25 mars 2009

Note di Viaggio, parte prima





Zenkoku Ryokou- mappa dei trasporti in tutto il Giappone. Sono partita con questa, l'i-pod, un ostello prenotato, il trolley e il pass per le linee locali della JR.
16 marzo.
Inizio del viaggio. Ho preso solo treni locali, principalmente la line Tokaido da Tokyo a Kyoto. Partenza da casa verso le 8, arrivo in ostello verso le 18h30.

Ho cambiato a Atami, Shizuoka, Hamamatsu, Toyohashi, Oo-qualcosa e Maibara prima di arrivare a Kyoto. Il tempo era bellissimo, quelle giornate di sole che ti danno forza, avevo musica nuova nell'i-pod e tanta voglia di fare quello che volevo io come dicevo io. La scelta dei treni locali oltre che finanziaria era volta a permettermi di stare un po' nel vero Giappone: quello delle campagne, delle stazioncine con i nonni che ti chiedono se sei americano...ed esattamente questo mi è successo. Ho potuto respirare l'aria, l'atmosfera di quei posti, guardare il paesaggio, osservare l'architettura nelle campagne, la disposizione delle case, avere l'impressione di essere in un cartone animato...ho potuto parlare con dei nonnetti, che tra Atami e Shizuoka mi hanno fatto vedere il Fuji, che era alle mie spalle e senza i quali forse non avrei mai visto il Fuji cosi vicino in vita mia. Ho potuto vedere l'oceano e sentire il calore del sole attraverso il finestrino del treno, durante tutte quelle ore. Ho potuto osservare la gente attorno a me- che non faceva un viaggio lungo come il mio, tranne alcuni gruppi di adolescenti con borsoni da ginnastica e il pass Seishun 18 Kippu come il mio in vista (si puo' usare fino a in 5 persone). Ho potuto godermi il fatto di essere l'unica occidentale li, in quel momento. Sorridere se gli adolescenti in questione si sedevano vicino a me ma avendo cura di lasciar libero il posto accanto a me, mentre avevano occupato i sedili adiacenti ad altri giapponesi; sorridere nel vedere un allievo delle elementari o forse dell'inizio delle medie che somigliava a Mishima, proprio nella località Mishima: divisa blu, pantaloncini corti, calzini fino al ginocchio, fronte corrucciata, rasato, occhioni preoccupati, guance rosse, carnagione se non scura quantomeno abbronzata.
E se non avessi preso questi treni locali non avrei mai capito quant'è preciso il Giappone, che accanto ai binari c'è una corsia per ogni tipo di treno, di un colore diverso corrispondente alle informazioni sul tabellone, che ti dice dove fare la coda per quale treno (ovviamente i treni sono puntualissimi). Ovviamente il treno si ferma in modo tale che di fronte a queste corsie ci sia la porta. Ho visto un cliente lamentarsi col staff della stazione perchè uno di questi treni non si era fermato in modo corretto e avevamo dovuto fare 3 passi in la fino alla porta. Esagerato...ho sorriso anche li. Sorriso per l'impiegato che, costretto dal suo ruolo, rispose in perfetto keigo. Un italiano l'avrebbe mandato a fanculo.
Ho potuto vedere le ragazze giapponesi e la loro totale mancanza di gusto in fatto di vestiti: una di loro, me lo sono appuntato talmente era incredibile e non potevo mica fotografarla, portava un cardigan rosa sopra un vestito a quadretti larghi bianchi e neri, con degli stivali di feltro beige e marroni. Ma ti si puo' guardare?
La stazione di Kyoto, non cosi tanto agognata alla fine, l'ho trovata bellissima rispetto a qualsiasialtra stazione a Tokyo. Moderna e futuristica, lucente dal tanto era pulita. Poi ho scoperto che ci sono tipo 9 piani di negozi e posti in cui mangiare.
La prima impressione di Kyoto è stata diversa da quello che mi aspettavo: mi aspettavo a edifici di periodo Edo (lol), invece è modernissima, almeno nella zona della stazione.

Interno di un treno locale- i treni locali sono i meno costosi e piu' lenti, eppure guardate che pulizia e modernità...
Ho visto anche l'oceano, tra Atami e Shizuoka circa.
Interno di un altro treno locale.
Il Fuji che si nasconde la dietro.
Prima vista della stazione di Kyoto, prima di capire quanto fosse grande e impressionante.

Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire