13 mars 2011

Catastrofe naturale in Giappone e reazione media italiani

Come sappiamo tutti, in questi giorni il Giappone è stato duramente colpito da un terremoto seguito da uno tsunami nella parte nord-orientale del paese in particolare.

Non spendo parole di troppo per commentare fatti che tutti conoscono e che hanno ripercussioni e conseguenze ovviamente tragiche agli occhi di tutti.

Fortunatamente i miei amici là stanno tutti bene. C'è chi rimane finché le Ambasciate non rilasceranno ordini di evacuazione, anche perché Tokyo non è rimasta colpita come altre città, e c'è chi nonostante la relativa sicurezza ha deciso di tornare a casa. I racconti che mi sono stati fatti da alcuni di essi, testimoni in prima persona del terremoto e delle scosse di assestamento nella capitale, sono apocalittici e spaventevoli. Per il resto del paese, bastino le immagini che circolano su internet.

In tutto questo però il Giappone reagisce nel modo migliore che può e certamente non si lascerà mettere in ginocchio.

Stamattina apro il sito della Repubblica e leggo "10mila morti a Miyagi".
Leggo le news dell'agenzia Kyodo, in giapponese e inglese.
C'è un errore. I morti accertati sono 1000. Si parla di un bilancio che probabilmente raggiungerà le 10 mila vittime, ma che in nessun caso è stato confermato. Ho scritto alla redazione, per farlo notare. Forse ingenuamente, forse inutilmente....stasera già il tono era un po' più decente. Il titolo "oltre 10 mila morti", ma il sottotitolo "3000 accertati ma se ne temono oltre 10 mila". Grazie.

Notare la differenza. Notare l'allarmismo e la disinformazione da noi, paese che dopo i terremoti colloca gli sfollati in tendopoli e poi container per 15 anni, nei confronti di un paese che costruisce persino i cestini per strada con tecniche anti-sismiche, e che si rifiuta di cadere nel sentimentalismo e qualsiasi altro -ismo, a favore della sobrietà che si impone naturalmente in casi come questi.

Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire