26 novembre 2009

Di cosa è capace una madre giapponese

http://www.youtube.com/watch?v=oab_xzWgJyo&feature=channel

Il video qui sopra, quasi bucolicamente intitolato "La promessa con mio figlio" è un programma televisivo in cui l'ospite è una simpaticissima madre giapponese che con il figlio adolescente ha fatto un "patto" all'entrata di questi in prima liceo, affinchè diventi "un bravo bimbo":
1)Nel caso in cui il figlio arrivi in ritardo, sonnecchi, dimentichi i compiti a casa o simili e che si venisse a sapere dal prof., gli fa portare a scuola un bento imbarazzante.
2)Se invece per qualche motivo dovesse venire chiamata a scuola, verrebbe in uniforme da Sailor Moon.
3)Se il figlio non tornasse entro l'orario del coprifuoco anche solo per un minuto, si mette un grembiule per aspettarlo fuori (?)
4)Affinchè non si dimentichi di nulla, l'ha obbligatoo a mettere come foto (vedete video) del salvaschermo del cellulare un mix delle 3 precedenti minacce: bento imbarazzante, uniforme da Sailor e grembiulino.

Probabilmente funziona! Mi immagino il ragazzino terrorizzato a morte di venir preso per il culo a vita dai compagni ahah!!

Invece cambiando genere, vi segnalo un link che mi è piaciuto molto per lo studio delle onomatopee...buona lettura! http://www.aikikai.it/riviste/3001/Onomatopee.htm

25 novembre 2009

Etimologia e sociologia

誇張する(kochou suru) significa "esagerare" ed il primo ideogramma di cui è fatto è 誇る、誇り (hokoru (v.), hokori (sos.)) che significa "essere fiero", "orgoglio" nel senso inglese di "proud". Quindi essere fieri di cio' che si fa è inappropriato?

18 novembre 2009

Sulla giapponesità di una foto

Sembra fatto apposta ma non lo è....

Ho commentato la foto del post precedente con "siccome non esiste solo il Giappone" eppure mi si è fatto subito notare quanto quella foto sia in realtà "giapponese"..!

Fatemi avere i vostri pareri in merito.

Il dibattito è stato piu' o meno come segue (su MSN):

peppapolide scrive:

bella la mia foto vero?!?!?!

quella della tazza

di cappuccino

che è cioccolata e mascarpone in realtà

***** scrive:

si spacca

peppapolide scrive:

con lo sfondo sfocato

he he he he he

***** scrive:

è molto giaponese purtroppo

a parte il contenuto

peppapolide scrive:

T_T

***** scrive:

potrebbe essere uno di quei dolcetti

***** scrive:

di riso

peppapolide scrive:

io non credo

perchè proviene dal cioccoshow

***** scrive:

è fotografato nello stesso modo

peppapolide scrive:

ma piantala!

***** scrive:

tipo reliquia culturale

peppapolide scrive:

non capisco perchè dici cosi...

***** scrive:

beh si poteva essere piu..come dire nn lo so

ahaha sembra che lo stai per dissezionare con un bisturi piuttosto che mangiarlo

ahaha

ecco

peppapolide scrive:

me lo sono mangiato con gli occhi

tra le foto che ho fatto ho selezionato quella perchè mi sembrava la piu equilibrata

si vede in egual misura il piattino

il dolce

e lo sfondo

e non è inquadrato strano

abbastanza vicino da vedere la "texture"

ma non troppo, cosi da inquadrare tutto.

mi sembrava perfetta.

***** scrive:

si si esatto è proprio questo

si si si

è freddissima

come un microbo

sotto il vetrino del microscopio

hihi

peppapolide scrive:

mi spieghi come si fa una foto calda?

***** scrive:

NON LO SO

è questo il bello

è che sembra che non te lo sei goduto

peppapolide scrive:

......

***** scrive:

(anche se so che non è csi)

peppapolide scrive:

esteticamente pero' è perfetto.

***** scrive:

infatti si

!

troppo!

peppapolide scrive:

i dolci giapponesi sono fatti per essere assaporati prima con gli occhi

è ben noto

perchè se non è bello non sembra neanche buono.

è una foto da rivista

infondo.

ce l'ho sul desktop, in grande da ancora piu questa impressione.

***** scrive:

ESATTO ECCO COS è

hai fotografato il fatto che sono fatti per essere mangiati con gli occhi

ora è chiaro

la sensazione di giapponesità della foto



E visto che siamo in tema pubblico un'altra foto dello stesso soggetto.





