19 novembre 2010

Esperimento /Expérience

Ho provato a mettere 五月病 (go gatsu byou) in Google Translate.
Verso l'italiano dice: Maggio malattia. Primate.
Verso il francese dice: La maladie peut. Farneticazioni.
Verso l'inglese: May disease. Giusto per sbaglio?

Significa letteralmente "malattia del mese di maggio" e indica la tipica depressione post inizio dell'anno lavorativo/scolastico.

J'ai essayé de mettre 五月病 (go gatsu byou) dans Google Translate.
Traductions:
vers l'italien -> Maggio malattia. Heureusement que nous, les humains, on a une vraie capacité du langage.
vers le français: La maladie peut. Ha bon, elle peut?
vers l'anglais: May disease. Juste, mais par hasard?

En fait ça se traduit littéralement par "malaise du mois de mai" et indique la dépression qu'on a après le début d'une année de travail ou d'école, car au début tout semblait bien, tout était enthousiasmant, mais par la suite...

Interesting.

16 novembre 2010

Festina lente

Faire des progrès dans la traduction, apprendre à bien traduire, cela demande beaucoup de patience envers soi-même et une bonne dose de courage pour pouvoir s'auto-critiquer.

Pour mon travail de séminaire (traduction d'un essai littéraire sur un cinéaste italien, 1000 mots 2 semaines), j'oscille alternativement entre élan et perte de confiance. Un jour j'ai l'impression d'être née pour cela, l'autre je ne me sens pas du tout à la hauteur...

Heureusement que j'ai un excellent professeur pour me guider...

14 novembre 2010

Genève de nuit

Le soleil se couche, place Molard s'illumine.

La nuit est tombée, les lumières sur la route qui mène aux Acacias

Un chat, malin. Jamais seuls à Genève.

11 novembre 2010

"Aiutiamo gli insegnanti a svolgere meglio il loro lavoro"

"Ultimamente si vedono spesso ai telegiornali presidi che chinano il capo. Insegnanti del liceo che all'esame di metà semestre hanno assegnato un problema posto così: “Chi ha ucciso il Preside?”. Maestre delle elementari che hanno fatto scrivere ai loro allievi frasi di minacce nel contesto del corso di morale.

Se sommiamo quelli delle elementari, delle medie e del liceo, ci sono in Giappone 100 mila insegnanti. Quelli che pongono ora problema sono solo una manciata. Di questi, ci saranno state persone che già di loro non sono adatte all'insegnamento.

Tuttavia, ciò che emerge da diverse fonti è l'ombra di un corpo insegnante talmente esausto da non riuscire neppure ad ammonire o consigliare i colleghi che hanno comportamenti tali per cui feriscono i bambini o perdono di vista il buon senso.

Capita, quando si entra in aula docenti per raccogliere documentazione, di sentrisi come se si stesse in un Internet Café. Anche dopo il tramonto, si vedono qua e là professori che stanno in silenzio di fronte ai loro schermi di computer accesi. Sono impegnati in lavori d'ufficio quali mandare rapporti al Consiglio Scolastico Provinciale e calcolare le spese di mensa.

Secondo un'inchiesta del Ministero dell'Educazione del 2006, gli straordinari ammontano a 42 ore mensili, 5 volte quanto quelli di 40 anni fa. C'è poi anche un aumento di problemi di bullismo tra bambini, di pretese da parte dei genitori, e di allievi stranieri. Nonostante il carico di lavoro degli insegnanti stia aumentando, a causa di difficoltà incontrate dalla finanza pubblica il numero di professori viene controllato. Al solo pensiero di aumentarlo, gli enti locali [le scuole N.d.T.] decidono di passare all'assunzione di insegnanti non professionisti che si accontentano di uno stipendio basso.

Sono aumentati i congedi – talvolta sconvolgenti nella vita di un professore - e così anche gli insegnanti che hanno perso le speranze. Sono in 12 mila in tutto il paese, scuole private e pubbliche di ogni livello incluse, ad abbandonare la professione prematuramente, e l'anno scorso si è registrato un nuovo record di neoassunti autolicenziatisi entro un anno dall'assunzione (317 in tutto).

Di conseguenza c'è poco da stupirsi se i giovani brillanti che ambiscono alla carriera di professore diminuiscono. Lo smezzamento di candidature all'esame di Stato nelle province è sintomatico. Trovo sia grave anche il problema della “crisi degli insegnanti”, tra i tanti problemi che circondano l'educazione.

