07 janvier 2009

"Che invidia"?!


Stare a Tokyo significa anche questo.
Una Suzuki Swift grigia che si allontana dalla stazione serpeggiando per la strada montana che porta alla casa paterna e, alla fine, al ritorno in Giappone, mentre in direzione opposta sfreccia un interregionale svizzero per Milano e, alla fine, Bologna.
Un ambiente familiare pieno di volti conosciuti -un posto rassicurante- lasciato per il vuoto delle folle di Tokyo, la lampada a neon della camera e il ronzio del riscaldamento come soli compagni di sonno.
E' uno strazio che bisogna provare per capire, percio' vorrei che tutti la smettessero di invidiarmi per sentimenti piu' difficili da sopportare che facili da dimenticare. Anche perchè nessuno mi ha mai garantito -nè puo' farlo- che questo strazio servirà mai a qualcosa. Il senno di poi giudicherà.
Coz' it's a bitter-sweet symphony this life
Trying to make ends meet
You're a slave to the money
Then you die


3 commentaires:

  1. Mi dispiace trovarmi pienamente d'accordo con te..
    Sto vivendo la stessa situazione di studente straniero in Giappone, e da quanto ho capito siamo tutti sulla stessa barca..
    頑張りましょう

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  2. phephina, tesoro, lungi da noi / me sbatterti in faccia interpretazioni idiote... io, vedendo il volume del viaggio che andavi per fare, ti incoraggiavo istintivamente dicendo che il viaggio era figo e che era bello che tu fossi là. Poi guai a me dire quello che non ho prove neppure per congetturare. Ti prego di superare lo strazio, e perdonare la mancanza di sensibilità - spero temporanea: sappi che qui non hai un deserto, ma ente che ti pensa.


    F.to il Phephi Fan Club (ormai sai chi siamo)

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  3. Un pò di "saudade" è naturale, ma forse è presto per tirare le somme di un periodo così complesso.

    Forza e coraggio.

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