Piu' di 1500 visitatori


Grazie a tutti!!!
(E visto che non esiste solo il Giappone, ecco un'immagine del mio ultimo acquisto al Cioccoshow di Bologna ^__^)

p.s. Ne approfitto per precisare che c'è un errore nel giapponese dell'etichetta "conferenza". Ormai non posso piu' modificare il nome dell'etichetta-temo- pero' lo segnalo qui. Ho scritto 会議kaigi ma in realtà si usa solo in contesto aziendale. Il termine corretto per conferenza tipo quelle che ho descritto è 講演会kouenkai (inglese lecture).

Conferenza Hasegawa e Hirayama

(Riassunto delle mie impressioni e dei miei ricordi.)
Questa volta col contributo della mia coinquilina ho anche le foto, che parlano molto.
Gli incontri del finesettimana scorso erano tutti incentrati sulla metafora dell'uovo: tra la Hasegawa che ha scritto L'uovo infecondo e Hirayama che ha diretto un film di animazione chiamato Egg Man....ma alla fine di uova ben poco si è detto!

Anzitutto la proiezione di Egg Man alla cineteca di Bologna non è andata bene nel senso che il film ad un certo punto si è impallato, per motivi sconosciuti, e nessuno (cioè il tecnico) è riuscito a farlo piu' ripartire. Allora si è guardato un altro film, sempre dello stesso regista, stavolta non di animazione: "Knock Out Girl"ノックオウトガール, di genere non ben definibile. La storia è di una ragazza orfana di entrambi i genitori a cui muore di suicidio anche la sorella. Dopo aver subito anche il trauma di venir cacciata di casa e ripudiata ufficialmente dalla zia che l'aveva cresciuta e dopo aver subito anche ricatti e molestie sessuali da parte del capo sul luogo di lavoro, un giorno - uno dei tanti che va molto male: viene licenziata (dai capi uomini), si ubriaca, si accascia lungo la strada e un uomo le piscia addosso- perde la testa/diventa quella che era davvero/tira fuori tutto quello che aveva ammassato dentro e diventa una sanguinaria combattente che ammazza a colpi di guanti di peluche congilietto rosa bunny solo ed esclusivamente uomini. Fa amicizia con un tatuatore, ma viene abbandonata anche da lui. Etecetera. Solo che nella foga ammazza pure degli innocenti, e alla fine muore anche lei. In estrema sintesi.
A me non è dispiaciuto, soprattutto nei momenti di pungente ironia, cfr. la zia che porta le ceneri della sorella di lei e la sgrida perchè insomma non se ne puo' piu', questo e troppo, e poi cavolo, suicidarsi cosi, il corpo è rimasto la una settimana e pure il gatto ci si era messo a sgraffiare e faceva un tanfo orribile. L'ironia non si coglie? Vabe le immagini e la voce dell'attrice si. Solo che se fai ironia la fai, se no no. Si passava da momenti di critica crudele della società e del mascilismo a momenti "seri" di infervorato esaltato combattimento lei-uomo di turno molto alla manga (immagini e musica e mosse compresi ovviamente). Boh. Decisamente originale...ma forse non un film che lascia un segno.
Ad ogni modo non sono una critica io e la parte interessante era che al regista abbiamo potuto fare domanda all'incontro di sabato. Dalle risposte ricordo di aver pensato soprattutto che mi sarebbe sembrato interessante piu' come scrittore che come regista. Ad ogni modo, un uomo affascinante :P
Con la Hasegawa (qui sotto) invece è proprio il caso di dire che ci siamo tagliati (dalle risate).
Voi immaginate: il racconto suo parla di donne infelici e sole, che per sentire di esistere devono piacere agli uomini e arrivare quasi alla prostituzione (sicuramente all'auto-annullamento) e quant altro ma lei ha l'aspetto di una bimba caduta dalle nuvole. Una tipina magra magra col viso dolce e un po' sognante...la voce quasi inudibile dal quanto è timida. Ma aspettate: non aveva ancora aperto bocca! La tipa ci ha parlato in tutta tranquillità di sue esperienze sentimentsessuali, una cosa incredibile se si pensa che è giapponese e pure in conferenza!Ad un certo punto ha pure detto "un tempo avevo il seno molto piu' prospero al punto che mi sono chiesta se il mio successo e la critica favorevole non fossero dovuti piu' a quello che a quello che scrivevo"!!! Trovo che abbia davvero una personalità che risalta. Ha un non so che...che tipa! Ci ha anche descritto casa sua: molto piccola, fa gli spostamenti dalla sedia con le rotelline, senza alzarsi. : )
E poi si è innamorata del nostro interprete!!

Vabe che anche per noi è diventato dio in terra, tant'è che abbiamo chiesto alla nostra Prof. di Letteratura (che ha coordinato assieme ad altre persone un po' tutto questo) se non ci organizza una conferenza anche con lui...forse al secondo semestre: speriamo!