Quello che si sta perdendo, secondo le parole di un veterano dell'insegnamento è, oltre allo yutori – la libertà e flessibilità, lo spazio vitale per esercitare la professione al meglio* - , la pratica che fa parte della “cultura degli insegnanti” di emulare il migliore per fare progressi. I veterani parlano della loro esperienza, e i giovani fanno le loro richieste di consigli. Si studia insieme il modo di far lezione, e si trova una soluzione, uno stratagemma. In passato, anche in tali condizioni, si trovava sempre un professore che aveva problemi [con una classe, N.d.T.]. Ma ora la comunicazione tra i membri del corpo insegnante si sta sempre più impoverendo.

Oltre a prendre i dovuti provvedimenti nei confronti dei professori che hanno causato l'attuale problema, bisognerebbe rivedere la cooperazione tra ricercatori e insegnanti. Oltre a questo, bisognerebbe fare della scuola un luogo dove si educa. Sarebbe opportuno farsi aiutare molto di più dalle persone in sito che possono dare una mano.

Occorre accellerare la messa in atto del piano per il “Miglioramento del numero e della qualità degli insegnanti”. Ma il Ministero delle Finanze disapprova il piano del Ministero dell'Educazione. Anche le discussioni in merito a come modificare la formazione, l'assunzione e i corsi di aggiornamento degli insegnanti sta prendendo molto tempo. Ancora non è chiaro in che direzione andrà l'idea della revisione del sistema dell'Esame di Stato, nata con la proposta di escludere i professori problematici.

A criticare gli insegnanti e mettere loro pressione e basta non si arriverà a nessuna soluzione."


*Mia aggiunta tra i trattini, per yutori che non è direttamente traducibile ed è la parola chiave, che fa peraltro riferimento alla dicotomia tra insegnamento tradizionale – rigido e severo – e insegnamento più transigente, yutori kyoiku per l'appunto – di recente introduzione in Giappone.


Mia traduzione dal giapponese di un articolo intitolatoどうした先生?ゆとりを取り戻せる改革を un commento alle recenti problematiche scolastiche giapponesi pubblicato sull'Asahi, sezione 社説 il primo novembre 2010. Scusate ma non ritrovo il link diretto.

Quant'è piccolo il mondo!/ Que le monde est petit..!

Come avevo già avuto modo di dirvi devo fare una piccola ricerca per il corso di LPP (Politiques linguistiques), ricerca che ho deciso di svolgere sulla lingua giapponese nel disperato tentativo di rendere la mia laurea utile.
Nel corso del lavoro di documentazione che sto svolgendo per questa ricerca ho trovato un libro di...udite udite: un certo GALAN, che mi ricordava qualcosa...guardo meglio e vedo che l'opera raccoglie i contributi di vari autori a un ciclo di conferenze sull'istruzione in Giappone tenutosi a Toulouse le Mirail! L'università dove ho fatto il primo anno e i primi passi in giapponese! E tutto mi è tornato in un baleno: sì, Christian Galan era il mio professore principale, in gambissima, noto specialista (e difatti mi trovo ora con un suo libro tra le mani). Com'è piccolo il mondo...!
Mi ha fatto anche piacere notare che anche lui sostiene la teoria secondo la quale i giapponesi hanno un complesso di superiorità nei confronti del mondo intero...e qualche minuto fa, mettendo il suo nome in Google sono capitata su un video dal titolo "Il giapponese: una lingua che si può imparare". Stima e rispetto.
***
Comme vous le savez je fais actuellement un petit travail de recherche sur la langue japonaise pour le cours de politiques linguistiques. Pendant mes recherches j'ai trouvé un livre qui me paraissait intéressant, et l'ai emprunté sans m'attarder plus que cela à l'examen de son contenu. Arrivée à la maison j'ai mieux considéré l'ouvrage et trouvé que le nom d'un de ses réalisateurs, Galan, me disait quelque chose...je retourne le livre et qu'est-ce que je trouve? Avec le soutien de la région Midi-Pyrénées et le logo de l'Université de Toulouse le Mirail! C'est la fac où j'étais en première année et où j'ai commencé l'étude du japonais! Tout m'est revenu en un clin d'oeil: Galan, Christian de son nom, c'était mon prof. principal, un français à l'air sympa, abordable, avec un fort accent du sud et un savoir infini. "Que le monde est petit!" ai-je pensé. De plus son article m'a vraiment fait remarquer à quel point c'est une personne cultivée dans le domaine dont il est le spécialiste. Admiration. Vibrant amour aussi, puisqu'il pense lui aussi que le Japon fait un complexe de supériorité face aux autres puissances économiques mondiales, et pas qu'elles, mais enfin bref. J'ai même cherché son nom sur Google et trouvé une vidéo qui s'appelle "Le japonais, c'est possible". Quelle entente. J'ai vraiment de la chance d'avoir pu commencer le japonais avec lui.

