12 septembre 2009

Letteratura di viaggio

I testi di viaggio ereditano da Erodoto il metodo della comparazione per cui quello che lo sguardo europeo incontra nel Nuovo Mondo è soprattutto cio' che puo' essere confrontato con quello che già si conosce e cio' che viene escluso o taciuto si deve percepire come inesistente. E' per questo che tali testi si delineano anche come manuali che insegnano a guardare, ma anche ad osservarsi, immaginarsi, identificarsi e differenziarsi dall'"altro", fornendo materiale informativo e creando pero' al contempo un'illusione che deve risultare credibile proprio perchè si fonda sulla certezza di un confronto: un confronto che è sempre funzionale al consolidamento dell'identità di chi osserva. La maggior parte di queste opere ha la pretesa di diffondere il nuovo tra un pubblico di lettori che, paradossalmente, desidera essere sedotto da una novità che, il piu' delle volte, si aspetta.

(Grassetto e corsivo miei, tratto dal saggio "Orrore e meraviglia: percezioni europee del selvaggio antropofago" di G. Golinelli)

[Quante volte ho scritto per ridefinire la mia identità?
Quante volte avete inconsciamente voluto capire quello che già conoscevate, e ignorato quello che vi era del tutto ignoto?
Il confronto con l'altro è una delle pratiche piu antiche dell'uomo eppure una nelle quali è piu negato in assoluto: secoli di colonizzazione, ferite di decolonizzazione, alleanze e comunità linguistiche e culturali non hanno insegnato ancora a nessuno ad accettare l'altro per com'è e a non vederlo con gli occhi con cui vogliamo vederlo.
Il risultato? Razzismo e xenofobia ancora esistenti ovunque nel mondo]

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