15 novembre 2009

かくこと

きれいな文章を読むと、書きたくなる。きれいな日本語で書かれた文章を読んでも、書きたくなったり、日本にいた時ある程度上手だったけれど、今はその力が落ちたなと思い出したりする。やはり練習しないとダメだね。自分の書いたものを改めて読むとこう「もどかしい!以前はできたのにもうできなくなったなんて!」と思うことが実に多い。

13 novembre 2009

Momiji

Qualche tempo - giorni o settimane- fa pensavo "...ora in Giappone sarà stagione di momiji...".
Pensare che quando c'ero non sono andata a vedere le foglie autunnali...Tokyo, la gente, la lingua, le novità mi avevano esausta e fatto preferire camera mia.
Del resto gli
alberi c'erano anche sul campus, mica bisogno di andare apposta a qualche parco...


A proposito di alberi.
Sul campus c'era in autunno un puzzo inverosimile che, capii ben presto, proveniva dai frutti schiacciati per terra caduti dagli alberi lungo i vialoni. E' una pianta che ha foglie molto belle, ma sto frutto davvero di un odore nauseante. La' scoprii che li mangiano xD. Mentre qui scoprii che questa pianta c'è anche da noi: per la precisione piazza Minghetti a Bologna. Chissa se li abbiamo esportati o importati?
Comunque quando passo davanti alla stazione del bus di piazza Minghetti ho dei déjà-vu di camminate tra volti stranieri e la lingua annodata in una vita inebriante.

11 novembre 2009

Le domeniche mattina


In questo momento vorrei essere ispirata per la tesi tanto quanto lo sono per scrivere il blog...30 pagine sono poche ma mi sembrano infinite, mentre se dovessi parlare di me e della mia esperienza dell'anno scorso non basterebbero neanche per un'introduzione.
Ad avermi ispirata stavolta è l'inizio di un racconto di Hasegawa Junko che si intitola "L'uovo infecondo". L'ho letto perchè questo week end le conferenze riprendono e prevedono, appunto, una conferenza su questo racconto con la presenza della scrittrice. Spero tra l'altro che sia tutto tanto stimolante quanto l'ultima volta...!
Inizia cosi':

Il cielo sta sospeso sonnecchiando tra la notte e il giorno, sfumato d'indaco e di lillà. I raggi arancio del sole mattutino fanno capolino tra le nubi, trafiggendomi le pupille come a biasimarmi per esser stata fuori fino all'alba. Sembra quasi un film psichedelico.
Musica a tutto volume mi rimbomba distorta nella testa, rimbalzando da una parete all'altra del mio cranio deserto. Luci e ombre serpeggiano tremolanti dietro le palpebre chiuse, dandomi la sensazione di essere ancora in discoteca, stordita da un tumulto di voci stridule e stucchevoli. E' come se i frammenti di questa notte fossero stati calpestati da stivali appuntiti e da sandali luccicanti dai tacchi a spillo e fossero schizzati in ogni dove, appiccicandosi alla mia faccia simili a sporco che non vuole venir via. [...] Alla chiusura del locale, un po' brille e
con passo malfermo, ci siamo rintanate a Yoshinoya in attesa che i treni riprendessero il servizio; le luci al neon li' dentro erano cosi' forti che sembravano fatte apposta per dissuadere i clienti dal trattenersi troppo a lungo. Abbiamo preso posto al bancone. Io ho ordinato gyusake e misoshiru, mentre il cameriere dal volto alienato e i denti sporgenti tentava di sbirciarmi nella scollatura. Non so se fosse per via del freddo o di chissà cosa, ma mi tremavano le mani, al punto che non sono riuscita a staccare per bene le bacchette l'una dall'altra.[...] Raggiungiamo la stazione di Nakameguro con il primo treno della linea Hibiya. [...] Da li' a piedi arrivo a casa: finalmente, non vedevo l'ora!E' giorno, ormai, e il cielo si è già ravvolto nel suo manto sbiadito. I corvi si radunano gracchiando ai bordi della strada simili a bande di teppisti, pronti a dare l'assalto ai rifiuti organicii prima che il camion della nettezza urbana venga a ritirarli. [...] Il tichettio dei miei tacchi alti riecheggia per le scale mentre, con un sacchetto di plastica di Family Mart contenente un succo di mela in tetrapak, raggiungo a fatica il mio appartamento.
Tratto da "No geisha" Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, pp.161-163, traduzione di Gianluca Coci, grassetto mio.

A voi, questo brano, cosa dice?
Insomma, vi tocca, oppure no?
Ora il punto è che capisco che questo possa piacere ai giovani giapponesi di oggi. Perchè parla di loro. E' un ritratto perfetto e profondo di loro, di quello che hanno attorno, dei loro punti di riferimento...che, forse, non hanno.
Si', d'un tratto capisco come una scrittrice possa avere successo con un racconto come questo (leggetelo tutto!), in Giappone...se non fossi stata anche io a volte sotto il cielo di Shibuya o Shinjuku la domenica mattina alle 5 all'uscita dalla discoteca, forse (io personalmente) non avrei capito.

