31 mai 2011

Volare con le nostre ali...? Sì!

Oggi ho avuto l'ultima lezione della mia vita di traduzione dal francese.
Devo dire che benché fossi scettica sulla plausibilità di una formazione alla traduzione in soli due corsi semestrali, l'obiettivo di metterci nelle condizioni di "volare con le nostre ali" sembra essere stato raggiunto.
Con questo non voglio dire di pensare di essere né brava a tradurre né di aver sempre tradotto bene i testi che ci sono stati proposti. Però, contrariamente a quanto accadeva a settembre, so come affrontare un testo da tradurre: so più o meno giudicarne il grado di difficoltà e valutare quanto tempo richiede, e so cosa dovrei fare e come per ottenere la miglior traduzione possibile. La messa in pratica è un'altro paio di maniche, in effetti. E conoscere il metodo non garantisce l'ottenimento di risultati. Però almeno le basi ci sono, in fatto di orientamento ci siamo. E l'esito della messa in pratica dipende dalle risorse materiali e non di cui si dispone: dizionari, tempo, concentrazione, ispirazione, conoscenze enciclopediche, rete di contatti, esperienza, etc. Aggiungerei che tradurre bene (che non significa soltanto non fare errori di traduzione...) dipende da se il testo è nelle proprie corde; per gli altri tipi di scritti, c'è l'esperienza maturata nel campo.
Insomma, tutto questo per dire che sono contenta di come l'ETI mi ha preparata. Spero di dirvi la stessa cosa al termine dell'ultimo corso di traduzione dall'inglese, che seguirò anno prossimo :)

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