20 décembre 2009

Quando (anche) l'imitazione fallisce

Mi è tornato in mente per caso.

A Tokyo andavo ogni tanto con i miei amici in un irish pub che si chiamava Hub...è una catena, e ce n'era uno anche a Takadanobaba, dove abitavo.
Regolarmente, all'entrata, un cameriere chiedeva 三名様ですか san mei sama desu ka? cioè "siete in 3"?
Allora rispondevamo di volta in volta "si, siamo in xxx". Mi ricordo di aver risposto spesso io, avendo cura di togliere il "sama" che è un onorifico, e che quindi non si puo' applicare a se stessi. E dicevo はい、三名です hai, san mei desu "si, siamo in 3".

ERRORE.

L'ho capito solo tardissimo, credo l'ultima volta che ci sono stata tipo, 2 sere prima di tornare in Italia. Anche "mei" è onorifico, come contatore per le persone. La risposta giusta era はい、三人です hai, san nin desu "si, siamo in 3"...col contatore "normale", quindi umile, per le persone.

Cioè quello che non avevo imparato studiando sui libri mi ha indotto in errore perchè per quanto il meccanismo di rispondere ripetendo la frase tale e quale togliendo solo l'onorifico e volgendola in una affermazione fosse giusto, mancava l'intuizione di pensare che forse anche il contatore poteva essere in forma onorifica...

Mi viene da sorridere. Ho sbagliato per tutto quel tempo, in buona fede, e mai sul cameriere l'ombra di un sorriso o di una smorfia.

(E poi penso ai bambini giapponesi che imparano la lingua per imitazione...e mi ricordo che l'onorifico difatti non lo imparano da piccoli - mi dicevano- ma tra la fine del liceo e l'entrata all'università, cioè all'alba dell' "entrata nella società", un passo marcato dalla necessità di sapervicisi comportare).

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