25 mai 2009

Dormire o non dormire?Capire o non capire?

Essere così impegnati e aver così tanto da fare da doverne ridurre le ore di sonno ha i suoi pregi e difetti.
Ad ogni modo, proprio in questi giorni, che mi trovo a rendermi conto che il mio stile di vita va definitivamente per il "molti impegni, poche ore di sonno", leggo nelle prove di lettura del Noryoku Shiken*: 睡眠時間を削ればいいと言う人もいるだろう。Ok ho tolto la frase dal contesto, ma è in quanto tale che mi ha colpita. Significa "probabilmente ci sono persone che dicono che sarebbe un bene ridurre le ore di sonno"....sottinteso perchè sono uno spreco, uno potrebbe fare tante cose utili al post di dormire!
(Questa l'ha pensata per forza un giapponese! )In realtà il testo poi non diceva esattamente questo, era un mio commento sarcastico.
L'altro giorno di questo si parlava con un amico giapponese, che al mio dire "dormo massimo 7 ore a notte ed è cosi da un po' di mesi", commento' "dormi un sacco!". Ed era serio.

Poi ci si chiede perchè la gente muore per troppo lavoro qua.
No ma davvero...non si puo' sostenere un ritmo cosi tutta la vita. L'amico mio in questione va a letto alle 3 e si alza verso le 8 del mattino. Ma che vitaccia è?!

Comunque in questi giorni mi sento molto ispirata a pubblicare sul blog quello che sto facendo a lezione di ascolto. Penso di proporvi links a video di youtube in giapponese, su fenomeni sociali in Giappone, celebrità giapponesi, programmi di varietà..con script in giappo e mia traduzione (abbreviata, abbiate pazienza, il tempo è poco). Perchè penso che una società per capirla bisogni anche guardarla dall'interno, potendo. Non è vero che quando si parla di se stessi non si ha un punto di vista oggettivo. Piu' che altro si possono dare su se stessi spiegazioni il cui "orientamento" è utile.
Un esempio che regna sovrano su tutti: comunicare coi giapponesi.
Per molti stranieri è una cosa che fa perdere la testa, perchè i giappi non parlano mai "chiaramente" , non ti dicono mai nè "si", nè "no", nè "è cosi", nè "non è cosi". Apparentemente. E quindi li si bolla di ipocriti e ambigui.
Ma a continuare di vedere le cose cosi non si arriva da nessuna parte, e io penso che il ruolo "piu' grande" degli studenti stranieri che hanno avuto l'opportunità di vedere questa società dall'interno, per un anno, sia quello di andare spiegando a chi conoscono che il Giappone va pensato in un certo modo. Questo "certo modo", comune a tutti i paesi all'estero, è "smettiamola di fare paragoni". Non puoi paragonare due cose che non c'entrano niente. Per capire A, non devi pensare "Z", devi pensare coi criteri e i modi di pensare di "A". Devi immergerti in A. Si ok avete capito.
Quindi? La comunicazione dicevamo. NO! Non è ambiguita'. Cito da uno dei video che vi proporro'. Spiegato da un giapponese, è "abilità di leggere tra le righe, cioè, anche se una cosa non viene detta chiaramente, la capisco lo stesso".
E voglio dire, non è che tutta una nazione puo' essere costruita su un fraintendimento o sull'ambiguità. Tra di loro i giappi si capiscono! E quindi il problema è di chi, a questo "modo di comunicare" non è abituato.
La questione, dunque, è porsi nella prospettiva di voler capire o meno. Tutto qua.

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