10 novembre 2010

Corsi di traduzione: mock exam e lavoro di seminario

Ci sono novità, e molto gustose, anche sul versante dei corsi di traduzione. La processione è lineare, un po' più lenta in inglese che in francese, e siamo ormai a metà corso. I nostri insegnanti ci hanno proposto il "lavoro di seminario" - facoltativo - che consiste nella traduzione di un brano più lungo e diverso del solito, con una scadenza fiscale ma più in la' di quanto ci viene concesso generalmente, a fini di valutazione che fa media per il voto finale. Ma voto a parte si tratta di una vera e propria sfida.
Per la traduzione dal francese abbiamo 3 settimane per 1000 parole. Il testo è un saggio letterario su Luchino Visconti opera di una scrittrice italiana che scrive in francese. E' ovvio che non posso rinunciare - perchè di rinunciare si tratterebbe, questa è l'occasione dei miei sogni per misurarmi con me stessa e un testo bellissimo che non aspetta che di venire tradotto. Il testo è anche molto difficile, un francese sostenuto e ricco di metafore e allusioni. Un testo letterario insomma.
Che goduria. L'adrenalina che sale solo a leggerlo, pensando "dovrò tradurlo"...! Sarò masochista, ma l'abbiamo iniziato in classe e a me sembra una delizia. Una delizia perché l'originale è scritto benissimo, e perché capire in fondo implica tradurre. E io su Luchino Visconti voglio imparare. Questa è un'occasione per documentarmi - non che gli altri testi, di attualità, politica o economica, non lo siano stati, anzi! - su un argomento suscettibile di accrescere la mia cultura generale, oltre che di piacermi. Difatti, e benché non mi sembri strettamente necessario ai fini della traduzione, oggi ho stilato una lista dei principali film di Visconti, con titolo italiano e francese e nota sul romanzo di cui sono un'adattamento cinematografico; e mi sono recata in biblioteca per riuscirne, sotto la pioggia scrosciante ma soddisfatta, con due raccolte di saggi a cura di Lino Micciché - uno studioso a quanto pare, di cinema e neorealismo. Questo per fare mio l'argomento (facoltativo) e appropriarmi di un modo di scrivere e di termini profondamente italiani su Visconti.
Tutto questo senza perdere d'occhio la necessità di capire a fondo l'originale: la prima tappa è stato un aparté a tu per tu con Robert, le petit. Chiariti i termini ambigui e fiduciosa che le vere ambiguità salteranno fuori dopo, non posso che lanciarmi nella sfida - con me stessa e il professore, due persone importanti per me a cui devo provare di essere in grado minimamente, e di avere anche un po' una vena letteraria.

Per la traduzione dall'inglese, il testo è sulla pesca. E' un saggio pure quello, e abbiamo solo 2 settimane. Che dire? La pesca non mi piace, l'inglese mi è ostico, due settimane decisamente insufficienti. Niente consegna.

Oltre al lavoro di seminario, che è facoltativo e può risultare in un suicidio accademico se fatto appena appena un po' male, c'è anche il mock exam o simulazione d'esame, sempre per entrambe le lingue. Prendere parte alla simulazione, che avviene durante le ore di lezione ma in biblioteca, è obbligatorio e tutte le copie verranno corrette e valutate. Questa valutazione però ci serve da indicazione generale sul nostro andamento in quel preciso momento, s'intende, e per capire come veniamo corretti in sede di esame. Se, qualora dovessimo essere particolarmente contenti delle nostre felici soluzioni traduttive, esiste la possibilità di aggiungere la sigla "LS" sulla copia per farlo valutare in quanto lavoro di seminario - ossia per far valere il voto come voto di esame che fa media per il voto finale.
E' chiaro che non mi azzarderò a tale imprudenza in inglese, perché non mi sento ancora matura - e se vengo bocciata all'esame pace amen, significa che dovrò rifare il corso, e che probabilmente lascerò perdere anche per il francese. Perché rischiare di consegnare una copia piena di gallicismi quando c'è il lavoro di seminario per scavarmi la fossa più comodamente dopo 3 settimane di notti in bianco?
Scherzi a parte penso di prendere le simulazioni per quel che sono:un indicatore della severità e del metodo di correzione dei nostri professori.

09 novembre 2010

Nuovi software / De nouveaux logiciels

Ormai il lavoro con SDL Trados 2009, per la CAT*, e Reverso per la TA* è finito e questa settimana abbiamo iniziato a guardare nuovi software, per permetterci alla fine di ogni corso di essere in grado di paragonare sistemi e fare scelte adeguate in funzione dei propri bisogni di traduzione.

In CAT sarà Multitrans il nostro prossimo compagno di sventure. Questo programma ha le stesse funzionalità di Trados, tranne l'editore per tradurre direttamente nella stessa schermata: bisogna aprire word per tradurre con Multitrans (come, del resto, si faceva, pare, con la versione 2007 di Trados). I componenti del programma si chiamano in modo diverso rispetto a trados anche se espletano la stessa funzione. L'unica differenza fondante - de taille, come si dice in francese - è che per vari motivi che non sto a dettagliare, il contesto delle frasi è più visibile. Un atout - de taille, anche lui - per la traduzione, che in Trados soffre un po' col fatto che non si capisce cosa venga prima e cosa venga dopo nel caso di segmenti ottenuti con la recherche contextuelle. Sono entrata nel tecnico senza volerlo; l'idea principale comunque è che Multitrans è così chiaro in quanto a contesto di parole e frasi nel testo, che spesso viene usato dagli utenti come corpus per la ricerca di collocazioni, piuttosto che come strumento di traduzione. E' il vantaggio più immediato; ne esiste un altro, particolarmente noto alle grosse aziende che hanno maree di testi da tradurre: la creazione di memorie di traduzione anche grandi (poniamo, di 1000 testi) è rapida e non necessita di previo allineamento a mano, contrariamente a quanto accade in Trados.
Per ora non ho ancora familiarizzato molto con questa "perla" del CAT, ma grazie al tutorial professionale fornitoci dovrei farmi un'idea entro settimana prossima.

In TA siamo finalmente passati ad altro, compiendo il grande salto di qualità promessoci: dai sistemi cosiddetti diretti (che traducono parola per parola senza analizzare la frase, con l'aiuto di un banale dizionario) a sistemi indiretti per "trasferimento"**, che invece un'analisi della frase fanno, e non solo.
Reverso, il sistema usato finora, ci aveva infastiditi parecchio, e tutto il primo lavoro correlatovi non serviva che a farci retoricamente rendere conto della sua inadeguatezza. Mi viene però da sorridere se penso che la CAT e la TA vengono confuse e che la maggior parte della gente pensa che la TA sia da buttare via perché ha usato solo traduttori online, che funzionano come Reverso...ma questo è un altro argomento che spero avrò modo di approfondire in separata sede, perché merita.
D'ora in poi scopriremo le meravigliose gesta di Lucy/Comprendium - non ho capito se ci sia una diatriba sul nome del software o se si tratti di un'idiosincrasia della prof. del corso. Lucy usa 3 dizionari, 2 monolingue e uno bilingue, e Lucy analizza la frase e ne crea una rappresentazione, astratta per così dire, che viene poi adeguatamente resa in lingua di arrivo. Il trasferimento sta proprio nel passo supplementare della creazione di una rappresentazione della farse. La rappresentazione, per essere chiari, sono i "concetti" espressi dalle parole, rielaborati in simboli che parole non sono, di modo che poi il sistema debba tradurre non parole - il che spesso induce in errore! - ma concetti. Ideale: è ciò che facciamo noi traduttori umani (si suppone/pensa/ipotizza/spera). Credo sia chiaro: se ci lasciassimo fuorviare dalle parole in quanto tali, scriveremmo una marea di castronerie, cadremmo in mille tranelli, saremmo vittime di tutti i modo di dire, delle espressioni idiomatiche e dei giochi di parole. ERGO ritiro il mio giudizio negativo sulla TA perché ho constatato che esistono sistemi che riproducono il processo della mente umana nel tradurre.
A parte questo, nemmeno Lucy fa tutto giusto e subito; bisogna programmare e parametrare un minimo, però la grande libertà in questo campo fa sì che non si possa considerarlo uno svantaggio.
Anche con Lucy dovrei essermi familiarizzata entro la settimana prossima. Vi terrò aggiornati sugli sviluppi!

***
Nous sommes passés à autre chose en TAO et TA: Multitrans et Lucy/Comprendium respectivement.
Le premier est un logiciel semblable à Trados, avec les mêmes fonctionnalités, mais une différence de taille qui réside dans le fait que les résultats de recherche sont toujours liés à leur contexte, de manière à pouvoir éviter le problème de "tunnel view" que l'on rencontre avec Trados. L'autre différence est que Multitrans met très peu de temps à créer des bases énormes, sans besoin d'aligner au préalable, ce qui est un avantage non négligeable dans les cas de très nombreux fichiers à traduire. Ils nous a été présenté de façon tellement positive que j'ai l'impression qu'il va devenir mon chou-chou, alors qu'en fait le choix entre les 2 logiciels vus jusque-là (il y en aurait une vingtaine sur le marché) ne se base que sur les besoins réels de traductions - la préférence personnelle ne doit donc rien au hasard. En tout cas je n'en suis qu'à un niveau très base de familiarisation avec Multitrans pour l'instant et je devrais me faire une idée plus précise avant la semaine prochaine, grâce à du travail personnel en laboratoire informatique à l'aide d'un tutoriel qui nous a été fourni.

Pour ce qui concerne, en revanche, la TA, je suis heureuse de vous annoncer que le changement de logiciel m'a fait changer d'idée sur la matière toute entière...! Reverso, le système indirect (voir aussi: stupide) qui traduit mot à mot en faisant une quantité de fautes sans que le traducteur puisse y faire grand chose, m'avait franchement déçue et surtout frustrée. D'ailleurs, faut pas s'étonner si les gens pensent que la TA c'est de la m... si ils n'ont à faire qu'avec ce genre de logiciel!! (La grande majorité de programmes de traductions online, sauf google translate peut-être qui est statistique et qui du coup fonctionne mieux). Mais bon, c'est un autre sujet que j'aborderai de façon plus complète une autre fois. Pour en revenir à mon sujet, nous sommes donc passés à Lucy/Comprendium qui est un système indirect par transfert. En gros, il analyse la phrase (rien que ça, c'est déjà pas mal!) et, qui plus est, en crée une représentation, qui sera traduite par la suite en phrase cible à l'aide de dictionnaires mono e bi-lingues. Le plus, c'est cette représentation, une représentation des concepts exprimés par la phrase source, si vous voulez, qui évite à la machine de faire de la très désagréable et nuisante traduction mot à mot. C'est prouvé, quand on traduit un concept, on traduit mieux que si on traduit les mots. L'autre nouveauté par rapport à Reverso, c'est qu'il y a 3 dicos, 2 unilingues et 1 bilingue, ce qui signifie qu'à l'étape voulue on tient compte de connaissances de la langue et à une autre, on pense de façon comparative (ce concept là comment s'exprime-t'il mieux en langue X?). Voici en tout cas ce dont je me souviens, j'espère ne pas avoir dit trop d'âneries - le cours s'est passé jeudi passé, finalement!
D'ici la fin de la semaine prochaine je devrais avoir appris à utiliser les fonctionnalités principales de ces nouveaux logiciels et être en mesure de vous en dire plus si besoin/envie s'en manifeste!

* CAT= Computer Assisted Translation, TA = Traduzione automatica
**Systèmes Indirects par Transfert in francese; non conosco l'esatta terminologia italiana.

08 novembre 2010

"Was heisst fertig?"

La mia partner tedesca di tandem mi ha ricordato cosa volessi dire l'altro giorno.

In lingue (straniere) esiste soltanto la perfezione: una lingua o la si parla, o non la si parla.

Questa dicotomia, che corrisponde alla visione che il parlante madrelingua ha del non madrelingua è una forma spietata e crudele di discriminazione tra gruppi di parlanti, forse la discriminazione più naturale che esista al mondo, naturale quanto il linguaggio.

***

En langues, il n'existe que la maîtrise parfaite; tout ce qui s'en rapproche sans vraiment y correspondre est considéré comme maîtrise imparfaite (donc impardonnable).


言語能力には母語のレベルと母語ではないレベルしかない。母語に近いレベルは存在しないと思われてしまうもんだ。

04 novembre 2010

Leopardi écrivait ainsi.

J'avais quelque chose d'intelligent à écrire; mais je l'ai oublié.

Alors tant pis, je remplirai le vide.
J'ai acheté "L'étranger" de Camus et "Chagrin d'école" de Pennac.
Histoire de me compliquer ces histoires d'influence française dans ma prose italienne...(?).
Je dévore ce qui est bien écrit, voilà tout. Et j'ai déjà lu ce qui est bien écrit en italien.

Ce seront mes lectures de vacances.

Bon début avec Pennac:
"Statistiquement tout s'explique, personnellement tout se complique".

Si je n'étais pas une stupide amante d'aphorismes et de jeux plus ou moins savants de mots, je ne serai pas une traductrice-wannabe.

Tout est prédéfini; non je n'aime pas le déterminisme. Je pense juste que je suis en train de suivre le chemin que ma vie a tracé pour moi, et qu'il est tant facile de suivre. Donc moi, qui ai écrit genre 24 journaux intimes entre 11 et 16 ans, et qui ai vécu sur 3 continents dans 6 pays différents, était prédestinée à vouloir devenir une traductrice.

02 novembre 2010

Influenze indesiderate

"Lei lasci che la invidino!"

Tutto il dramma emblematico del mio bilinguismo raccolto in questa frase.
Il bilinguismo è una fregatura. Chissà perché toccano sempre a me i ruoli di Cassandra.

01 novembre 2010

会って良かった人

久しぶりに日本語で書いてみようかなと思う。
何主題にするかという決定は何が外国語でも簡単に書けるかによる。
それだけによるかな。
結局知っている人に読めて欲しくないものにするんじゃないですかね(笑)
とりあえず堅苦しいものを避ける。だって、翻訳の勉強を初めてから、「書く」という活動にものすごく意識を持たされていて、もう自由に書けないという感じだ。というか、一番相応しい言葉が出るまで諦めないという姿勢か。あんな姿勢は私らしくて、プロらしくて良かったんだけど、たまに「思い付いたまま」に書きたいの。

さて、主題に入ると、会って良かった人に出会った。
翻訳の大学院生になってもう一ヶ月なのに、やっぱり通訳やりたかったのでまだ悔しい...。
それなのにこつこつと働いてきた。
授業で翻訳の「同僚」C。が友達になった。で、C。の一緒に住んでいる友達が通訳を専門にしている人だ。Iという人だ。二人ともいい女性で、もう毎週何回も会っている。これも私の人生に初めてかな?今までそんな友達はいなかった...。
それである週末はCとIのところでパーテイすることになって、そこ通訳の学生の何人もに紹介された。皆本当に素敵で全然自慢しない人で、勝手なうらやましさもう感じられなくなった。(そうではなかった人ならもっとうらやましくなっただろう)。
そのうえ、ある格好いい男学生が私に言った: 『君、翻訳か?いいな!僕今までずっと翻訳だった。ロンドンとパリで翻訳者として働いた。実は、大学院も翻訳にしたかったけど、結局ある友達の影響で通訳にした」。
:「マジで翻訳勉強してきたんだ?でも翻訳やりたい通訳者なんて...信じられないし、通訳続けたほうがいいと思うし。なぜかというと、通訳やる人には必ず翻訳もできると言えるが、その反対は絶対無理だからだ」と答えた。
が、彼:「それについてだけど、皆そう思い込む傾向があるが、僕はそう思わない。すごい翻訳者はすごい翻訳者だ。かならずしも通訳者にもできるわけないと思う。素敵な翻訳者いると、本当に尊敬するよ」と言った。

解放されたかのようだった。
翻訳はあんなに重んじられない職業だから...いよいよ尊敬してくれる人にこう言われてすごく嬉しかった。当人にまだ言ってないな。感謝します。

"Tanto basta fare del mot-à-mot!"

L'autre jour, l'un de mes professeurs a énoncé une vérité qui nous concerne, sous une forme ironique qui me plaît tellement, qu'au risque de faire du plagiat d'idées je vais la citer ici:
"La traduction souffre de problèmes d'image: on pense encore que c'est du secrétariat bilingue amélioré."
***

L'altro giorno uno dei miei professori ha detto una cosa talmente vera, sotto forma di enunciato talmente ironico che non posso non riproporlo qui, tentando di tradurlo meglio che posso:
"La traduzione soffre di problemi di immagine: la si confonde ancora col lavoro d'ufficio in 2 lingue di qualità superiore".