06 mai 2008

Verso la labilità di confini...


"Parlare in termini di caso significa negare come possibile ogni legge di causa e di effetto. Il caso è l’unico fattore irrazionale accettabile dal libero arbitrio.

L’uomo occidentale non ha modo di razionalizzare le innumerevoli sventure e delusioni che è costretto a patire. Possiede pertanto una divintà che affida le sue caratteristiche a questo rifugio affatto vitale per il libero arbitrio, ossia appunto al caso, l’unico genere di divinità che possa ispirare la libertà della volontà umana.

Se il caso non esiste piu’ la volontà cessa di riversitre qualsivoglia significato, non ha maggior senso di una macchiolina di ruggine sulla lunghissima catena delle cause e degli effetti che ci è dato di intravedre solo di tanto in tanto. A partire da quel momento esiste un solo modo di partecipare alla Storia, e consiste nel non avere volontà di sorta, di funzionare unicamente in qualità di atomo splendido e brillante, immutabile ed eterno. Non fa conto cercare altro senso nell’esistenza umana."

Yukio Mishima, "Neve di primavera"
三島由紀夫、"春の雪"。

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