07 août 2009

L'industria del sesso in Giappone

Traduzione di un articolo di "24 heures" (quotidiano svizzero):
Il Giappone conta sul sesso per rinvigorire i suoi conti

Studio: La Banca Centrale del Giappone, a cui preme capire i mutamenti della sua economia, ha commissionato uno studio sull'industria del sesso. Un servizio come gli altri, che contribuisce alla ricchezza nazionale.
Non è detto si tratti di una storia soltanto giapponese. Abbiamo conosciuto una versione del Paese del Sol Levante da numero uno delle esportazioni, inondando il mondo coi sui prodotti finiti o beni d'equipaggiamento. Erano i tempi in cui i costi di produzione e l'organizzazione quasi marziale del lavoro sconfiggevano i concorrenti, epoca in cui il mondo invidiava al Giappone il suo surplus di lavoro.
Questi tempi furono e non sono più. Il Giappone oramai soffre da diversi anni. E sicuramente le cose non vanno meglio con l'attuale crisi economica. Il paese ha avuto un vero e proprio crollo delle esportazioni questi ultimi mesi. A giugno si era a ben -35,7% . (...)
Sembrerebbe che questo paese si de-industrializzi e vada verso una società di servizi, come fanno altri. Questo richiede pero' di rivedere un attimo la contabilità nazionale, e la ponderazione di diverse attività. E' in questo contesto che la Banca Centrale del Giappone ha chiesto un resoconto sull'industria del sesso, che potrebbe aiutare l'economia del paese.
I numeri la dicono lunga. Il numero di "maisons de passe" a Susukino, il quartiere a luci rosse di Sapporo, è esploso di un quarto in soli 20 anni. E se di questa città si parla molto nel resoconto, è perchè si tratta della capitale dell'isola settentrionale, dove il tasso di disoccupazione è sempre stato più preoccupante che nel resto dell'arcipelago. Tra il 2001 e 2007 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 5, 5%.
Ma Susukino resiste eccome. Mentre il numero di ristoranti si è abbassato di 14%, quello delle sale di massaggi e altri sex-shops è passato da 63 a 246 dal 1989. Interrogato in merito, Tada Yonezawa, dell'Ufficio del Turismo, ha commetato laconicamente: "si vede che c'è più gente che richiede questo genere di servizi. Dove c'è domanda, l'offerta risponde."
Se i servizi occupano oggi il 60% dell'economia giapponese, quest'ultima preferisce venir valutata in funzione delle sue esportazioni e quello che ci gravita attorno. In questo ambito, l'economia è tornata ai livelli del 2003, a causa dell'attuale crisi. Ed è per questo che si è rivelato necessario lo studio dell'economia giapponese per capire le nuove tendenze. Ma Susukino non è l'unico quartiere a luci rosse del Giappone. Bisogna aggiungervi anche Kabukicho a Tokyo e Nakasu nel sud di Fukuoka. Anche se tutte queste attività economiche sono legali, la legge prevede comunque che qualsiasi rapporto più, come dire, "serio", del sesso orale venga proibito.
Ad ogni modo, in base ai risultati dello studio, la Banca Centrale del Giappone a recrutato dei pianificatori di distretti per prendere i provvedimenti necessari per permettere a questi quartieri di sviluppare (addirittura) la loro...vitalità.

Il mio commento? Nessuno...solo una cosa ho pensato che il lettore non saprà, perchè non c'è scritto da nessuna parte...
Il Giappone è un paese democratico, a quanto ho osservato: ci sono anche bordelli per donne (con puttani uomini)...che non si pensi che vanno a puttane solo gli uomini!


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