di queste cose per 5 ore! Con tali differenze ci sarebbe da discutere una vita...

Tra l'altro A. è il primo giapponese che conosco che regge l'alcool, e non si è addormentato nè alterato in alcun modo. E' bello poter avere della compagnia su cui contare (in tutti i sensi)!

E per concludere con una nota diversa, ho mangiato il sushi qui!

Somiglia molto a tutto quello che avevo gia' provato in Italia, e continua a piacermi da matti. Ha solo un sapore un po' piu delicato direi. E soprattutto, ne ho mangiato a palate e non ho dovuto subire il solito effetto secondario "ho cenato ma ho ancora fame". Consigliato a tutti quelli che già amano il sushi in Italia quindi.


02 novembre 2008

Soran, soran, dokkoisho, dokkoisho!



早稲田キャンパスで、早稲田祭!Sopra una vista del campus oggi

Ve l'avevo promesso ed eccolo...il video della danza tradizionale giapponese che da un mese a questa parte ho imparato al ritmo di 3 prove di 2 ore ciascuna a settimana! Oggi e domani è il festival della nostra uni (Waseda-Sai) e ci siamo esibiti davanti al pubblico. Grazie alla mia conquilina, che è venuta e si è messa in prima fila per fare questo video, posso condividere tutto con voi! E' stato un momento davvero divertente ed intenso (non immaginate che fatica si faccia...!)...sono felice della giornata!

いよいよ早稲田祭!皆の前で本番です!ちょう楽しかった・・・メンバーの皆へありがとう!すごく楽しい時間過ごしたね・・日本生活の素晴らしい思い出、これ!心の中にあるね、忘れられない!