08 novembre 2009

Toglietemi tutto...


...ma non le mie penne Muji!!!
Sembra banale, ma la calligrafia di quando si scrivono ideogrammi diventa facilmente bruttina se la penna non è adatta. Ci vuole una penna con un inchiostro liquido che possa essere usata velocemente (di sicuro non si sta a tratteggiare tutto con cura!) ma che non creii sbavature, nè s'inceppi o abbia un tratto grossolano. Queste penne per me non sono le stilografiche, inadatte, bensi' le penne prodotte in Giappone, tra cui quelle della Muji 無印, che compravo al combini di fianco a casa a 105 yen...
Economiche e fantastiche. E la mia ripetente me ne ha fregata una...devo procurarmene altre :'(

日本にいた時もっとたくさん買っておけば良かったのに!
やっぱり日本の製品のボールぺんが漢字を書くには一番だな~。その中では私は特に無印のボールぺんを愛用していた。安くて使いやすいペンで、それにキレイに書けた・・・
今なくなっていてどうしよう。他のペンで漢字を書くなんてイライラしてしまう・・・

01 novembre 2009

Incontro con Taguchi Randy (parte 2)

Un'altra domanda è stata la relazione esistente in Antena (l'opera di esordio ndr) tra divinità e specchio, ma non ho affatto afferrato la risposta, nonostante gli appunti presi, quindi lascio perdere questa parte e procedo immediatamente a riassumere, invece, il pensiero della Taguchi sulla psicologia.
In Europa abbiamo avuto Freud, che ha avuto una grandissima influenza. Alla domanda se esista un psicologo con la stessa "portata" in Giappone, la Taguchi ha fatto il nome di Kawai Hayao. Famosissimo e seguitissimo perchè ha sollevato il problema della affidabilità e professionalità degli psicologi e psichiatri: in Giappone basta avere il diploma e si puo' esercitare, e negli ultimi anni il numero di psicologi è letteralmente esploso. Il punto è che, a differenza di un buon chirurugo, che viene immediatamente riconosciuto come tale poichè deve concretamente operare qualcuno e si vedono i risultati, un buon psicologo non puo' venir riconosciuto tale facilmente. Su cosa ci si basa? Sulle cure o sui farmaci che prescrive? Sul risultato? Ma è ben noto che il risultato non è spesso immediato. Ebbene lo psicologo che dice "io ti guariro'" è uno di cui diffidare, mentre probabilmente è piu' bravo colui che invece afferma "ti staro' a fianco tutto il tempo necessario ma è con le tue forze che se ne uscirà".
Per tornare alle influenze sulla psicologia giapponese, bisogna sottolineare che Kawai Hayao, avendo anche studiato in Svizzera diversi anni, ha poi tradotto e reso famoso Jung. Le teorie jung-iane sono, quindi, molto piu' note che quelle di Freud, in Giappone. Per quanto riguarda le influenze sulla Taguchi personalmente, lei afferma di aver letto l'opera omnia di Jung attraverso le traduzioni di Kawai, quando aveva ancora una ventina d'anni, e pare ne sia rimasta positivamente colpita. Fu come una scoperta "wow, esiste una disciplina come la psicologia!". Sui 30 pero' si è allontanata da tutto cio' ed ha cominciato ad interessarsi piu' da vicino alla comprensione del corpo, percio' si è data a sport che permettevano la full immersion nella natura. Ha anche buttato tutti i libri su Jung.
Sui 40' è diventata scrittrice e ha ricomprato i libri su Jung. (Ha commentato "che spreco nè!", ridendo).

Infine, interrogata sul come mai nei sui romanzi le ricerche sul sè fossero sempre corredate da esperienze sessuali, e sul come mai in queste esperienze di solito il rapporto uomo-donna fosse abbastanza negativo, ha risposto che per lei morte e nascita sono stati eventi molto vicini tra loro: nel 95-97 ha perso molti cari e in Giappone ci sono stati diversi eventi tragici, ma nel 98' le è nata una figlia e nel 2000 si è messa a scrivere. Scrivere sul sesso ha fatto parte dell'impulso creativo che le era venuto in quel periodo, senza che le piacesse o meno scrivere su questo argomento in particolare.

Dopodichè l'incontro si è concluso e ci ha ringraziati per aver letto cosi' a fondo le sue opere, altrimenti non avremmo potuto porre le domande che abbiamo fatto; e si augura che continuiamo in questo senso lo studio della cultura giapponese, perchè molte cose i giapponesi stessi non le sanno...